Si può vendere l’immobile se non è accatastato regolarmente?

casa catastoNel nostro mercato immobiliare sono numerose le abitazioni che non sono accatastate regolarmente. Il fenomeno non riguarda – come di norma – le case più vecchie, presenti magari nei vecchi centri cittadini, bensì anche immobili di più recente edificazione che, però, nel corso degli anni hanno subito degli interventi che ne hanno modificato lo stato di fatto rispetto a quanto depositato nelle schede catastali.

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Come funziona la vendita di un bene sottoposto a vincolo culturale

come funziona la venditaLa vendita di beni sottoposti a vincolo culturale rivela la presenza di una disciplina specifica, predisposta al fine di tutelare l’interesse che lo Stato potrebbe manifestare su specifici beni che hanno un valore storico-artistico, architettonico o paesaggistico. Ma come funziona la vendita di un bene sottoposto a vincolo culturale? Come viene esercitato il diritto di prelazione da parte del Ministero?

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Quali differenze tra caparra confirmatoria e caparra penitenziale?

Nel momento in cui si presenta una proposta di acquisto o si firma un compromesso, si è soliti versare una somma di denaro a titolo di caparra. Oltre che di anticipo, la caparra ha anche funzione di garanzia: nel caso in cui una delle due parti non rispetti il contenuto del contratto, recedendo da esso o dando seguito a un inadempimento, la parte adempiente può trattenere la caparra e, se si tratta dell’acquirente (ovvero, della parte che ha versato la caparra) si ha il diritto a ottenere una somma pari al doppio della caparra. Non tutti sanno, però, che la caparra può essere sia di tipo confirmatorio che di tipo penitenziale: in questo breve approfondimento cercheremo di comprendere di cosa si tratta e quali siano le differenze. Cos’è la caparra confirmatoria Cominciamo con la caparra confirmatoria, sicuramente la tipologia di caparra più frequente in ambito immobiliare. Con tale caparra la parte consegna alla controparte una somma di denaro a conferma del vincolo assunto: nel caso in cui il contratto dovesse concludersi, arrivando alla stipula dell’atto definitivo di compravendita, la caparra dovrà essere restituita o, come accade più frequentemente, imputata alla prestazione. In caso di inadempimento, invece, la parte adempiente può non solamente recedere dal contratto, quanto anche trattenere la caparra confirmatoria e, se lo ritiene, agire in giudizio per ottenere un risarcimento del danno subito e domandare anche l’esecuzione in forma specifica del contratto, obbligando la controparte, tramite il giudice, a trasferire l’immobile. Se ad essere inadempiente è il venditore, ovvero colui che ha ricevuto la caparra, allora l’acquirente avrà diritto al doppio della somma. Cos’è la caparra penitenziale Diversa la natura e la funzione della caparra penitenziale. In questo caso, infatti, la caparra si erge a corrispettivo del recesso, stabilito convenzionalmente tra le parti che, con essa, decidono fin dall’origine del rapporto di potersi liberare pagando il corrispettivo da essa rappresentato, senza che la parte adempiente possa chiedere alcunché. Pertanto, la parte adempiente non può domandare né il maggiore danno che avesse subito dall’inadempimento, né l’esecuzione del contratto al giudice. Può dunque trattenere solo ed esclusivamente la caparra penitenziale che, per certi versi, costituisce una sorta di prezzo del diritto di ripensamento. A differenza della caparra confirmatoria, pertanto, il recesso non è più giustificato dall’inadempimento di una delle due parti, ma è esercizio del diritto di ripensamento. La caparra costituisce così il prezzo dell’esercizio di tale diritto di pentimento e, nel caso in cui il recesso non sia più esercitabile, dovrà essere restituita alla parte che l’ha versata. Rimane inteso, anche in questo caso, che se a esercitare il recesso è la parte venditrice, allora l’acquirente avrà diritto al doppio della caparra penitenziale.Nel momento in cui si presenta una proposta di acquisto o si firma un compromesso, si è soliti versare una somma di denaro a titolo di caparra. Oltre che di anticipo, la caparra ha anche funzione di garanzia: nel caso in cui una delle due parti non rispetti il contenuto del contratto, recedendo da esso o dando seguito a un inadempimento, la parte adempiente può trattenere la caparra e, se si tratta dell’acquirente (ovvero, della parte che ha versato la caparra) si ha il diritto a ottenere una somma pari al doppio della caparra. Continua a leggere Quali differenze tra caparra confirmatoria e caparra penitenziale?

Contratti con condizioni sospensive e risolutive: come funziona la provvigione del mediatore

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La presenza di condizioni sospensive e risolutive nei contratti può modificare la formazione del diritto del mediatore a ottenere una provvigione per la sua attività professionale.

Ma che cosa sono le condizioni sospensive e risolutive? In che modo impattano sul diritto del mediatore a pretendere la provvigione? E cosa cambia nell’ipotesi in cui più mediatori abbiano collaborato per favorire la conclusione di un affare?

I contratti con condizioni sospensive e risolutive

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Certificato di conformità urbanistica: quando è richiesto e a cosa serve

Certificato di conformità urbanistica quando è richiesto e a cosa serve

Il certificato di conformità urbanistica è una dichiarazione con cui si attesta la corrispondenza tra un immobile e il titolo edilizio depositato in Comune. Attraverso tale certificato, pertanto, è possibile assicurare che lo stato di fatto dell’immobile che si intende acquistare o vendere sia coerente con i titoli rilasciati volta per volta dalle amministrazioni competenti. Continua a leggere Certificato di conformità urbanistica: quando è richiesto e a cosa serve

Vendere casa oggi a Milano conviene?

Vendere casa a Milano

Conviene vendere casa oggi a Milano? Oppure è meglio attendere tempi più propizi e, magari, più sereni sotto il profilo economico, sanitario e geopolitico?

La domanda protagonista del nostro odierno approfondimento è piuttosto comune e, in fondo, la risposta non può che essere ponderata in modo specifico sulla singola situazione economica, finanziaria e patrimoniale di ciascun venditore.

Ciò premesso, è comunque è possibile condividere alcune riflessioni sull’attuale stato di salute del mercato immobiliare e, di conseguenza, su ciò che potrebbe essere lecito attendersi dall’evoluzione dello scenario milanese.

La crisi del Covid-19 e gli effetti sui prezzi delle case

Il primo elemento di riflessione che possiamo condividere è che, nonostante il grave impatto sull’economia e sul sistema sanitario, il Covid-19 non ha mietuto troppa sofferenza sul fronte dei prezzi delle case.

I ripetuti lockdown hanno infatti creato qualche interruzione prolungata nella formalizzazione degli atti e nella lavorazione delle pratiche, ma i prezzi degli appartamenti a Milano e provincia hanno dimostrato di saper reggere molto bene l’urto di questa sopravvenienza che, nell’ultimo biennio, ha rivoluzionato il nostro modo di vivere.

È ora lecito immaginare che la crescita dei prezzi delle case nell’area metropolitana possa continua la sua strada di sviluppo, come peraltro ha già fatto nelle parti più difficili della crisi pandemica. Certo, considerata l’ampiezza del mercato immobiliare milanese, e la sua eterogeneità nell’andamento dei valori di riferimento, è evidente che non in tutte le zone si potranno manifestare gli stessi trend di apprezzamento. Ed è proprio per questo motivo che nell’affrontare un’operazione di compravendita immobiliare è molto importante essere supportati dall’attenta e puntuale consulenza di un agente professionista, profondo conoscitore del mercato di riferimento.

La guerra in Ucraina apre nuovi scenari

Un altro elemento che ha aggiunto ulteriore incertezza nel mercato immobiliare europeo e italiano è determinato dalla più recente escalation delle tensioni in Ucraina, con l’invasione del Paese da parte dell’esercito russo.

Gli effetti della guerra in Ucraina non si sono fatti attendere né sul piano energetico né su quello economico. Ma che dire dei prezzi delle case?

In realtà, un tiepido ottimismo circa lo sviluppo delle criticità geopolitiche da una parte, e la convinzione che in un mercato come quello italiano le case continueranno a costituire il safe haven per eccellenza, ci fa ben propendere sulla sostenibilità del mercato immobiliare milanese anche in caso di perdurare delle incertezze nell’Est Europa (scenario che, peraltro, è sempre più probabile nel medio termine).

Da quanto sopra possiamo pertanto dedurre che non esiste un momento migliore o peggiore per vendere casa. Tutto dipenderà dalla validità delle azioni del venditore e, tra esse, dalla qualità della consulenza che avrà ricevuto dall’agente immobiliare.

Per saperne di più invitiamo tutti coloro i quali fossero interessati a comprendere quali siano le valutazioni di mercato più affidabili per il proprio appartamento, e volessero scoprire come vendere meglio e più rapidamente la propria casa, a contattare la nostra agenzia ai recapiti che si trovano in ogni pagina: saremo lieti di fornire ogni supporto per il compimento della propria operazione immobiliare!

Mutui casa, CRIF certifica la nuova spinta del mercato creditizio sulla casa

Mutui casa, CRIF certifica la nuova spinta del mercato creditizio sulla casaGli ultimi dati forniti da CRIF con la propria Bussola Mutui, aggiornata al quarto trimestre 2021, confermano che la continua emergenza sanitaria non solo non ha nuociuto al desiderio degli italiani nei confronti della casa, ma ha reso l’abitazione sempre più il centro dei propri interessi di investimento. Continua a leggere Mutui casa, CRIF certifica la nuova spinta del mercato creditizio sulla casa

Bonus edilizi: come cambiano dopo la Legge di Bilancio 2022

Bonus edilizi come cambiano dopo la Legge di Bilancio 2022 (2)

Tante conferme e qualche limatura: è questa, in fondo, la sintesi di ciò è stata la Legge di Bilancio 2022 in materia edilizia, con i bonus ribaditi e prorogati, con alcune innovazioni.

Proviamo a sintetizzare rapidamente quale sia lo scenario delle agevolazioni fruibili, e cosa sta cambiando per i beneficiari. Continua a leggere Bonus edilizi: come cambiano dopo la Legge di Bilancio 2022

Come vendere casa anche se c’è l’ipoteca della banca

Come vendere casa anche se c’è l’ipoteca della banca

Vendere un appartamento su cui grava l’ipoteca della banca può sembrare un’impresa impossibile. Tuttavia, se l’ipoteca è sorta per concessione di un finanziamento avente ad oggetto proprio la compravendita di tale immobile, esistono diverse strade percorribili per liberare il bene dai gravami e venderlo privo di diritti reali di terzi al compratore.

Ma come si può vendere una casa su cui grava un’ipoteca in favore della banca? Quali sono le alternative più convenienti che puoi adottare? Continua a leggere Come vendere casa anche se c’è l’ipoteca della banca