La ripartenza del mercato degli immobili industriali e l’ultimo di una serie di indicatori positivi, che contribuisce a consolidare una ripresa in atto nel settore industriale.
La “febbre da capannone”, innescata dalla Tremonti bis all’inizio degli anni 2000 resta un ricordo lontano.
Dopo 15 anni le compravendite di immobili industriali tornano a scaldare il mercato.
Le banche dati relative alla prima metà del 2016 segnalano l’ennesima contrazione dei valori, che porta al 27,3% il deprezzamento delle quotazioni dei capannoni vuoti dal primo semestre 2008, e al 31,9% il calo per quelli usati.
Le compravendite di capannoni nel primo semestre 2016 sono però aumentate del 18,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima e il trend è destinato a proseguire nel 2017.
La riduzione dei prezzi sta determinando un maggiore interesse verso l’acquisto, espresso soprattutto da aziende solide patrimonialmente e da tempo presenti sul mercato.
A livello nazionale l’analisi della domanda, evidenzia che il 76% delle richieste riguarda immobili in locazione, mentre il 24% è riferito agli acquisti.
L’obiettivo principale dei conduttori è contrarre i costi di locazione puntando alle tipologie vicine a strade e uscite autostradali. Anche l’area di carico e scarico a fondamentale così come l’altezza,
Il 57,6% delle richieste di acquisto riguarda tagli fino a 500 metri quadrati, il 27,5% i capannoni tra 500 e 1.000 mq.
E’ una timida ripresa in atto sia nel nuovo che nell’usato.
Anche a Brescia gli operatori confermano nuovi investimenti e operazioni. Le aziende si stanno ampliando e sviluppando cercando nuovi insediamenti. Cercano soluzioni nuove da 5.000 metri quadrati a da 10.000 metri quadrati il più possibile vicino ad autostrade e tangenziali.
Nel 2017 si inizia a intravedere una ripresa della domanda, soprattutto nelle zone considerate strategiche per posizionamento.