Questo ultimo fine settimana, è stato il primo in piena emergenza Covid-19, a poche ore dal DPCM dell’11 marzo, che ha chiuso negozi e attività commerciali, ad eccezione dei servizi essenziali, su tutta la nostra penisola, e da quando è stato richiesto a tutta la popolazione, di “restare a casa”, per combattere e arginare gli effetti di questo spaventoso virus: uno “tsunami” che si è abbattuto sul mondo intero.
La reazione degli italiani, è stata quello di trasmettere un messaggio di speranza, manifestare l’esigenza di sentirsi uniti pur dovendo restare lontani, la volontà di ringraziare chi negli ospedali assiste i contagiati.
Partono dai social, i flashmob dai balconi: nelle città svuotate ad orari prestabiliti, da nord a sud, persone di tutte le età con strumenti, pentole e tamburelli, si sono affacciate ai balconi e alle finestre, cantando dall’Inno di Mameli, ad Azzurro, a Napul’è, hanno esposto cartelloni colorati dai bambini con la scritta ANDRA’ TUTTO BENE, hanno spento le luci delle loro case e acceso nel buoi, le torce dei cellulari.
Tutto questo, seppur nella consapevolezza di essere in piena emergenza sanitaria, abituati ad andare sempre di corsa, a vivere le nostre case sempre meno, per la smania del fare: lavoro, palestra, ogni genere di attività a cui normalmente non sappiamo rinunciare, sta facendoci apprezzare cose che normalmente diamo per scontato, ci sta costringendo a fermarci un attimo a riflettere, ci sta facendo riscoprire il gioco con i nostri figli oppure quanto fosse sbagliato “tenere il muso” con chi oggi non vorremmo che abbracciare…
Che la musica, gli applausi, che in questi giorni abbiamo sentito nelle nostre città ci accompagnino e che restino per sempre vivi nella nostra mente per non dimenticare che SOLO UNITI CE LA FACCIAMO!