UN EVENTO MAGICO da non perdere!

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Fantastiche notizie per tutti i fan di HARRY POTTER.
A breve Milano ospiterà un grande evento che farà felice i fan italiani del più famoso alunno di Hogwarts creato dalla penna della famosa scrittirce J.K.Rowling.
Infatti, presso la Fabbrica del vapore in via Procaccini n.4, dal 12 maggio e fino al 9 settembre, i visitatori potranno ammirare da vicino gli originali oggetti di scena, costumi e riproduzioni delle creature magiche viste nella saga cinematografica.

Nei 1.600 metri quadri dell’allestimento ci saranno anche le ricostruzioni di alcune delle location più celebri fra quelle viste su grande schermo: per esempio la sala comune e il dormitorio dei Grifondoro, l’aula dove si tengono le lezioni di Pozioni, quella dedicata a Erbologia, la capanna di Hagrid e una parte della Foresta Proibita.
La Harry Potter Exhibition ha esordito a Chicago e poi ha fatto tappa in città come Parigi, New York, Sydney, Madrid, Bruxelles, Tokyo, Boston e molte altre, accogliendo nel frattempo più di quattro milioni di visitatori.
Ancora una volta la nostra città è stata scelta per ospitare un evento unico nel suo genere che sarà occasione di fermento anche economico.
Vi ricordiamo che la mostra sarà visibile tutti i giorni, ma solo su prenotazione e le prevendite per i biglietti partiranno il 10 di febbraio sui circuiti ufficiali.

PALAZZO SERBELLONI

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A Milano, al n°16 di C.so Venezia, si trova uno dei palazzi più importanti del neoclassicismo milanese: Palazzo Serbelloni.
Esso fu uno dei primi palazzi patrizi costruiti sul corso a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
Superato il portone di ingresso ci si trova in un grande atrio ricco di stucchi e affreschi.
Proseguendo nel porticato, verso il giardino, ci si imbatte in una collezione di frammenti, lapidi e cocci di epoca romana e medievale, oltre ad alcuni busti e imponenti camini in pietra provenienti dalle proprietà della famiglia Serbelloni.
Salendo al piano nobile, che affaccia sul corso, troviamo una meravigliosa sala da ballo ricca di stucchi dorati, colonne, bronzi e specchiere. A questa sala è stato dato il nome di “Napoleonica”, in onore di uno dei suoi ospiti più illustri.
Le sale qui presenti conservano l’antica maestosità e si susseguono in uno spazio che sembra non finire mai.
In epoca illuminista il palazzo, con i suoi 4000 mq, divenne meta di incontri degli esponenti della cultura milanese dell’epoca.
Ancora oggi, Palazzo Serbelloni rappresenta il luogo ideale per ospitare gli eventi più raffinati.
Per chi lo desidera, previo appuntamento, è possibile organizzare delle visite per ammirare da vicino una delle location più prestigiose della nostra città.

CASA DI RIPOSO PER MUSICISTI “GIUSEPPE VERDI”

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In Piazza Buonarroti, a Milano, sorge la casa di riposo per musicisti voluta e fatta edificare da Giuseppe Verdi. Il palazzo è in stile neogotico e venne progettato dall’architetto Camillo Boito. La sua inaugurazione avvenne nel 1902, dopo la morte del Maestro, nel rispetto della sua volontà.
Il Maestro, pur essendo nato a Busseto, ha trascorso grandissima parte della sua vita a Milano con la quale si era creato un forte sodalizio; la città lo ha molto amato e rispettato. Si racconta che durante gli ultimi giorni della sua vita la via Manzoni, in cui si trovava e si trova ancora l’hotel in cui risiedeva, fu cosparsa di paglia affinché il rumore prodotto dalle carrozze venisse attutito per non disturbarne il riposo.
La storia narra che il Maestro abbia detto: “Delle mie opere, quella che mi piace di più è la Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio. Poveri e cari compagni della mia vita! Credimi, amico, quella Casa è veramente l’opera mia più bella.”
Nello Statuto della Casa si legge: “Sono ammessi all’ospitalità cittadini italiani “addetti all’arte musicale” che abbiano compiuto l’età di 65 anni”, ovvero “maestri compositori, direttori d’orchestra, artisti del canto, professori d’orchestra, insegnanti di musica, coreuti e tutti coloro che hanno esercitato l’arte musicale per professione”.
La casa resta aperta a tutti dalle 8.30 alle 18.00 e, con un’offerta libera, è possibile ammirare le collezioni d’arte di Verdi, i suoi arredi e la cripta dove è sepolto accanto alla moglie Giuseppina Strepponi, e vivere una giornata nei ricordi lasciati dai tanti ospiti, anche illustri, passati tra quelle mura. Nell’albo dei visitatori, personaggi come Puccini, D’Annunzio, Strauss e Mascagni, e ancora Umberto II, Vittorio Emanuele III, Mussolini ed Einaudi.
Esistono film, documentari e video molto interessanti che mostrano gli interni del palazzo.
Milano non annoia mai!

“Oh Bej! Oh Bej!”

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Tra pochi giorni la nostra affascinante Milano festeggerà Sant’Ambrogio, il suo Santo Patrono.

In occasione di questa ricorrenza, fin dal 1200, si tiene una delle più importanti fiere della città: la fiera degli “Oh Bej! Oh Bej!”. Il suo nome pare derivi dalle esclamazioni di gioia dei bambini milanesi che accettavano di buon grado i doni di Giannetto Castiglione, inviato papale, in occasione del suo ingresso in città nel 1510.

Essa rappresenta un annuale appuntamento per gli acquisti natalizi richiamando numerosi turisti.

Inizialmente gli Oh Bej! Oh Bej si svolgevano presso la Piazza dei Mercanti, nel 1886 la manifestazione fu trasferita nella zona adiacente alla Basilica di Sant’Ambrogio, dove rimase fino al 2006, anno nel quale fu spostata nella zona del Castello Sforzesco.

L’evento sarà presente nella nostra cittadina da giovedì 7 a domenica 10 dicembre 2017 e saranno presenti centinaia di bancarelle: dai rigattieri agli artigiani, dai fioristi ai giocattolai, dai fabbri ai venditori di libri.

Non mancano dolci, caldarroste e vin brulè e produttori di miele; il tutto accompagnato da eventi e appuntamenti natalizi.

Per raggiungere più facilmente la zona dei mercatini è possibile prendere la linea 1 della metropolitana e scendere alla stazione Cairoli.

E voi, da veri milanesi, andrete a farvi travolgere da questa spettacolare magia natalizia?

 

Palazzo Invernizzi

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Passeggiando per Corso Venezia può capitare di passare per Via dei Cappuccini, al numero 3 lasciatevi prendere dalla curiosità di sbirciare tra la vegetazione che circonda il giardino di Palazzo Invernizzi e potrete ammirare una colonia di magnifici fenicotteri rosa. Questi uccelli furono portati a Milano proprio da Romeo Invernizzi.
In realtà nel giardino vivono anche anatre e pavoni, ma i fenicotteri sono quelli che più si fanno ammirare.
Il palazzo in sé è uno splendido esempio di architettura Liberty ed è possibile visitarlo.

A circa 200mt, al n° 20 di via Serbelloni, accanto all’ingresso, si può ammirare un curioso orecchio in marmo. Questo capolavoro fu scolpito, negli anni Trenta, dall’artista Adolfo Wildt, maestro di Lucio Fontana, ed è curato in ogni dettaglio. Al suo interno infatti è stato riprodotto tutto l’apparato acustico e funzionava da originale citofono. Ovviamente il palazzo prendeva il nome proprio da questo particolare ed era conosciuto come “Ca’ dell’orèggia” (casa dell’orecchio).

La Nuova Darsena

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Considerata l’antico porto di Milano, unisce il Naviglio Pavese e il Naviglio Grande; essa è ritornata ad essere il punto di ritrovo dei milanesi e dei numerosi turisti che negli ultimi anni stanno visitando la nostra città.
La zona è ricca negozi e caratteristiche bancarelle.
Se vi trovate in zona, non potete dimenticarvi di fare un salto al mercato coperto che si trova in P.zza XXIV Maggio proprio al centro della Darsena. Esso sorge all’interno di una struttura moderna realizzata in ferro, qui è possibile acquistare di tutto. Si passa infatti dalla vendita di generi alimentari alla vendita di frutta esotica e fiori, ma anche a quella di biciclette.
Sempre all’interno della struttura è possibile pranzare e/o cenare presso molti degli stand presenti.2

Molto suggestivo, soprattutto nel periodo estivo, un giro in battello navigando sui Navigli recuperando un’antica pratica.
Partendo dall’ Alzaia Naviglio Grande al n°4 si potrà ammirare in successione, il Vicolo dei Lavandai, Palazzo Galloni con il centro dell’Incisione, il bel complesso monumentale che comprende la Chiesa, il Ponte e il Lavatoio di San Cristoforo. Tornando indietro si passerà sotto il Ponte dello Scodellino, fino a concludere il tour proprio sulla Nuova Darsena.

Nel periodo natalizio tutta la darsena si riempie di bancarelle a tema trasformandola in un vero e proprio villaggio e tutto diventa un po’ “magico” per la gioia dei più piccoli. E dei più grandi.
Che dire…….Milan l’è on gran Milan

LO SHOPPING DISTRICT DI CITY LIFE

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City Life si arricchisce di negozi e non solo; per l’esattezza tra piazzale Giulio Cesare, piazza VI Febbraio e largo Domodossola, aprirà tra poco più di un mese, un nuovo centro commerciale distribuito su tre piani considerato il più grande d’Italia presente in un’area urbana.
Al suo interno troveremo circa 100 negozi di moda e design, 20 ristoranti, un cinema multisala gestito da Anteo che ospiterà 1200 persone, un grande supermercato e spazi dedicati al benessere e alla salute con l’apertura di un centro diagnostico italiano con un poliambulatorio ed un centro prelievi.

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Tra i numerosi ristoranti, ci sarà il debutto “Pie, Pizza Italiana Espressa” ovvero la prima pizzeria, dove il cliente sceglie il tipo di farina, gli ingredienti preferiti e sotto i propri occhi viene farcita la pizza.
Dopo le case e i grattacieli, l’abitare e il business, a City Life arriva anche lo Shopping District, facilissimo da raggiungere sia in auto, grazie alla creazione di 1.700 parcheggi interrati che, in alternativa, con il trasporto pubblico, soprattutto con l’utilizzo della linea lilla (M5) della metropolitana di Milano che ha la fermata Tre Torri proprio all’interno di City Life.
Insomma tenetevi tutti pronti, il 30 novembre, data di apertura, si sta avvicinando.

La colonna del diavolo

SantAmbrogio

La scorsa settimana vi abbiamo narrato la vicenda legata al killer di via Bagnera. Oggi vogliamo raccontarvi un’altra misteriosa leggenda che si nasconde nella nostra città.
Tutti conosciamo la meravigliosa Basilica di Sant’Ambrogio; essa infatti è una delle più antiche chiese presenti sul nostro territorio ed è considerata la seconda per importanza dopo il Duomo. Inoltre, è una delle rare cattedrali che presenta due campanili.
All’esterno della Chiesa quello che però salta all’occhio è una strana colonna in marmo di epoca romana.
Su di essa, infatti, si possono notare a distanza molto ravvicinata, a circa 25 cm l’uno dall’altro, due fori.

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La leggenda narra che il diavolo cercò di far vacillare la fede del nostro patrono Sant’Ambrogio cercando di tentarlo in ogni modo ma senza alcun risultato.
Il diavolo quindi, in preda alla rabbia cominciò a prendere a cornate la colonna praticando quei due fori tutt’ora presenti. Ancora oggi si dice che, accostandosi in prossimità dei buchi, si riesca a percepire l’odore di zolfo che essi emanano.
Questa non è l’unica versione esistente. Alcune persone narrano che fu proprio Sant’Ambrogio a colpire il diavolo facendolo andare a sbattere con le corna contro la colonna formando i due buchi.
Il demonio rimase incastrato nella colona fino al giorno seguente quando scomparve da essa tramite uno dei due fori dove giunse direttamente all’inferno.
Vi invitiamo, se passate da quelle parti, senza alcun timore, ad infilare le dita in quei fori ….. dicono che porti fortuna!!!!

LA STRETTA BAGNERA

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In pieno centro storico di Milano si trova vicolo Bagnera con la sua storia noir.
La via è diventata tristemente famosa per aver ospitato in uno scantinato i cadaveri delle vittime del primo serial killer di Milano “Antonio Boggia intorno al 1850.

Antonio_BoggiaIl Boggia sapeva camuffare bene la sua pericolosità, si presentava come una brava persona timorata di Dio, affabile e gentile nei modi e conoscitore della lingua tedesca che gli consentì di lavorare come fuochista presso la sede del comando militare austriaco.
Egli aveva preso abitazione in un palazzo di via Nerino e, dopo averne conquistato la fiducia, uccise Ester Maria Perrocchio, la proprietaria, falsificando documenti con i quali risultava nominato amministratore dello stabile e nascose il cadavere nel suo scantinato in via Bagnera.
Il figlio della vittima impiegò un po’ di tempo a dimostrare la falsità dei documenti. Altre persone furono truffate e uccise. Quando finalmente andarono a perquisire lo scantinato, in seguito a denunce motivate da strani movimenti del Boggia, trovarono non uno, ma quattro cadaveri.
Il Boggia si finse pazzo, ma non riuscì a scampare all’impiccagione avvenuta l’8 aprile 1862; fu l’ultima eseguita fino alla seconda guerra mondiale.
Nonostante tutto il nostro killer è addirittura entrato a far parte dei modi di dire meneghini: “fa minga el bogia” indica chi è falsamente gentile per accattivarsi la fiducia delle vittime per poi truffarle.
Se avete voglia di andare a verificare se è vero che ancora oggi il Boggia aleggia per il vicolo in forma di ventate di aria gelida anche d’estate vi sarà sufficiente andare nel distretto delle 5 Vie ed inoltrarvici. Andateci a piedi, il vicolo è talmente stretto che perfino le utilitarie stentano a passarci.

 

LE STRAVAGANTI ARCHITETTURE DI MILANO


3.villaggio_giornalisti


Milano, città frettolosa e capitale dell’economia e del business, ha sempre dato di sé un’immagine seriosa e fredda: come immaginarsi quindi che, muovendosi per la metropoli, ci si possa imbattere in cose strane e curiose?
Passeggiando alla Maggiolina, quartiere posto a nord di Milano, più esattamente nel Villaggio dei Giornalisti, tra le variegate architetture del quartiere si celano alcune casette dalla forma alquanto bizzarra, le case “igloo” o dette anche “zucca” progettate dell’ingegnere Mario Cavallè e realizzate nel 1946.


2 Case-igloo-della-Maggiolina-Milano-


Inizialmente vennero costruite 12 unità a forma di igloo e due a forma di fungo; proprio per questo motivo la via Lepanto venne soprannominata la strada degli Gnomi o strada delle case a fungo.
Purtroppo negli anni sessanta le case a fungo vennero demolite dal nipote dell’ingegnere che le aveva progettate, mentre le case igloo presenti ancora oggi risultano essere 8.
Queste case sono abitate, strutturate al loro interno in uno o più vani e tutte con un secondo livello che funge da cantina; sono circondate da un piccolo giardino che dà davvero l’impressione della dimora di una creatura dei boschi. Al di là di tutto, ci si chiede come i proprietari abbiano adattato la sistemazione dei mobili alle pareti ricurve.
E voi…… sapevate dell’esistenza di questo quartiere?
Non possiamo che ammettere che la nostra Milano si trova sempre in pole position anche quando si tratta di bizzarrie architettoniche!