CARNEVALE AMBROSIANO

Milano città dedita solo al lavoro? Assolutamente no!
Ai milanesi piace molto distrarsi, solo dopo aver prodotto ovviamente.
Ed ecco che qui il carnevale dura più a lungo che in tutta l’Italia.
Perché?
Le ragioni si perdono tra storia e leggenda, ma tutte sono legate alla figura di Ambrogio quando era ancora solo Vescovo di Milano.
Una leggenda vuole che, a quei tempi, a Milano si festeggiasse il carnevale in maniera fastosa, sullo stile dell’attuale Venezia, e che i milanesi abbiano approfittato dell’assenza del loro Vescovo, lontano in pellegrinaggio, per prolungare i festeggiamenti in attesa del suo ritorno prima di iniziare il periodo di quaresima.
Alcuni sostengono che sia stato proprio lui a chiederlo.
Altra leggenda narra che Ambrogio fosse assente per impegni presso la corte imperiale e che nessun milanese osò festeggiare senza di lui e che, in segno di riconoscenza, concesse una dispensa per prolungarne i festeggiamenti.
Ancora: che la causa sia stata la peste che impose la quarantena a Milano (nessuno poteva entrare e uscire dalla città) con la conseguenza di dover razionare i viveri. Poiché la situazione si normalizzò alle soglie della quaresima, periodo di altri digiuni, Ambrogio intercesse presso Roma affinchè fosse concesso qualche giorno di festeggiamento prima della quaresima.
Più aderente con la storia la spiegazione sembra essere un diverso calcolo dei giorni di quaresima. Roma non calcolava le domeniche, mentre a Milano Ambrogio decise di contarle allungando così il periodo precedente la quaresima per arrivare insieme alla Pasqua.
Ci fu un lungo periodo in cui si tentò di ridimensionare i festeggiamenti meneghini; Carlo Borromeo, nel 1576, tentò di proibirli, ma non ci riuscì. Ci riprovò Federigo Borromeo, nel 1630, ma la popolazione si ribellò e anche lui dovette rinunciare.

Così giungiamo ai giorni nostri e continuiamo ad avere 4 giorni in più di festeggiamenti.

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