Bonus del 20% per chi compra una casa da affittare

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Chi, entro il 31.12.2017, compra una casa per poi concederla in locazione avrà diritto ad una detrazione Irpef pari al 20%

Se hai intenzione di comprare una casa per poi darla in locazione è questo il momento giusto per farlo. Fino al 31 dicembre prossimo, infatti, chi acquista una casa e la vuole affittare godrà di un forte “sconto” sul prezzo di acquisto. Si tratta di un’importante agevolazione consistente, più nel dettaglio, in una riduzione Irpef pari al 20%.  Vediamo, dunque, in cosa consiste questo bonus del 20% per chi compra una casa da affittare, chi ha diritto a detta agevolazione ed a quali condizioni essa opera.

Bonus del 20% sulla casa da affittare: a chi spetta?

Tutti i cittadini, non esercenti attività commerciali, che acquistano una casa per poi concederla in locazione potranno contare sull’aiuto del fisco. Il bonus non opera solo per l’acquisto della casa da dare in locazione, ma anche per la costruzione della stessa, purché sia ultimata entro il 31.12.2017 e per la quale prima del 12.11.2014 sia stato rilasciato il titolo abilitativo edilizio. Ed infatti, il periodo di operatività del bonus in parola è cominciato il 12.11.2014 e scadrà il 31.11.2017. Quindi, ci sono ancora pochi mesi per approfittare di detta agevolazione. Vediamo, dunque, in che consiste.

Bonus del 20% sulla casa da affittare: in che consiste?

Il bonus del 20% sulla casa da affittare consiste in una detrazione Irpef pari, appunto, al 20%. In buona sostanza, quindi, il 20% del prezzo pagato per l’acquisto o la costruzione della casa tornerà nelle tasche dell’acquirente. L’agevolazione consistente nella deduzione dal reddito complessivo Irpef  in misura pari al 20%, infatti, opererà:

sul prezzo di acquisto dell’immobile risultante dall’atto di compravendita;

oppure sull’ammontare complessivo degli interessi passivi del mutuo contratto per comprare la casa;

o, nel caso di costruzione, sull’ammontare delle spese di costruzione attestate dall’impresa che ha eseguito i lavori fino ad un limite massimo pari a 300mila euro.

Attenzione: detto limite massimo vale anche nel caso in cui si proceda all’acquisto di più case. Quindi, se ad esempio Tizio compra tre appartamenti con l’intenzione di concederli in locazione non potrà beneficiare di un’agevolazione pari a 300mila euro su ognuno di essi, al contrario usufruirà dei 300mila euro come limite complessivo dei tre acquisti.

Bonus del 20% sulla casa da affittare: a quali immobili si applica?

Non tutti gli immobili possono godere della deduzione. Ed infatti, deve trattarsi di immobili residenziali: di conseguenza il bonus non opera per l’acquisto di negozi o locali commerciali, né vale per gli immobili c.d. “di lusso”. L’immobile deve poi essere di nuova costruzione oppure deve essere rimasto invenduto dalla data di entrata in vigore della legge che ha disposto il bonus: quindi, come anticipato, dalla data del 12.11.2014

Volendo, dunque, schematizzare l’incentivo in commento opera, più nel dettaglio, per:

  • l’acquisto di immobili a destinazione residenziale di nuova costruzione, invenduti al 12.11.2014, ceduti da imprese di costruzione e da cooperative edilizie;
  • l’acquisto di immobili a destinazione residenziale oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia o di restauro e di risanamento conservativo ceduti da imprese di ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie;
  • la costruzione di immobili a destinazione residenziale su aree edificabili già possedute dal cittadino prima dell’inizio dei lavori o sulle quali erano comunque già riconosciuti dei diritti edificatori e per le quali, prima del 12.11.2014, era stato rilasciato il titolo abilitativo edilizio.

L’immobile inoltre deve soddisfare precisi requisiti di prestazioni energetiche: deve rientrare, per l’esattezza nelle prestazioni energetiche certificate in classe A o B. Infine la casa non deve essere ubicata nelle zone omogenee classificate E, ossia in parti di territorio destinate ad usi agricoli.

Bonus del 20% sulla casa da affittare: a quali condizioni opera?

Il bonus del 20% vale, come detto, per l’acquisto o la costruzione delle unità immobiliari che si intendono concedere in locazione. Se questo è il presupposto fondamentale, vi sono, tuttavia, ulteriori condizioni da rispettare per godere dell’agevolazione. Vediamole.

  • La locazione deve avere inizio entro e non oltre sei mesi dall’acquisto della casa o dal termine dei lavori di costruzione.
  • La locazione deve avere una durata di almeno otto anni e tale periodo deve essere continuativo.

Non devono esserci rapporti di parentela entro il primo grado tra il locatore e il locatario. Quindi, ad esempio, non è possibile comprare la casa per poi affittarla ad una figlia o al proprio genitore. Ciò in quanto si vuole evitare che goda dell’agevolazione chi compri una casa per poi stipulare un contratto di locazione “finto” o “di comodo”.

Il canone di locazione, inoltre, non può essere liberamente stabilito dalle parti, poiché non potrà  superare quello definito in ambito locale per gli alloggi di edilizia convenzionata. Dovrà trattarsi, per intenderci, di un canone molto “calmierato” e  variabile a seconda della zona territoriale di riferimento.

Bonus del 20% sulla casa da affittare: come opera?

La deduzione va ripartita in 8 quote annuali di pari importo, è riconosciuta a decorrere dall’anno in cui è stipulato il contratto di locazione e non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per le medesime spese.L’agevolazione, inoltre, è legata alla durata del contratto di locazione. Cosa succede, però, se il contratto di locazione si interrompe? Ebbene, se le interruzioni del periodo di locazione non sono dovute a motivi imputabili al locatore, e purché ogni interruzione sia inferiore ad un anno, non si decadrà dal diritto di usufruire del bonus.

 

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Immobili, nel 2017 vendite in aumento del 6/8%, prezzi ancora in calo.

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Nei primi nove mesi del 2016 c’è stato un incremento delle transazioni del 20,4%. Mentre dal 2007 i valori immobiliari hanno ceduto il 39,7%

Tempo di bilanci anche per il mercato immobiliare. Un risultato positivo quello ottenuto nel 2016 dato dall’aumento delle compravendite immobiliari. I dati, resi pubblici dall’Agenzia delle Entrate, evidenziano che nei primi nove mesi del 2016 c’è stato un incremento medio delle transazioni del 20,4%.

Un trend significativo dunque, trainato soprattutto dalla diminuzione dei prezzi e dai mutui più accessibili; da evidenziare che dal 2007 le abitazioni hanno ceduto il 39,7% del loro valore. La domanda in crescita e l’offerta che inizia a diminuire, soprattutto sugli immobili di qualità, potrà determinare un’ulteriore contrazione delle tempistiche di vendita e un minor margine di trattativa soprattutto su queste tipologie immobiliari. Se l’immobile è da ristrutturare o presenta degli elementi negativi si compravenderà solo dopo ulteriori ribassi di prezzo.

L’andamento dell’economia e dell’occupazione, nonché il comportamento degli istituti di credito che rimarranno comunque prudenti, contribuiranno a confermare o meno questo scenario di mercato. Scenario che vede nella consapevolezza “del reale valore dell’immobile” da parte degli acquirenti, dei venditori ma soprattutto da parte dei professionisti del settore real estate, un elemento importante per il corretto funzionamento del mercato. Se così fosse vorrebbe dire che la lunga crisi immobiliare qualcosa, forse, avrà insegnato.

Mercato immobiliare a Napoli

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Mercato Immobiliare a Napoli

Napoli, con una popolazione di 962.003 abitanti, è il capoluogo della regione Campania.

Dal punto di vista immobiliare le zone più importanti, in termini di numero di annunci pubblicati, sono le seguenti: Vomero, ChiaiaFuorigrottaPosillipo, Pendino / San GiuseppeBagnoli, ArenellaSoccavo.
In assoluto la zona più presente negli annunci immobiliari è Vomero con oltre 2.879 annunci immobiliari complessivi tra affitto e vendita attualmente presenti.

Come è ragionevole aspettarsi, si tratta di una città estremamente importante dal punto di vista immobiliare nel panorama provinciale e circa il 36% di tutti gli annunci immobiliari della provincia sono relativi alla città.

In totale sono presenti in città 33.802 annunci immobiliari, di cui 22.466 in vendita e 11.336 in affitto, con un indice complessivo di 35 annunci per mille abitanti.

Secondo i dati dell’ OMI, il prezzo degli appartamenti nelle diverse (65) zone a Napoli è compreso in tutta la città tra 900 €/m² e 5.750 €/m² per la compravendita e tra 2,5 €/m² mese e 14,3 €/m² mese per quanto riguarda le locazioni.

Il prezzo medio degli appartamenti in vendita (2.900 €/m²) è di circa il 43% superiore alla quotazione media regionale, pari a 2.050 €/m² ed è anche di circa il 21% superiore alla quotazione media provinciale (2.400 €/m²).
La quotazione dei singoli appartamenti a Napoli è estremamente disomogenea e nella maggioranza dei casi i prezzi sono molto lontani dai valori medi in città, risultando inferiori a 2.200 €/m² o superiori a 3.600 €/m².

Napoli è una tra le città italiane più grandi, ovvero con oltre 500.000 abitanti con i prezzi degli appartamenti più alti in assoluto: circa 2.900 €/m², ovvero circa il 16% in meno rispetto ai prezzi medi a Milano e circa il 93% in più rispetto ai prezzi medi a Palermo, che hanno, rispettivamente, i prezzi più alti e più bassi in Italia.

Surroga: risparmi fino al 35% sulla rata

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Surroga: risparmi fino al 35% sulla rata

Spesso e volentieri, dopo che si stipula il mutuo, ci si accorge che ci sono banche in grado di offrire tassi di interesse e condizioni migliori. Come fare a cambiare? La soluzione si chiama surroga mutuo, un’opzione che sicuramente può essere utile se si vuole risparmiare. Detta anche portabilità o surrogazione, non è altro che iltrasferimento del mutuo da una banca ad un’altra. E’ un’operazione gratuita, che consente al mutuatario di ottenere un vantaggio considerevole legato alle migliori condizioni economiche garantite dal nuovo contratto, sottoscritto con l’istituto subentrante.Per quantificare meglio, il broker di mutui online ha calcolato il risparmio ottenibile con una surroga di un mutuo a tasso fisso di importo iniziale € 120.000 e durata 30 anni, sottoscritto tra il 2010 e 2013.Prima del Decreto Bersani, il mutuo di sostituzione spiegava non più del 4% del totale dei volumi di mutui erogati annualmente in Italia. Con la surroga, nel 2008 la percentuale si è duplicata, salendo sino all’8%, trainata dall’impennata dei tassi Euribor, che a ottobre avevano toccato il massimo storico del 5,3%, spingendo gli italiani a passare da un mutuo a tasso variabile a un mutuo a tasso fisso.Da allora la surroga ne ha fatta di strada, rappresentando una fetta importante del totale delle erogazioni del sistema bancario italiano. Nel 2009 il peso della finalità surroga è arrivato fino al 18%, mentre nel 2010 si è mantenuto intorno al 15% del totale erogato con una leggera contrazione. Con l’inizio della crisi, i tassi e gli spread hanno iniziato velocemente a crescere: i migliori spread, a inizio 2011, pari a 1,20% sui mutui a tasso variabile e 0,95% sui mutui a tasso fisso sono giunti 12 mesi dopo, a inizio 2012, ad essere rispettivamente il 3,30% e 3,60% e si sono tenuti nella forchetta 2,5%-3% sino a metà 2014. In quel periodo, la surroga contava fra il 5 e il 10%.

Da metà 2014 gli spread hanno iniziato a scendere, prima lentamente e poi sempre più velocemente, sino ad arrivare ai livelli dei giorni nostri, in linea con i valori pre-crisi. La risposta in termini di domande di nuove surroghe è stato impressionante: nel 2015 circa il 30% del totale mutui erogati è stato con finalità surroga; e nel 2016 tale percentuale si è attestata attorno al 24%.

Per il 2017, secondo l’analisi MutuiSupermarket.it, il fenomeno surroga continuerà a giocare un ruolo importante durante l’anno, anche perché i tassi fissi – che spiegano circa il 75% della domanda di mutui di surroga – si stanno mantenendo a livelli contenuti, anche in questi primi quattro mesi dell’anno. Il fenomeno della surroga sta riguardando infatti il cambio mutuo verso un nuovo muuto a tasso fisso, per poter beneficiare di tassi fissi finiti ai minimi storici di sempre: surrogare in queste condizioni di mercato vuol dire mettere in sicurezza il proprio mutuo a tasso fisso sui restanti 20-25 anni di piano di rimborso, senza doversi più preoccupare di potenziali rialzi dei tassi Euribor, considerando anche che nuove opportunità di tassi fissi futuri inferiori agli attuali sono improbabili.

Ad ogni modo, il bacino dei potenziali mutuatari interessati a una surroga è destinato a ridursi rapidamente con il passare del tempo e l’atteso rialzo dei tassi fissi sui prossimi trimestri potrebbe ulteriormente limitare le nuove erogazioni di surroga. In questo contesto, è possibile ipotizzare che la surroga possa arrivare ben presto a contare fra il 15 e 20% del totale erogazioni. I tempi di questa ritirata dipenderanno ad ogni modo dall’andamento degli indici IRS e dalle politiche di pricing adottate dalle banche. Oltre il 2018, ci sarà poi da considerare che la surroga tornerà di elevato interesse solo per chi attualmente ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile, quando si registreranno movimenti repentini e ampi degli indici di riferimento Euribor.

UN’ANALISI IN 5 PUNTI SUL PERCHÉ SIAMO ARRIVATI A QUESTA SITUAZIONE NEL MERCATO IMMOBILIARE

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UN’ANALISI IN 5 PUNTI SUL PERCHÉ SIAMO ARRIVATI A QUESTA SITUAZIONE NEL MERCATO IMMOBILIARE.

Perché il mercato immobiliare non è più quello di una volta? Cosa ha provocato questo crollo dei prezzi e le difficoltà nella vendita?

  1. PASSAGGIO DALLA LIRA ALL’EURO.

Questa idea di avere una moneta unica per tutti i Paesi della zona Euro e l’idea di avere in mano delle nuove banconote piaceva a molti, ma ben presto l’effetto novità sparisce e con il tempo cominci a raccogliere i frutti di ciò che hai seminato. Risultato? Prezzi raddoppiati. Sicché i 100.000 Euro di oggi sono pari a 193.627.000 Lire; adesso pensate a cosa potevate comprare fino al 2001 con circa 193 milioni di lire e cosa potete comprare oggi con 100.000 Euro. Rapportato al settore immobiliare, i prezzi degli immobili stanno praticamente tornando ai valori della lira, ma espressi in Euro.

 

  1. DECRETO BERSANI. (LEGGE 296/2006 – FINANZIARIA 2007)

Questo decreto ha introdotto l’obbligatorietà di procedere alla registrazione delle scritture private non autenticate di natura negoziale, per esempio i preliminari di compravendita.

Questo decreto, creato ad hoc per contrastare il nero nelle operazioni immobiliari, ha messo in ginocchio non poco il settore e soprattutto i costruttori, abituati a percepire parte del prezzo “cash” per pagare meno tasse. Era un vantaggio sicuramente anche per l’acquirente, ma in primis per i costruttori.

 

  1. LIBERA CONCESSIONE DI MUTUI E FINANZIAMENTI.

Nell’ultimo decennio siamo stati abituati a fare finanziamenti per tutto: cellulari, televisori, viaggi, ecc… mentre i nostri genitori o i nostri nonni acquistavano solo quando avevano i soldi in tasca: era una buona abitudine.Nel periodo d’oro dell’immobiliare, si concedevano mutui pari al 110% del valore dell’immobile su redditi spesso insufficienti.

 

  1. AUMENTO DELLA TASSAZIONE IMMOBILIARE.

Per un mercato immobiliare che era in difficoltà cosa pensa bene di fare Monti? Aumenta la tassazione immobiliare attraverso l’IMU.Per gli immobili di natura strumentale, l’IMU arriva addirittura a triplicare il valore dell’ICI, disincentivando l’acquisto di immobili.Questo, unitamente all’aumento dell’IVA, della tassa rifiuti, ecc… ha scoraggiato gli italiani dall’investire nel mattone: rifugio, da sempre, dei propri risparmi.

 

  1. NESSUN FRENO ALLE NUOVE COSTRUZIONI.

Ma tutti questi cantieri costruiti negli ultimi tempi, a chi sono destinati? Una famiglia non ha bisogno di due prime case per vivere così come le aziende che non investono in immobili se non ne hanno bisogno per la loro attività.Il circolo è vizioso perché i Comuni campano principalmente con i soldi degli oneri di costruzione.Gli ultimi PGT (Piano di Governo del Territorio) hanno come base la riqualificazione delle aree esistenti, ma siamo pieni di cantieri fermi e di immobili vuoti.

 

ECCO LE STRATEGIE NECESSARIE, DA ADOTTARE PER FARI RIPARTIRE IL MERCATO IMMOBILIARE :

  • L’ASSESTAMENTO DELL’EURO
  • ABBASSAMENTO DELLE TASSE SULLA PROPRIETÀ.
  • ASSORBIMENTO DI ALMENO IL 30-40% DEGLI IMMOBILI IN VENDITA.

Purtroppo non è possibile adottare un provvedimento alla volta, ma occorre studiare una strategia, fatta di tanti punti, atta a migliorare definitivamente la situazione immobiliare.

Non dimentichiamoci che l’edilizia dà da mangiare a moltissime persone tanto da essere spesso riconosciuta come il vero motore economico della nostra Nazione.

 

QUAL È LA COSA CHE DÀ PIÙ FASTIDIO AD UN POTENZIALE ACQUIRENTE QUANDO CERCA TRA GLI ANNUNCI IMMOBILIARI.

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QUAL È LA COSA CHE DÀ PIÙ FASTIDIO AD UN POTENZIALE ACQUIRENTE QUANDO CERCA TRA GLI ANNUNCI IMMOBILIARI.

Oramai internet, come ben immaginerai, ha preso il sopravvento su tutte le altre forme di ricerca da parte dei potenziali acquirenti. I motivi sono vari e te ne elenco alcuni:

  • non devi passare giornate a cercare cartelli o recuperare giornali in giro per il mondo;
  • da un annuncio immobiliare presente su internet puoi ottenere molte  informazioni;
  • possibilità di salvare ricerche e tenere sotto controllo gli immobili di tuo interesse;
  • possibilità di ricerca 24 ore su 24 e 7 giorni su 7;
  • puoi mandare un’email per ricevere maggiori informazioni e/o prendere appuntamenti in base ai tuoi orari e a quelli dell’Agenzia Immobiliare;

Da una nostra statistica di ufficio, ormai più del 70% dei contatti in entrata, arrivano da internet.

C’è una cosa che dà un fastidio incredibile al Cliente che sta cercando un immobile: trovare lo stesso annuncio immobiliare proposto da più Agenzie Immobiliari.

Ma non solo…trovarlo anche con:

  • superfici diverse
  • prezzo diverso
  • indicazione di impianti esistenti in un annuncio e non esistenti in un altro
  • ubicazione imprecisa

Mettiti un attimo nei suoi panni ed immagina la seguente scena: trovi un immobile interessante e salvi la ricerca; successivamente vedi lo stesso immobile proposto da un’altra Agenzia Immobiliare, ma noti che le indicazioni relative a superfici sono diverse ed anche il prezzo lo è: salvi anche questa ricerca. Scorri la pagina e trovi ancora lo stesso immobile con indicazioni diverse. Ti arrabbi e hai tutte le ragioni per farlo. Salvi anche questo ed il giorno successivo chiami l’Agenzia Immobiliare che espone il prezzo più basso (sarà quello effettivo?!…magari non è stato neanche autorizzato ed è soltanto uno stratagemma da parte dell’Agenzia Immobiliare che sapendo della situazione sfrutta l’occasione per farsi contattare per prima).Nella maggior parte dei casi, invece sai cosa succede? Il Cliente salva l’annuncio e non chiama nessuno. Rimane in attesa di avere una situazione più chiara.

COME RISOLVERE IL PROBLEMA ED AUMENTARE LE POSSIBILITÀ DI VENDERE IL TUO IMMOBILE.

Prendi una decisione: o vendi l’immobile privatamente o affidati ad un’Agenzia Immobiliare .

Se non sei soddisfatto cambiala, ma non affidarti a più Agenzie Immobiliari. Un dato statistico acclarato dice che all’aumentare del numero di Agenzie Immobiliari diminuiscono in maniera vertiginosa le potenzialità di vendita.Il motivo è semplice: le Agenzie Immobiliari non avendo un obbligo morale e scritto di impegnarsi nella vendita del tuo immobile, non investiranno e le possibilità di vendita del tuo immobile si riducono alla casualità.

Quindi se vuoi affidarti al caso dai il tuo immobile a più Agenzie Immobiliari, mentre se vuoi vendere con serietà ed impegno affidati ad una sola Agenzia Immobiliare.

 

CARATTERISTICHE CHE DOVREBBE AVERE OGNI AGENTE IMMOBILIARE

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CARATTERISTICHE CHE DOVREBBE AVERE OGNI AGENTE IMMOBILIARE. 

  • Un buon Agente Immobiliare è onesto.La chiave per avere una carriera lunga e di successo nel Real Estate è avere una buona reputazione, che può essere guadagnata soltanto lavorando con onestà verso i propri Clienti.
  • Un buon Agente Immobiliare è trasparente.L’Agente Immobiliare trasparente è quella persona che ti avvisa se l’immobile è vendibile o acquistabile, per esempio. L’Agente Immobiliare trasparente non ti nasconde nulla che possa danneggiarti. La trasparenza è una di quelle buone abitudini che dovrebbero avere tutti i Professionisti.
  • Un buon Agente Immobiliare è un imprenditore auto-motivato. Anche se lavora per una società, un buon Agente Immobiliare rispetta il proprio capo e sa che deve essere auto-disciplinato, concentrato e determinato ad avere successo.
  • Un buon Agente Immobiliare è un risolutore di problemi.Non prende un NO come risposta e trova soluzioni creative a qualsiasi problema o a potenziali problemi che si potrebbero incontrare. Un Professionista deve sempre fornire delle soluzioni sul quale poi fare la scelta. Un buon Agente Immobiliare risolve problemi !
  • Un buon Agente Immobiliare è capace di ascoltare.L’Agente Immobiliare non deve mai permettersi di giudicare il Cliente in base al proprio portafoglio, al tipo e qualità di immobile che sta cercando, ecc… . Un buon Agente Immobiliare deve saper ascoltare e capire le esigenze del Cliente ed accompagnarlo alla conclusione dell’affare indipendentemente da quanto ho scritto.
  • Un buon Agente Immobiliare è tenace.Non ha dubbi sulla conclusione dell’affare e non molla fino a quando non ci riesce.
  • Un buon Agente Immobiliare è sempre sul pezzo.L’Agente Immobiliare quando ritira un incarico, ha una durata di tempo limitata per vendere/affittare o ricercare un immobile ed il buon Agente Immobiliare mantiene costante il suo interesse per tutta la durata del tempo continuando a perseverare nelle sue attività.
  • Un buon Agente Immobiliare è organizzato.Ha dietro strategie di commercializzazione e di vendita, sa come muoversi e gestire l’affare. Non dà mai modo di pensare che stia perdendo il controllo della situazione. Spesso ha una struttura dietro che lo supporta offrendo un ottimo servizio al Cliente.
  • Un buon Agente Immobiliare pre-qualifica il Cliente.Un buon Agente Immobiliare sceglie bene i propri Clienti facendo selezione sia degli immobili da acquisire che dei Clienti da aiutare nella ricerca.

“ DA NOI IL VERO PROTAGONISTA E’ IL CLIENTE”

la regola su cui poggia il mercato immobiliare ..

 

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LA REGOLA SU CUI POGGIA L’INTERO MERCATO IMMOBILIARE È UNA SOLA:

il mercato immobiliare ha sempre ragione !!!

Tre sono punti fondamentali :

  • I poteri speciali di venditore e acquirente.
  • Non importa quello che pensi tu, conta quello che vuole il Cliente.
  • L’ immobile non si vende per due motivi: o non lo vuole nessuno o per il prezzo.

il venditore ha il potere per rifiutare qualsiasi proposta economica, ma per decidere di vendere ha sempre bisogno di qualcuno che monetizzi il valore del suo bene ovvero che sia disposto a pagarglielo.  Ci sono Clienti che  rifiutano cifre mostruose per il proprio immobile e poi dopo due-tre anni rivenderlo al 20-25% in meno oppure vedere rifiutare più proposte allo stesso prezzo perché ritenute troppo basse, quando invece il prezzo era congruo e si erano trovati addirittura più di un Cliente disposto a comprarlo.

“ L’unico potere che ha il venditore è quello di decidere di non vendere il proprio immobile ”

L’acquirente ha un potere magico, ovvero ha la capacità di trasformare i mattoni in soldi. L’acquirente è capace di risolvere il problema del Venditore. Per “problema” intendiamo la vendita forzata perché si ha l’acqua alla gola, per problema intendiamo la volontà di voler vendere un immobile, Che il Venditore abbia o meno bisogno di denaro, mettere in vendita un immobile sposta parte delle proprie unità di attenzione, in quella direzione creando di fatto “un problema”. L’acquirente va trattato con cura, va coccolato e rassicurato sull’acquisto e sicuramente questa attività non può farla il venditore in quanto sarebbe troppo palese il conflitto d’interessi. Per ognuno di noi, d’altronde, il proprio immobile è migliore di quello del vicino. Ecco quindi che entra in gioco la figura dell’Agente Immobiliare, quale parte neutrale.

Il mercato immobiliare è fatto di immobili che per quanto possano essere fatti di pietra, di mattoni, di legno, ecc… portano con sé un valore emozionale che è impossibile da quantificare, in quanto le emozioni non hanno un valore scambiabile. Le emozioni sono nostre e non trasferibili, quindi è opportuno che ad accompagnarci in una vendita o un acquisto sia una persona che abbia le capacità e le conoscenze adatte per essere obiettivo, ma che allo stesso tempo abbia anche l’empatia per capirci.

Il professionista più adatto è sicuramente l’Agente Immobiliare.