Tutte le novità per chi compra o ristruttura casa, previste dalla Legge di Bilancio 2025

Tutte le novità per chi compra o ristruttura casa, previste dalla Legge di Bilancio 2025

Il 2024 è ufficialmente andato in archivio e di fronte a noi abbiamo 12 lunghi mesi a cui guardare con fiducia. In molti, ogni anno, coltivano il desiderio di trovare la propria casa dei sogni o rinnovare il proprio appartamento. Alcune manovre previste dal governo nella Legge di Bilancio 2025 potrebbero allora essere la spinta giusta per riuscire ad acquistare un immobile o concedersi una ristrutturazione.
Vediamo quindi quali sono tutte le opportunità che sarà possibile sfruttare e i requisiti richiesti.

Agevolazione prima casa per gli under 36

La Legge di Bilancio 2025, approvata dalla Camera e dal Senato negli ultimi giorni di dicembre, ha previsto una proroga delle misure stabilite per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36 per tre anni. Fino al 2027, quindi, i più giovani potranno approfittare degli stessi incentivi già in essere nell’anno passato, che avevano ridimensionato la convenienza delle agevolazioni del 2023.
In particolare, si potrà godere di una garanzia statale dell’80% sul totale del mutuo richiesto, a patto di:

  • ● avere meno di 36 anni
  • ● avere un ISEE non superiore ai 40mila euro annui
  • ● richiedere un prestito di massimo 250mila euro
  • ● avere un loan-to-value dell’immobile superiore all’80%

La casa oggetto della trattativa, inoltre, dovrà essere la propria abitazione principale, non essere classificata come immobile di lusso (non rientrare cioè nelle categorie catastali A1, A8 e A9) e sorgere ovviamente entro i confini nazionali.

Mutui agevolati per le famiglie più numerose

Anche nel 2025, le famiglie più numerose avranno la possibilità di ottenere un mutuo agevolato, godendo di una garanzia statale che potrà coprire dall’80 al 90% del valore del prestito in base alle disponibilità economiche e al numero di figli.
Ecco nel dettaglio i requisiti richiesti:

  • ● ISEE fino a 40mila euro per famiglie con tre figli di età inferiore ai 21 anni
  • ● ISEE fino a 45mila euro per famiglie con quattro figli di età inferiore ai 21 anni
  • ● ISEE fino a 50mila euro per famiglie con cinque o più figli di età inferiore ai 21 anni

Il finanziamento richiesto e garantito dallo Stato, anche in questo caso, non potrà superare i 250mila euro.

Tutti i bonus edilizi previsti dalla Legge di Bilancio 2025

Accanto alla possibilità di ottenere mutui garantiti in larga parte dallo Stato, la Legge di Bilancio 2025 ha previsto anche l’istituzione o il rinnovo di alcuni bonus edilizi che renderanno particolarmente convenienti gli interventi in casa.
Qui di seguito elenchiamo i principali:

1. Bonus ristrutturazione

Il bonus ristrutturazione è stato prorogato fino al 2033 con aliquote decrescenti di anno in anno e diverse tra prima e seconda (o ennesima) casa. In particolare:

  • ● Abitazioni principali – Per tutto il 2025 sono previsti un’aliquota al 50%, un massimale di 96mila euro e una ripartizione in 10 anni, mentre per i due anni successivi l’aliquota scenderà al 36%
  • ● Seconde (o ennesime) case – Per tutto il 2025 sono previsti un’aliquota al 36%, un massimale di 96mila euro e una ripartizione in 10 anni, mentre per i due anni successivi l’aliquota scenderà al 30%

A partire dal 2028 e per tutte le tipologie di immobili, invece, l’aliquota sarà fissata al 30% con un limite di spesa posto a 48mila euro.

2. Ecobonus 2025

Per tutti gli interventi di efficientamento energetico della propria abitazione, l’ecobonus 2025 prevede un’aliquota uguale che, di nuovo, varierà in base alla tipologia di immobile e sarà ogni anno inferiore. Ecco i dettagli:

  • ● Abitazioni principali – Per tutto il 2025 è prevista un’aliquota al 50%, che scenderà al 36% nei due anni successivi
  • ● Seconde (o ennesime) case e immobili non residenziali – Per tutto il 2025 è prevista un’aliquota al 36%, che scenderà al 30% nei due anni successivi

3. Bonus barriere architettoniche

Confermato fino al 31 dicembre 2025, il bonus barriere architettoniche offre una detrazione del 75% (rimborsata in 5 rate annuali di pari importo) per lavori come l’installazione di ascensori, rampe, scale e piattaforme elevatrici.

I tetti di spesa sono i seguenti:

  • ● 50mila euro per gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti situate all’interno di edifici plurifamiliari
  • ● 40mila euro moltoplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari
  • ● 30mila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari

4. Superbonus

Per il superbonus è stato previsto un nuovo taglio dell’aliquota che passerà al 65% prima di essere azzerata a partire dal 2026. Oltre a ciò, la Legge di Bilancia 2025 riduce anche i soggetti che possono accedere all’agevolazione:

  • ● condomini
  • ● immobili da 2 a 4 unità abitative con un unico proprietario
  • ● le onlus

Vi è poi un’ulteriore condizione. Entro il 15 ottobre 2024, infatti, si deve:

  • ● aver già presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata
  • ● aver già adottato la delibera assembleare per tali lavori
  • ● aver già presentato l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi riguardano demolizione e ricostruzione degli edifici

5. Bonus mobili ed elettrodomestici

Chi rinnova casa e punta su un’elevata classe energetica potrà recuperare parte della spesa durante tutto il 2025 grazie a due incentivi previsti dalla nuova Legge di Bilancio:

  1. Bonus mobili – Rinnovato fino al 31 dicembre 2025, prevede una detrazione del 50% su spese fino a 5mila euro
  2. Bonus elettrodomestici – È la grande novità della nuova Finanziaria: prevede un contributo del 30% (fino a un massimo di 100 euro per apparecchio, che aumenta a 200 euro per le famiglie con ISEE inferiore ai 25mila euro annui), ma è valido per un solo elettrodomestico (di classe energetica B o superiore) a nucleo familiare

Da ultimo, non sono stati rinnovati gli incentivi sulle caldaie a gas e il bonus verde, destinato fino al 31 dicembre 2024 agli interventi sugli spazi esterni delle abitazioni.

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CityLife Milano: un viaggio attraverso il tempo e il mercato immobiliare di lusso

Kyos festeggia il 30° anniversario con un’esposizione di scatti inediti Prima&Dopo di City Life, una delle zone che si è maggiormente trasformata negli ultimi anni e in cui si trova una delle nostre tre sedi storiche.

Ti aspettiamo per un caffè al Cantun in viale Boezio 2 ✨

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Kyos ha il piacere di festeggiare il suo 30° anniversario coinvolgendo i cittadini in un racconto affascinante, attraverso una raccolta di fotografie inedite che sono state scattate negli anni e che hanno immortalato la storia e l’evoluzione del quartiere in cui si trova una delle storiche sedi dell’agenzia: CityLife. Proprio 20 anni fa, infatti, è stato avviato uno dei progetti di riqualificazione urbana più ampi d’Europa, che ha profondamente modificato l’area, trasformandola da una zona di vecchi padiglioni fieristici a un importante polo di architettura avanguardistica, verde urbano e abitazioni di lusso.

Ecco di seguito gli scatti inediti Prima&Dopo che puoi trovare esposti al Cantun di viale Boezio 2, dove ti aspettiamo per un caffè e per raccontarti qualcosa in più sullo sviluppo della zona e del suo vivace settore immobiliare!

Dove: Cantun, viale Boezio 2
Quando: dal 28 novembre
Facci sapere quando vorresti passare scrivendoci via mail o su whatsapp

Il progetto di CityLife

L’inizio della riqualificazione di CityLife risale ai primi anni 2000, con l’obiettivo di trasformare l’ex Fiera di Milano in un quartiere innovativo e sostenibile. Il coinvolgimento di architetti di fama internazionale come Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Arata Isozaki ha contribuito a creare un complesso architettonico che integra edifici residenziali di alto profilo, torri commerciali e un ampio parco pubblico.

I famosi grattacieli di Isozaki, Hadid e Libeskind, ribattezzati Dritto, Storto e Curvo e conosciuti semplicemente come Le Tre Torri, dominano oggi lo skyline milanese e sono diventate un simbolo di contemporaneità e di esclusività immobiliare. La loro costruzione è avvenuta in fasi distinte; la Torre Isozaki o Allianz Tower, portata a termine nel 2015, è l’edificio più alto di CityLife, noto per la sua struttura iconica e la vista panoramica che offre sulla città dai suoi 209 metri. La Torre Hadid o Generali Tower, alta 177 metri e completata nel 2019, riflette l’innovazione e la modernità che caratterizzano l’intero progetto con il suo sviluppo fluido e dinamico. Da ultimo, la Torre Libeskind o PwC Tower di 145 metri, conclusa sempre nel 2019, presenta una forma distintiva che delinea il nuovo profilo urbano di Milano.

Grazie a queste nuove costruzioni, CityLife è diventato un quartiere residenziale e commerciale all’avanguardia, integrando spazi verdi, zone pedonali e servizi, con un occhio attento alla sostenibilità e alla qualità della vita dei suoi abitanti.

Ma non finisce qui: è ancora in fase di costruzione City Wave, il doppio edificio che si ispira a una grande onda architettonica con una piazza centrale coperta firmato da BIG (Bjarke Ingels Group), che farà da portale d’ingresso al quartiere. La firma dello studio danese di questo doppio palazzo da 60mila mq con un maxi-porticato di 200 metri è riconoscibile nella scrupolosa attenzione posta ai temi della sostenibilità, dell’efficienza energetica e degli spazi verdi. L’edificio è infatti “carbon negative,” ovvero concepito per produrre più energia di quanta ne consumi, grazie all’ampio uso di pannelli solari e sistemi di raccolta delle acque piovane. La costruzione di quest’ultimo dovrebbe terminare verso la fine del 2025, proprio alla vigilia delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Il settore immobiliare

Con questi interventi, CityLife è diventato uno dei quartieri più richiesti a Milano, con eleganti abitazioni che attirano acquirenti da tutto il mondo. Le residenze progettate da Hadid e Libeskind, con le loro forme sinuose e futuristiche, offrono appartamenti di alta gamma con spazi verdi, servizi esclusivi e una qualità della vita ineguagliabile. Si tratta quindi delle proprietà più ambite del mercato milanese, grazie alla riuscita combinazione di design contemporaneo e lussuose soluzioni abitative.

La zona è diventata una delle più prestigiose in città, con un valore immobiliare in costante crescita. CityLife è infatti il punto di riferimento per chi cerca uno stile di vita che combina comfort, innovazione e benessere. L’integrazione di spazi residenziali con aree commerciali, ristoranti e un grande parco pubblico, rende questo quartiere perfetto per una clientela esigente che desidera vivere in un ambiente moderno e sostenibile, senza rinunciare al comfort e all’esclusività.

La nostra raccolta fotografica

Gli scatti inediti che abbiamo selezionato per la nostra raccolta fotografica evidenziano questa incredibile evoluzione da una zona industriale ormai in disuso a uno dei quartieri più rinomati della città. Le fotografie esposte, scattate da una prospettiva unica dove si trova la nostra sede di City Life, testimoniano come le case e gli spazi urbani siano stati ripensati e adattati per rispondere alla domanda di una clientela sempre più internazionale, composta da professionisti, imprenditori e celebrità che scelgono CityLife come residenza.

La trasformazione del quartiere non è solo un esempio di rigenerazione urbana, ma un caso di successo nel settore immobiliare di lusso, e dimostra come Milano sia in grado di attrarre investitori e acquirenti di alto profilo grazie a progetti all’avanguardia e a un’offerta abitativa di prima classe. Questa raccolta di scatti vuole quindi essere sia un tributo allo sviluppo architettonico di CityLife, sia una riflessione su come le città e i loro quartieri possano reinventarsi, offrendo nuove opportunità anche nel mercato immobiliare.

Prima&Dopo

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Gennaio 2009 – luglio 2024

1. Palazzo delle Scintille

Costruito negli anni ’20 come Padiglione 3 della Fiera Campionaria e uno dei migliori esempi dell’architettura Art Nouveau italiana, il Palazzo delle Scintille era un’area dedicata ad esposizioni e fiere industriali, usata per eventi di grande scala durante la storica Fiera di Milano grazie allo spazio interno di 20.000 mq, organizzato su quattro livelli e sormontato da una cupola ellittica in ferro. Trasformato in uno dei principali hub per le vaccinazioni durante la pandemia, è oggi tornato alla sua funzione originaria di spazio polifunzionale, usato per eventi culturali, congressi e mostre.

 

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Gennaio 2010 – giugno 2024

2. Residenze Libeskind

Queste residenze dal design avveniristico, progettate da Daniel Libeskind, hanno una forma che ricorda i nidi. Linee curve e inclinazioni uniche definiscono questi spazi abitativi di lusso.

 

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Marzo 2010 – giugno 2024

3. Residenze Hadid

Disegnati da Zaha Hadid, questi edifici sono anche chiamati Le Navi per le loro forme sinuose che ne evocano il ricordo. Un esempio di architettura avanguardistica che integra spazi verdi e mira a offrire uno stile di vita esclusivo e sostenibile.

 

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Marzo 2010 – luglio 2024

4. Città sostenibile

CityLife è pensata per una vita a misura d’uomo: le ampie zone pedonali e le piste ciclabili incoraggiano un modo di vivere più attivo, mentre i numerosi spazi verdi offrono un rifugio naturale nel cuore della città, favorendo la socializzazione e il benessere dei residenti. Il progetto include anche parcheggi sotterranei che riducono il traffico in superficie, una varietà di servizi commerciali, un parco giochi per le famiglie e opere d’arte a cielo aperto.

 

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Marzo 2010 – settembre 2024

5. Le Tre Torri

Le tre torri di CityLife rappresentano un esempio di innovazione e sostenibilità nel panorama urbano contemporaneo a livello mondiale. La prima ad essere costruita è stata Torre Isozaki conosciuta anche come Allianz Tower (2013-2015), progettata da Arata Isozaki e alta 209 metri. A seguire hanno visto la luce Torre Hadid, o Generali Tower (2013-2019), ideata da Zaha Hadid e alta 177 metri, e Torre Libeskind, detta anche PwC Tower (2015-2019), progettata da Daniel Libeskind e alta 145 metri.

 

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Maggio 2014 – luglio 2024

6. CityLife

CityLife è un progetto ambizioso di riqualificazione urbana che ha trasformato un’area precedentemente occupata dall’ex polo fieristico con edifici industriali in un quartiere moderno e multifunzionale. La zona, di cui è stato presentato il progetto 20 anni fa, ha visto il contributo di un team internazionale di architetti che insieme hanno creato un complesso in grado di integrare edifici residenziali di lusso, torri commerciali e un ampio parco pubblico, rendendolo uno dei quartieri più ambiti di Milano.

 

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La nuova linea M4 di Milano e il settore immobiliare: l’impatto della riqualificazione urbana sul valore delle case

La nuova linea M4 di Milano e il settore immobiliare

 

Inaugurata il 12 ottobre 2024 dopo un cantiere durato quasi 10 anni, la nuova linea della metro M4 di Milano è ufficialmente attiva e, ormai da qualche settimana, ha iniziato a collegare est e ovest della città passando per due snodi principali: il centro storico e Linate. Il percorso dei treni ha reso più veloci ed efficaci gli spostamenti urbani ed è di enorme aiuto per chi arriva e parte dall’aeroporto cittadino. La metropolitana, tuttavia, ha avuto un enorme impatto anche sul settore immobiliare, provocando un netto aumento del valore delle case che si trovano nei pressi delle sue 21 fermate.
Vediamo allora com’è cambiato lo scenario meneghino dall’inizio dei lavori per la M4 a oggi e perché è importante conoscere i progetti di riqualificazione urbana in essere o futuri, prima di investire sull’acquisto o la vendita di una casa.

La metro Blu di Milano e il valore degli immobili toccati dal suo percorso

Con i suoi due capolinea a San Cristoforo e Linate, la nuova metro Blu di Milano ha finalmente inglobato nel tessuto urbano le aree periferiche a est e ovest del centro, fino a pochi giorni fa servite soltanto da passanti ferroviari e mezzi di superficie. Per quasi due anni aperta solo nel tratto Linate-San Babila, con un tempo di percorrenza di 12 minuti e 6 fermate intermedie, il percorso ha quindi iniziato a toccare gli scambi con la Gialla e la Verde che, uniti al punto d’incontro con la Rossa proprio a San Babila, permettono di raggiungere praticamente ogni angolo della città con spostamenti sotterranei rapidissimi.
I suoi binari costituiscono quindi un enorme vantaggio per i viaggiatori che sfruttano l’aeroporto di Linate per visitare la città e per i cittadini che già risiedono nei quartieri attraversati dalla linea M4. Il discorso si complica, invece, per chi vuole vendere o acquistare casa in queste zone. In meno di dieci anni, infatti, il valore degli immobili è aumentato a dismisura, raggiungendo picchi come il +42% in zona Vetra-Missori. Ecco tutti i dati più nel dettaglio.

Il nuovo valore degli immobili nelle aree raggiunte dalla M4

Procedendo secondo un ordine crescente, il quartiere che oggi mantiene i valori più bassi di mercato è Inganni, raggiunto dalla linea Blu grazie alla fermata Segneri. Qui, le medie parlano di 4.069 euro al metro quadro per acquistare e di circa 18 euro al metro quadro per l’affitto.
Poco più in alto si trova la zona di Lorenteggio-Giambellino, che ospita le fermate Bolivar, Tolstoj, Frattini e Gelsomini. In questa area si compra e si vende in media a 4.488 euro al metro quadro e si affitta a 20 euro al metro quadro. Sempre sotto i 5.000 euro anche Naviglio Grande-San Cristoforo, con un prezzo medio che ha raggiunto i 4.821 euro per il passaggio di proprietà e i 20 euro per la locazione grazie alla fermata San Cristoforo.
Le cifre salgono sensibilmente in zona Solari-Savona-Tortona (6.689 euro per chi vende o compra e 26 euro per chi affitta), mentre raggiungono il picco massimo in Sant’Ambrogio-Università Cattolica, con immobili che in media entrano sul mercato a 11.263 euro al metro quadro in vendita e 34 euro al metro quadro in affitto.
Come anticipato, però, l’area di Milano che più ha risentito dell’arrivo della nuova linea della metropolitana è quella di Vetra-Missori, che attualmente presenta immobili a 9.394 euro al metro quadro per chi acquista e a 30 euro al metro quadro per chi preferisce la locazione, segnando un aumento del 42% rispetto al 2014.

*fonte: Idealista

Le riqualificazioni urbane: un aspetto da considerare quando si vende o si compra casa

’arrivo della linea Blu della metropolitana a Milano ha dunque dimostrato come i progetti di riqualificazione urbana, attraverso la creazione di nuove infrastrutture e servizi per i cittadini, siano un aspetto centrale da valutare per muoversi al meglio nel complesso settore immobiliare meneghino. Ogni novità, infatti, ha significative ripercussioni sul valore delle case, come peraltro confermano i lavori per il villaggio olimpico che ospiterà gli atleti in occasione dei Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026.
Chi compra, quindi, può inserire nelle proprie aree di interesse quartieri che saranno coinvolti in questi interventi nel futuro, per vedere un sicuro ritorno sull’investimento iniziale. Chi vende, al contrario, può attendere la conclusione dei lavori per immettere la propria abitazione sul mercato e approfittare di stime più vantaggiose.

In ogni caso, è importante affidarsi sempre a collaboratori esperti con una grande esperienza nel settore. Se vuoi vendere, comprare o affittare casa a Milano, contattaci a questi recapiti per trovare la migliore soluzione per te e ottenere la valutazione più corretta del tuo immobile.

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Marketing olfattivo: un ottimo alleato nella vendita di un immobile

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In un mondo che corre a ritmi sempre più frenetici, riuscire a catturare l’attenzione del cliente è una questione di dettagli. Questo vale anche per il settore immobiliare milanese: l’ampia offerta di immobili in città, infatti, ci sprona a mettere in atto una lunga lista di strategie di vendita che ci permettono di battere la concorrenza e ottenere la firma sul contratto.

Mettere in mostra i punti di forza di una casa, trovando il giusto match con le necessità dell’acquirente, è indubbiamente uno degli aspetti più importanti del processo di compravendita. Il marketing olfattivo ci può quindi aiutare a rendere indimenticabile una visita e a conquistare il cuore del cliente non appena varcato l’ingresso dell’abitazione.

Cos’è il marketing olfattivo e perché può aiutarti a vendere casa più facilmente

Il marketing olfattivo è una strategia di marketing che utilizza gli odori per influenzare le emozioni, le percezioni e i comportamenti d’acquisto dei consumatori. Si basa infatti sulla scienza dell’olfatto e sull’effetto che i profumi possono avere sulle persone, spesso in modo inconscio. Il principale obiettivo di questa disciplina è dunque migliorare l’esperienza del cliente e creare un ambiente piacevole che favorisca le vendite e la fidelizzazione.

Spesso utilizzato da negozi, ristoranti e hotel per personalizzare i propri spazi commerciali, il marketing olfattivo trova oggi applicazione anche nel settore immobiliare. Il giusto profumo può infatti arredare l’aria e rendere ogni visita ancora più coinvolgente, sfruttando il collegamento diretto tra olfatto e sistema limbico, ovvero l’area del cervello che controlla le emozioni e la memoria.

Inserendo un diffusore di essenze in punti strategici dell’abitazione, è quindi possibile ottenere una migliore predisposizione del cliente che, stimolato da fragranze fresche, pulite e avvolgenti, apprezzerà maggiormente le caratteristiche dell’immobile. Potrà poi conservare un ottimo ricordo della visita e sarà più propenso a scegliere la nostra proposta come sua futura casa.

4 consigli per sfruttare il marketing olfattivo a tuo vantaggio

Come visto, il marketing olfattivo è un’ottima strategia che, se applicata correttamente, ci permette di vendere casa più velocemente. Ecco allora 4 regole d’oro per sfruttare il potere delle fragranze nel processo di compravendita:

  1. Scegliere con attenzione i profumi – Note olfattive troppo aggressive o complesse rischiano di risultare fastidiose: meglio quindi diffondere nell’aria essenze più leggere e naturali.
  2. Posizionare i diffusori in aree come l’ingresso, il soggiorno e le camere da letto, tutti spazi dove la sensazione di comfort gioca un ruolo chiave.
  3. Adattare le fragranze alla tipologia di immobile e al target desiderato – Una casa con dettagli d’epoca o un loft moderno, ad esempio, richiamano clientele con gusti e preferenze diversi.
  4. Stimolare tutti e cinque i sensi durante la visita – Utilizzato da solo, il marketing olfattivo può non essere efficace. Dovrà dunque essere abbinato ad attività come l’home staging e il decluttering per proporre ambienti ordinati e puliti. Bene poi sottolineare aspetti dell’abitazione come la silenziosità delle stanze o le sensazioni tattili regalate da materiali come il legno, la pietra o il marmo.

Chez Nous: il profumo per ambienti di Kyos Immobiliare

Da Kyos Immobiliare, il marketing olfattivo è ormai diventato un asset fondamentale. Di recente abbiamo quindi deciso di sviluppare Chez Nous, il nostro profumo per ambienti personalizzato che ci permette di proporre un’esperienza olfattiva complessa e affascinante.

La fragranza si apre infatti con note agrumate al bergamotto, un sentore dalle proprietà rinfrescanti e rivitalizzanti che trasmette energia e positività, generando una prima impressione vivace e accogliente. Al centro si trovano invece aromi floreali come i fiori bianchi e l’ylang ylang, essenze avvolgenti e inebrianti che evocano purezza, eleganza e passione. Chez Nous si chiude infine con un fondo orientale ed esotico dato da una scia calda e confortante alla vaniglia, capace di rendere ogni stanza rassicurante e sofisticata.

I diffusori sono disponibili nelle nostre tre sedi a Milano e ci aiutano a creare un ambiente confortevole e famigliare tanto per i clienti, quanto per il nostro team. Prima di ogni visita, inoltre, la fragranza viene vaporizzata negli immobili che ci vengono affidati in gestione, così da rendere unica l’esperienza d’acquisto e valorizzare al meglio ogni proprietà.

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L’IA nelle AI: come l’Intelligenza Artificiale cambierà il lavoro delle agenzie immobiliari

 

come l’Intelligenza Artificiale cambierà il lavoro delle agenzie immobiliari
come l’Intelligenza Artificiale cambierà il lavoro delle agenzie immobiliari

In un mondo dinamico e in continua evoluzione come quello delle agenzie immobiliari, l’Intelligenza Artificiale si sta rivelando un ottimo alleato per migliorare il lavoro degli agenti e la qualità del servizio offerto ai clienti. L’integrazione dell’IA nelle normali operazioni quotidiane, infatti, sta cambiando il modo in cui gli intermediari operano nel settore, semplificando attività come la raccolta e la gestione dei dati, la personalizzazione dell’esperienza di vendita, acquisto o affitto, la previsione delle tendenze del mercato, la valutazione delle proprietà e l’elaborazione di strategie di marketing efficaci.

Come ogni novità, anche l’Intelligenza Artificiale ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato c’è chi ne è entusiasta e approfitta di tutti i suoi vantaggi. Dall’altro, c’è chi ne è spaventato e teme di essere sostituito dai computer. Ma questa paura ha davvero ragione di esistere? Nelle prossime righe proviamo ad analizzare la situazione attuale e facciamo qualche riflessione sul futuro che ci attende.

Un passo indietro: cos’è l’IA – Intelligenza Artificiale?

Prima di comprendere le possibili ripercussioni dell’Intelligenza Artificiale sul lavoro delle agenzie immobiliari, è importante partire dalle basi e capire cosa si intende per IA.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’Intelligenza Artificiale è una tecnologia con ormai settant’anni di storia alle spalle. Più nello specifico, la sua nascita si colloca nel 1956, anno in cui alcuni esperti nel campo della computazione intuirono la possibilità di insegnare a una macchina a replicare attività fino a quel momento ritenute umane. I primi computer possono quindi essere considerati l’esempio più lampante di IA: si trattava infatti di dispositivi che, grazie a degli input inviati dall’uomo, riuscivano a eseguire calcoli e operazioni complesse in breve tempo.

Come ogni tecnologia, anche l’Intelligenza Artificiale si è evoluta negli anni, diventando oggi un sorprendente strumento in grado di portare a termine attività più elaborate come generare un’immagine, realizzare un video o scrivere un testo, partendo sempre da un comando impartito dall’uomo.

L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul lavoro degli agenti immobiliari

Chiarito cosa si intende per Intelligenza Artificiale, è ora evidente quanto la possibilità che l’IA sostituisca l’uomo sia remota. Con ogni probabilità, infatti, rimarrà un grande alleato da sfruttare a proprio vantaggio per automatizzare attività ripetitive, delegare alcuni compiti e concentrarsi sugli aspetti creativi e strategici del lavoro. Questo vale anche per gli agenti immobiliari che, attraverso un adeguato utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, avranno la possibilità di dedicare più tempo alla costruzione di relazioni con i propri clienti e alla gestione di operazioni di compravendita complesse.

Ma cosa può fare di preciso l’IA nel settore immobiliare? Ecco alcune possibili applicazioni:

  • Chatbot e assistenti virtuali rispondono alle esigenze dei clienti 24/7, fornendo informazioni immediate e precise (se adeguatamente programmate)
  • I sistemi di raccomandazione suggeriscono proprietà adatte alle esigenze degli acquirenti studiandone il comportamento: aumentano così le possibilità di vendita
  • Le analisi predittive prevedono le tendenze del mercato, consentendoci di anticiparle
  • Le valutazioni automatizzate forniscono stime accurate del valore delle proprietà utilizzando dati di mercato costantemente aggiornati
  • Le automazioni di marketing generano annunci personalizzati per raggiungere il pubblico corretto
  • Nella gestione documentale, l’IA semplifica e velocizza la burocrazia, riducendo il rischio di errore
  • I CRM, piattaforme che gestiscono la relazione tra agenzie e clienti, tracciano le interazioni e ottimizzano le comunicazioni
  • Il monitoraggio delle preferenze dei clienti permette di offrire esperienze personalizzate, migliorando il tasso di soddisfazione

In definitiva, l’Intelligenza Artificiale non consente solo di rendere l’attività di un’agenzia immobiliare più efficiente e precisa, ma apre anche nuove opportunità che migliorano il rapporto con i clienti, ovvero l’elemento chiave che determina il successo in un mercato ormai sempre più competitivo e dinamico.

Il futuro dell’IA: l’Intelligenza Artificiale sostituirà davvero il fattore umano?

Come anticipato, la possibilità che l’Intelligenza Artificiale riesca a sostituire l’uomo è remota. L’IA stessa, per funzionare, ha bisogno di persone che le impartiscano dei comandi da realizzare. Il fattore umano resterà quindi determinante, soprattutto in chiave creativa e strategica. Non solo: il rapporto tra agenti immobiliari e clienti è un legame basato sulla fiducia, un sentimento che nessuna tecnologia riuscirà mai a replicare.

Nonostante ciò, sarà importante acquisire nuove competenze per rimanere al passo con il progresso tecnologico e riuscire a sfruttare tutti i vantaggi offerti dall’Intelligenza Artificiale. Sarà infatti la perfetta combinazione tra uomo e macchina la chiave per un lavoro meno gravoso e più snello. In questo senso, le skill umane acquisiranno sempre più rilevanza e si trasformeranno in un fattore differenziante che, in un mondo dominato dall’IA, convincerà i clienti a scegliere noi e non qualcun altro.

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Decreto Salva Casa: cosa prevede la nuova manovra del Governo

Decreto Salva Casa

Ricevuto il benestare della Commissione Ambiente, il nuovo Decreto Salva Casa è arrivato ufficialmente a Montecitorio per le definitive approvazioni. Rispetto al testo originario, fonte di discussione e contrasti tra maggioranza e opposizioni al Governo, la nuova manovra sostituisce dei punti, rimanda a data da destinarsi alcuni provvedimenti e dà nuovi criteri per stabilire l’abitabilità di un immobile. I cambiamenti sono tanti e nascono dalla necessità di aggiornare norme ormai datate. Vediamo allora le principali novità.

I nuovi criteri per stabilire se un immobile rispetta i requisiti igienico-sanitari

La definizione di nuovi paletti per stabilire se un immobile è abitabile o meno è senza dubbio la novità più importante del Decreto Salva Casa. Rispetto alle regole generali, in vigore ormai dal 1975, verranno considerati conformi i locali con un’altezza minima di 2,40 metri (il limite attuale è di 2,70 metri). I monolocali potranno avere una superficie minima di 20 metri quadrati, 8 in meno rispetto ad oggi, mentre i bilocali potranno passare dai 38 metri quadrati odierni a 28 metri quadrati. Chi intraprende una ristrutturazione per aggiornare la propria proprietà, però, dovrà assicurare ventilazione e riscontri d’aria adeguati.

Il cambio di destinazione d’uso degli immobili secondo il nuovo Decreto Salva Casa

Importanti modifiche anche per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso degli immobili che, stando al nuovo Decreto Salva Casa, diventerà una procedura più snella e semplice. Se la modifica della destinazione d’uso di una singola unità immobiliare rimane all’interno della stessa categoria funzionale, infatti, il passaggio sarà consentito sempre e con o senza opere, ma i singoli Comuni avranno la possibilità di fissare condizioni più specifiche. Per le proprietà al primo piano fuori terra o seminterrate, invece, ci si dovrà attenere alla legislazione regionale.

La norma Salva Milano

Nel testo originario del nuovo Decreto Salva Casa veniva lasciato ampio spazio alla cosiddetta norma Salva Milano, una manovra che avrebbe dovuto risolvere diversi problemi edilizi ed urbanistici legati a opere già consentite a seguito di un’interpretazione delle leggi statali e regionali piuttosto libera. I principali edifici coinvolti sarebbero stati i grattacieli meneghini che, secondo la Procura, sarebbero stati costruiti senza rispettare la legislazione vigente. Le disposizioni, però, non sono state inserite nel documento arrivato alla Camera e sarà necessario attendere nuovi aggiornamenti.

Doppia conformità edilizia, nuove tolleranze e stato legittimo

Con il nuovo Decreto Salva Casa verrà superata anche la necessità della doppia conformità edilizia, una richiesta le cui pratiche intasano il lavoro dei Comuni allungando i tempi di intervento sulle costruzioni. In caso di interventi totalmente difformi, però, continuerà a essere valida la precedente norma.

Parallelamente, sono state approvate nuove tolleranze costruttive:

  • 6% per gli appartamenti con superficie inferiore ai 60 metri quadrati
  • 5% per le unità immobiliari tra i 60 e i 100 metri quadrati
  • 4% per le superfici comprese tra i 100 e i 300 metri quadrati
  • 3% tra i 300 e i 500 metri quadrati
  • 2% per le proprietà che superano i 500 metri quadrati

Per quanto riguarda lo stato legittimo, sarà necessario fare riferimento all’ultimo titolo abitativo rilasciato. Il controllo della legittimità dei titoli pregressi sarà affidato all’amministrazione competente. Eventuali difformità delle singole unità immobiliari, inoltre, non influenzeranno lo stato legittimo delle parti comuni e viceversa.

Porticati, tende bioclimatiche e sottotetti secondo il nuovo Decreto Salva Casa

Il Decreto Salva Casa introduce anche nuove categorie di interventi in edilizia libera. In particolare:

  • ci sarà la possibilità di realizzare vetrate panoramiche amovibili e trasparenti nei porticati
  • consentita anche l’installazione di tende bioclimatiche retrattili o regolabili per proteggersi da sole e intemperie

I sottotetti, invece, potranno essere recuperati per ampliare l’offerta abitativa senza consumare nuovo suolo, rispettando però limiti e procedure stabiliti da ogni Regione.

Le altre novità introdotte dal Decreto Salva Casa

Concludiamo con una serie di novità accessorie che completano il quadro delle modifiche previste dal Decreto Salva Casa:

  • Termini di demolizione – Se la rimozione o la demolizione di interventi edilizi abusivi non verrà eseguita entro 90 giorni, l’area verrà acquisita gratuitamente dal Comune. Il periodo concesso può però arrivare fino a un massimo di 240 giorni in caso di esigenze del proprietario legate alla salute o a una difficile situazione socio-economica.
  • Utilizzo delle sanzioni – Parte dei proventi ricavati da multe e sanzioni verrà destinata al Comune di pertinenza, con l’obiettivo di finanziare interventi di rigenerazione urbana e aumentare così l’offerta abitativa.
  • Interventi eseguiti in parziale difformità – Potranno essere regolarizzati, ma le modifiche non saranno necessarie se non viene emesso un ordine di demolizione o se è stata rilasciata la certificazione di abitabilità o agibilità.
  • Immobili soggetti a vincolo – È prevista una sanatoria sugli interventi eseguiti su un immobile soggetto a vincolo prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei Beni Culturali nel 2006.
  • Vajont – Il rilascio del certificato di collaudo e regolare esecuzione degli interventi di ripristino a seguito della catastrofe del Vajont del 1963 terrà conto del rispetto della disciplina edilizia e urbanistica in vigore al momento della realizzazione dell’intervento stesso.
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Bonus Prima Casa Under 36: prorogato anche per il 2024, ma a specifiche condizioni

Bonus Prima Casa Under 36 2024

Parte del Decreto Sostegni Bis elaborato dal governo Draghi per rilanciare l’economia italiana dopo la pandemia, il Bonus Prima Casa Under 36 è nato con l’obiettivo di invogliare i più giovani ad acquistare il loro primo immobile, garantendo un accesso agevolato ai mutui. Negli anni successivi, gli aiuti previsti hanno dato una grande spinta al mercato immobiliare e tutto ciò ha portato a continue proroghe e conferme fino al 2023. Da gennaio, tuttavia, le sovvenzioni previste sono state in parte annullate, fatta eccezione per specifiche condizioni.

Vediamo allora chi può ancora oggi approfittare degli incentivi e cosa spetta a chi, invece, si è mosso in ritardo.

In che cosa consisteva il Bonus Prima Casa Under 36

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel mese di maggio 2021, il Bonus Prima Casa Under 36 prevedeva un allargamento delle garanzie statali a specifiche categorie di persone con scarse possibilità di accesso al credito. Più nello specifico, i soggetti coinvolti nella manovra erano i giovani di età inferiore ai 36 anni, con un ISEE di massimo 40mila euro, intenzionati a richiedere un finanziamento per l’acquisto della prima casa tale da coprire più dell’80% del valore dell’appartamento.

Prima della pubblicazione del decreto, infatti, il Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa stabiliva una copertura massima del 50% della cifra richiesta alle banche attraverso delle garanzie statali. Con il nuovo incentivo, invece, i più giovani potevano essere coperti dallo Stato per un valore pari all’80% dell’importo, godendo così della possibilità di ottenere più facilmente il capitale da investire. Non solo: l’acquirente veniva anche esentato da alcune spese, tra cui le imposte di registro, ipotecaria e catastale e, in caso di acquisto soggetto a IVA, era riconosciuto un credito d’imposta pari all’imposta applicata sul prezzo di vendita.

Secondo le disposizioni, inoltre, per accedere al Bonus Prima Casa Under 36 era necessario non essere titolari dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di un’altra casa nel territorio, non aver acquistato un altro immobile attraverso la stessa agevolazione e avere la propria residenza nel Comune sede dell’abitazione. Le stesse condizioni previste per gli under 36, infine, potevano essere estese anche ai genitori single con figli minori conviventi, alle giovani coppie coniugate o conviventi e ai conduttori di case popolari.

Bonus Prima Casa Under 36: le condizioni per approfittarne nel 2024

Come anticipato, il Bonus Prima Casa Under 36 elaborato dal governo Draghi è stato confermato anche negli anni successivi al 2021. Nel 2024, invece, la proroga è stata solo parziale. In particolare, potranno accedere all’agevolazione fino al 31 dicembre 2024 tutti i soggetti che hanno già registrato il preliminare entro il 31 dicembre 2023. A partire dal 1 gennaio dell’anno successivo, al contrario, gli incentivi non sono più applicabili.

La decisione, tuttavia, è entrata in vigore attraverso il decreto Milleproroghe, convertito in legge solo il 29 febbraio 2024. Questo ritardo ha quindi generato dei fraintendimenti, per i quali è stato necessario formulare ulteriori manovre che, seppur non così vantaggiose come il bonus del 2021, restano comunque un’ottima occasione di risparmio.

Se gli atti definitivi di compravendita sono stati stipulati tra il 1 gennaio 2024 e la data di entrata in vigore della legge, i titolari dei documenti si vedono riconosciuto un credito d’imposta di importo pari alle tasse pagate in eccesso e utilizzabile nel successivo 2025. Per beneficiarne, è necessario rendere al notaio un’apposita dichiarazione attraverso un atto integrativo che espliciti la propria volontà di avvalersi dei benefici e certifichi la presenza dei requisiti elencati. Tale atto, infine, potrà essere stipulato anche dopo il 31 dicembre 2024, a patto che la notifica arrivi entro il termine di utilizzo del credito d’imposta concesso.

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Case Green: cosa cambierà nel settore immobiliare italiano con la nuova Direttiva Europea?

Case Green cosa cambierà nel settore immobiliare italiano con la nuova Direttiva Europea

La recente pubblicazione della Direttiva Europea sulle Case Green nella Gazzetta Ufficiale UE ha acceso i riflettori sul futuro del settore immobiliare italiano. Entrata in vigore il 27 maggio 2024, questa nuova normativa impone a tutti gli Stati membri di adottare delle strategie per ridurre le emissioni di gas serra e raggiungere così l’obiettivo di un parco immobiliare a impatto zero entro il 2050. Il testo fissa inoltre dei traguardi a breve termine, che ogni Paese dovrà rispettare elaborando un proprio Piano Nazionale di Ristrutturazione.

Gli obiettivi della Direttiva Europea sulle Case Green

Inserita nel più ampio progetto continentale per la transizione energetica denominato Green Deal, la Direttiva Europea sulle Case Green impone a ogni Stato membro di ridurre progressivamente il consumo medio di energia degli edifici residenziali.

Per le costruzioni già esistenti, il primo termine è fissato al 2030, anno in cui le emissioni dovranno essere inferiori a quelle attuali del 16%. Questo valore percentuale dovrà poi scendere al 20% entro il 2035. Per quanto riguarda le nuove costruzioni, invece, tutti gli edifici di proprietà pubblica dovranno essere a impatto zero a partire dal 1 gennaio 2028, mentre dal 1 gennaio 2030 questo obbligo verrà esteso anche agli edifici privati.

Come sempre, tutti i Paesi avranno carta bianca e dovranno programmare le specifiche misure da adottare per attenersi a quanto richiesto. In particolare, il Piano Nazionale di Ristrutturazione dovrà essere approvato entro il 2026 e le tempistiche di ogni operazione verranno poi sottoposte a controlli periodici ogni 5 anni.

L’impatto della Direttiva Europea sulle Case Green in Italia

Compresi gli obiettivi della Direttiva Europea sulle Case Green, è importante capire quale impatto avrà questa nuova normativa sull’Italia.

Le stime indicano che nel Belpaese potrebbero essere coinvolti fino a 4 milioni di edifici, con costi di adeguamento che variano tra i 35 e i 65mila euro ad abitazione. Dall’operazione saranno esclusi gli edifici storici, le seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno e gli immobili sotto i 50 metri quadrati di superficie. L’intera manovra richiederà comunque una spesa ingente e ad oggi non si conoscono i finanziamenti previsti dall’Unione Europea per coprire, almeno in parte, la somma totale.

Inizialmente, la Commissione aveva elaborato una previsione di fondi da destinare ai singoli Paesi, valutando l’effettivo impatto che la direttiva avrebbe avuto a livello nazionale su ogni Stato membro. Dopo le modifiche apportate dal Parlamento al testo originario, però, resta da capire se le ipotesi iniziali verranno confermate o modificate. Con ogni probabilità questo compito spetterà alla prossima Commissione Europea che si metterà al lavoro in autunno dopo le elezioni di inizio giugno.

Ad oggi ci si può quindi concentrare solo sugli effetti positivi che l’efficientamento energetico e la conseguente riduzione delle emissioni degli edifici avranno sull’ambiente, messo in crisi dalla poco accorta gestione delle attività umane degli ultimi decenni. Con la speranza, però, che sia l’Europa, sia l’Italia riescano a sviluppare delle strategie capaci di rendere la transizione verso un parco immobiliare più sostenibile il meno gravosa possibile sulle tasche delle famiglie italiane.

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Compravendita casa donata, ecco tutte le novità

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Il Ddl Semplificazioni ha apportato alcune interessanti novità che da quest’anno dovrebbero rendere un po’ più serena l’operazione di compravendita di una casa donata, una transazione che ha creato non pochi turbamenti in passato, per il rischio che le azioni di riduzione dei legittimari avrebbero potuto impattare sui diritti del terzo acquirente.

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Come modificare le dimensioni della stanza dipingendo pareti e soffitto

art marzo

Per modificare le dimensioni di una stanza non è necessario demolire le pareti: si può infatti cambiare la percezione degli spazi attraverso la pittura, creando così – a seconda delle proprie esigenze – l’illusione ottica di spaziosità, altezza, larghezza, profondità. Qualche esempio?

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