Sabato 21 marzo alle 22:45 nuovo intervento in diretta del Presidente del Consiglio Conte: ”Si tratta di misure severe ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perchè solo così tuteliamo noi stessi. (..) Rallentiamo il motore del Paese ma non lo fermiamo”
Dai sindacati la netta richiesta di uno stop a tutte le attività industriali non strategiche, da qui la decisione del premier di sospendere tutte le attività produttive, industriali e commerciali, ad eccezione di:
- coltivazioni agricole e produzione di prodotti per animali e per la pesca;
- estrazione di carbone, petrolio e gas naturale e attività a queste di supporto,
- industrie alimentari, bevande, tessili tecnici e industriali;
- fabbricazione di carta e legno per imballaggi, prodotti chimici, farmaceutici;
- fabbricazione di articoli di gomma, materie plastiche e vetro per laboratori, uso igienico e farmacia;
- fabbricazione di macchine, apparecchiature e attività di manutenzione, riparazione, istallazione necessarie alle industrie di cui sopra;
- fornitura di energia elettrica, acqua, reti fognarie, smaltimento rifiuti e recupero materiali;
- commercio all’ingrosso dei prodotti alimentari, tabacco, farmaceutici, antincendio e infortunistici, giornali;
- trasporti;
- servizi postali, finanziari e assicurativi.
Nell’ Allegato 1 della Gazzetta ufficiale 22/03/2020, l’elenco completo.
Si precisa che le attività produttive sospese, ove possibile, possono essere comunque continuate, se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile.
E’ posto altresì, il divieto per tutte le persone di trasferirsi o spostarsi, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.
Con questo Decreto il presidente del Consiglio dei Ministri fissa il limite delle misure adottate spostandolo dal 25 marzo al 3 aprile.
E’ un momento difficile per il nostro Paese, il primo dal secondo dopoguerra, ma tutte queste misure sono necessarie al fine di arginare il crescente numero di contagi e morti.
”Rinunciamo ad abitudini care per amore dell’Italia. Però non rinunciamo alla speranza. Insieme ce la faremo”