Decreto Salva Casa

Decreto Salva Casa: cosa prevede la nuova manovra del Governo

Decreto Salva Casa

Ricevuto il benestare della Commissione Ambiente, il nuovo Decreto Salva Casa è arrivato ufficialmente a Montecitorio per le definitive approvazioni. Rispetto al testo originario, fonte di discussione e contrasti tra maggioranza e opposizioni al Governo, la nuova manovra sostituisce dei punti, rimanda a data da destinarsi alcuni provvedimenti e dà nuovi criteri per stabilire l’abitabilità di un immobile. I cambiamenti sono tanti e nascono dalla necessità di aggiornare norme ormai datate. Vediamo allora le principali novità.

I nuovi criteri per stabilire se un immobile rispetta i requisiti igienico-sanitari

La definizione di nuovi paletti per stabilire se un immobile è abitabile o meno è senza dubbio la novità più importante del Decreto Salva Casa. Rispetto alle regole generali, in vigore ormai dal 1975, verranno considerati conformi i locali con un’altezza minima di 2,40 metri (il limite attuale è di 2,70 metri). I monolocali potranno avere una superficie minima di 20 metri quadrati, 8 in meno rispetto ad oggi, mentre i bilocali potranno passare dai 38 metri quadrati odierni a 28 metri quadrati. Chi intraprende una ristrutturazione per aggiornare la propria proprietà, però, dovrà assicurare ventilazione e riscontri d’aria adeguati.

Il cambio di destinazione d’uso degli immobili secondo il nuovo Decreto Salva Casa

Importanti modifiche anche per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso degli immobili che, stando al nuovo Decreto Salva Casa, diventerà una procedura più snella e semplice. Se la modifica della destinazione d’uso di una singola unità immobiliare rimane all’interno della stessa categoria funzionale, infatti, il passaggio sarà consentito sempre e con o senza opere, ma i singoli Comuni avranno la possibilità di fissare condizioni più specifiche. Per le proprietà al primo piano fuori terra o seminterrate, invece, ci si dovrà attenere alla legislazione regionale.

La norma Salva Milano

Nel testo originario del nuovo Decreto Salva Casa veniva lasciato ampio spazio alla cosiddetta norma Salva Milano, una manovra che avrebbe dovuto risolvere diversi problemi edilizi ed urbanistici legati a opere già consentite a seguito di un’interpretazione delle leggi statali e regionali piuttosto libera. I principali edifici coinvolti sarebbero stati i grattacieli meneghini che, secondo la Procura, sarebbero stati costruiti senza rispettare la legislazione vigente. Le disposizioni, però, non sono state inserite nel documento arrivato alla Camera e sarà necessario attendere nuovi aggiornamenti.

Doppia conformità edilizia, nuove tolleranze e stato legittimo

Con il nuovo Decreto Salva Casa verrà superata anche la necessità della doppia conformità edilizia, una richiesta le cui pratiche intasano il lavoro dei Comuni allungando i tempi di intervento sulle costruzioni. In caso di interventi totalmente difformi, però, continuerà a essere valida la precedente norma.

Parallelamente, sono state approvate nuove tolleranze costruttive:

  • 6% per gli appartamenti con superficie inferiore ai 60 metri quadrati
  • 5% per le unità immobiliari tra i 60 e i 100 metri quadrati
  • 4% per le superfici comprese tra i 100 e i 300 metri quadrati
  • 3% tra i 300 e i 500 metri quadrati
  • 2% per le proprietà che superano i 500 metri quadrati

Per quanto riguarda lo stato legittimo, sarà necessario fare riferimento all’ultimo titolo abitativo rilasciato. Il controllo della legittimità dei titoli pregressi sarà affidato all’amministrazione competente. Eventuali difformità delle singole unità immobiliari, inoltre, non influenzeranno lo stato legittimo delle parti comuni e viceversa.

Porticati, tende bioclimatiche e sottotetti secondo il nuovo Decreto Salva Casa

Il Decreto Salva Casa introduce anche nuove categorie di interventi in edilizia libera. In particolare:

  • ci sarà la possibilità di realizzare vetrate panoramiche amovibili e trasparenti nei porticati
  • consentita anche l’installazione di tende bioclimatiche retrattili o regolabili per proteggersi da sole e intemperie

I sottotetti, invece, potranno essere recuperati per ampliare l’offerta abitativa senza consumare nuovo suolo, rispettando però limiti e procedure stabiliti da ogni Regione.

Le altre novità introdotte dal Decreto Salva Casa

Concludiamo con una serie di novità accessorie che completano il quadro delle modifiche previste dal Decreto Salva Casa:

  • Termini di demolizione – Se la rimozione o la demolizione di interventi edilizi abusivi non verrà eseguita entro 90 giorni, l’area verrà acquisita gratuitamente dal Comune. Il periodo concesso può però arrivare fino a un massimo di 240 giorni in caso di esigenze del proprietario legate alla salute o a una difficile situazione socio-economica.
  • Utilizzo delle sanzioni – Parte dei proventi ricavati da multe e sanzioni verrà destinata al Comune di pertinenza, con l’obiettivo di finanziare interventi di rigenerazione urbana e aumentare così l’offerta abitativa.
  • Interventi eseguiti in parziale difformità – Potranno essere regolarizzati, ma le modifiche non saranno necessarie se non viene emesso un ordine di demolizione o se è stata rilasciata la certificazione di abitabilità o agibilità.
  • Immobili soggetti a vincolo – È prevista una sanatoria sugli interventi eseguiti su un immobile soggetto a vincolo prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei Beni Culturali nel 2006.
  • Vajont – Il rilascio del certificato di collaudo e regolare esecuzione degli interventi di ripristino a seguito della catastrofe del Vajont del 1963 terrà conto del rispetto della disciplina edilizia e urbanistica in vigore al momento della realizzazione dell’intervento stesso.
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