LA CASA IDEALE PER OGNI SEGNO ZODIACALE

Articolo tra il serio ed il faceto.

Ogni segno dello zodiaco ha le sue caratteristiche e si distingue dagli altri per le sue preferenze; il rapporto con l’abitazione non fa eccezione.
Ariete
L’Ariete è un segno piuttosto spartano: non bada molto ai dettagli in generale, né nell’abbigliamento né, nella casa.
La sua abitazione è aperta e accogliente: questo segno è socievole ed espansivo, ama molto ospitare presso la sua casa amici e parenti. La parte per lui più importante è la sala che preferisce spaziosa e accogliente, deve avere un bel tavolo da pranzo e, meglio ancora, un caminetto che riscaldi l’ambiente. Non rinuncia facilmente al giardino: l’Ariete ama festeggiare in spazi aperti soprattutto d’estate, abbrustolendo carne al sangue su un bel barbecue.
La casa per il segno dell’ariete dev’essere accogliente, festosa, aperta!
Voi dell’ariete vi ritrovate in questa descrizione?

CARNEVALE AMBROSIANO

Milano città dedita solo al lavoro? Assolutamente no!
Ai milanesi piace molto distrarsi, solo dopo aver prodotto ovviamente.
Ed ecco che qui il carnevale dura più a lungo che in tutta l’Italia.
Perché?
Le ragioni si perdono tra storia e leggenda, ma tutte sono legate alla figura di Ambrogio quando era ancora solo Vescovo di Milano.
Una leggenda vuole che, a quei tempi, a Milano si festeggiasse il carnevale in maniera fastosa, sullo stile dell’attuale Venezia, e che i milanesi abbiano approfittato dell’assenza del loro Vescovo, lontano in pellegrinaggio, per prolungare i festeggiamenti in attesa del suo ritorno prima di iniziare il periodo di quaresima.
Alcuni sostengono che sia stato proprio lui a chiederlo.
Altra leggenda narra che Ambrogio fosse assente per impegni presso la corte imperiale e che nessun milanese osò festeggiare senza di lui e che, in segno di riconoscenza, concesse una dispensa per prolungarne i festeggiamenti.
Ancora: che la causa sia stata la peste che impose la quarantena a Milano (nessuno poteva entrare e uscire dalla città) con la conseguenza di dover razionare i viveri. Poiché la situazione si normalizzò alle soglie della quaresima, periodo di altri digiuni, Ambrogio intercesse presso Roma affinchè fosse concesso qualche giorno di festeggiamento prima della quaresima.
Più aderente con la storia la spiegazione sembra essere un diverso calcolo dei giorni di quaresima. Roma non calcolava le domeniche, mentre a Milano Ambrogio decise di contarle allungando così il periodo precedente la quaresima per arrivare insieme alla Pasqua.
Ci fu un lungo periodo in cui si tentò di ridimensionare i festeggiamenti meneghini; Carlo Borromeo, nel 1576, tentò di proibirli, ma non ci riuscì. Ci riprovò Federigo Borromeo, nel 1630, ma la popolazione si ribellò e anche lui dovette rinunciare.

Così giungiamo ai giorni nostri e continuiamo ad avere 4 giorni in più di festeggiamenti.

BOTTEGHE STORICHE

Milano non ostenta i suoi tesori storici, ma se ne prende cura.

In via Petrella angolo Benedetto Marcello, a poca distanza dalla Stazione Centrale, vive una bottega che ci fa fare un viaggio nel passato.
Già lo stabile, edificato nei primi del Novecento, fu la prima casa per accogliere gli sfollati che, per diverse motivazioni, erano rimasti senza casa; fu chiamato Casa del Popolo.
All’interno di un grande cortile c’erano stalle e attività ad esse collegate e lavanderie dove si andavano a lavare i panni, mentre sulla strada aprirono negozi di vario genere, tra questi la Cesteria, aperta nel 1904.
Il cestaio andava a vendere in centro i suoi manufatti caricandoli su un carretto mentre la moglie rimaneva in negozio.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale la Casa subì numerosi cambiamenti, come pure le attività commerciali. Solo la Cesteria rimase come era.

Se vi capita, o di proposito, andate a darle un’occhiata, il gentile proprietario vi accoglierà e vi guiderà alla scoperta di articoli che pensavate ormai persi nel tempo.

BINARIO 21 MILANO

Il Binario 21 a Milano deve la sua triste fama alle deportazioni avvenute nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Varie associazioni : l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’associazione Figli della Shoah, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, la Comunità Ebraica di Milano e la Comunità di Sant’Egidio hanno realizzato sotto la Stazione Centrale di Milano un’area museale nata per … “realizzare un luogo di memoria ed un luogo di dialogo e incontro tra religioni, etnie e culture diverse…” che si estende per 7060 m2.
Dal Binario 21, tra il 1943 ed il 1945, vennero fatti partire 15 convogli con centinaia di ebrei e deportati politici che venivano caricati su vagoni diretti ad Auschwitz, Birkenau, Mauthausen, Bergen Belsen, Ravensbruck, Flossenburg, Fossoli, Bolzano.


Si tratta dell’unico luogo in Europa che è rimasto intatto tra quelli che sono stati teatro di deportazioni. La Senatrice Liliana Segre, una delle poche sopravvissute ai campi di concentramento, cominciò all’età di 13 anni il suo viaggio nell’orrore proprio qui. Una sua testimonianza dell’arrivo ad Aushwitz- “fui obbligata a intrupparmi nel gruppo delle donne, mio papà era là, oltre quella spianata, con gli altri uomini. Lasciai per sempre la sua mano, non lo avrei mai più rivisto, ma allora non potevo saperlo. Continuavamo a fissarci da lontano ed io, con gli ultimi sguardi, lottando per non piangere, gli facevo dei sorrisi, gli mandavo dei ciao.
Il 26 gennaio 2010 c’è stata la cerimonia per la posa della prima pietra e l’inaugurazione è stata fatta il 27 gennaio 2013.

Nell’atrio del Memoriale campeggia la grande scritta scura “INDIFFERENZA” voluta fortemente proprio da Liliana Segre perché questa è stata, secondo lei, la molla che ha permesso che la shoah si compiesse. Sul fondo del Memoriale è presente il MURO DEI NOMI. Si tratta di una lunga parete sulla quale vengono proiettati i nomi e cognomi di tutte le vittime che partirono da qui. E’ presente anche un Luogo di Riflessione costituito da una costruzione a forma conica del diametro di 10 mt all’interno della quale c’è solo una panca lungo la parete ed è illuminata da un’unica luce che segue la direzione verso Gerusalemme.
Durante le GIORNATE DELLA MEMORIA ci sono aperture straordinarie anche nel week end, ma non al sabato poiché giorno di riposo per gli ebrei.
La visita ha una durata da una a due ore, è consigliata a tutti per permettere alla memoria storica di agire sulle nostre coscienze.

La magia della Casa di Babbo Natale

Un viaggio al Polo Nord per visitare la Casa di Babbo Natale? Sarebbe bellissimo, al meno una volta nella vita dovremmo poterlo fare (anche da adulti), ma c’è un’alternativa molto molto più a portata di mano, soprattutto per i milanesi.


A Melegnano nel 1982 il sig. Massimiliano Goglio decide di addobbare il giardino di casa con abbondanza di luci a tema natalizio. Da allora ogni anno sono state aggiunte novità, fino a diventare l’attuale depandance della Casa di Babbo Natale.
La signora Annalisa, moglie del sig. Goglio, comincia ad agosto a curare gli allestimenti della scenografia con un unico obiettivo: vedere la meraviglia negli occhi dei bambini che andranno da loro.
Lo spettacolo è completamente gratuito, è sufficiente recarsi a Melegnano (si trova alle porte di Milano) in via Dei Platani 3, dal 7 dicembre al 6 gennaio.

Accompagnate i vostri bambini e condividete con loro l’incanto delle migliaia di luci.

MILANO A MISURA DI BAMBINO

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Milano è una città dai mille volti; oltre ad essere il fulcro della moda dell’arte e del design offre anche tante iniziative dedicate alla famiglia ed ai bambini.

Nel capoluogo lombardo ci sono infatti molte attrazioni per i più piccoli e questo la rende una meta ideale per un viaggio in famiglia.
Se durante le giornate di pioggia, o in prossimità delle feste natalizie, non sapete dove recarvi con i vostri bambini, qui di seguito vi diamo qualche piccolo suggerimento:

Rotonda della Besana: magnifico parco pubblico, al suo interno si trova una chiesa sconsacrata diventata oggi sede del MUBA, ovvero il museo dei bambini. Qui troviamo spazi dove i bambini si possono divertire con giochi realizzati con materiale da riciclo ed altri spazi riservati a mostre spesso interattive.
Acquario Civico: posizionato all’interno del parco Sempione, rappresenta uno dei luoghi più amati dalle famiglie milanesi e non.
Planetario Civico: situato all’interno dei giardini di porta Venezia, anch’esso rappresenta un luogo d’incanto per i bambini. Qui è possibile ammirare tutta la misteriosa volta celeste con i vari astri e i relativi movimenti.
Gam: non è tanto la galleria di arte Moderna situata in Palestro ad esserne la protagonista, ma il contesto strepitoso in cui si trova. Essa è inserita nel Parco di Villa Reale ed è stato realizzata espressamente a misura di bambino. Gli adulti infatti non possono accedervi se non accompagnati da un minore.
Museo di Storia Naturale: situato in Porta Venezia dispone di incantevoli aule didattiche e permette di scoprire un mondo affascinante fatto di dinosauri, di fossili e tanto altro.
Piazza Gae Aulenti: qui troviamo una originale struttura di forma circolare di 100 metri di diametro posta a 6 metri sopra il livello della strada e rappresenta una esperienza entusiasmante per tutta la famiglia.
Museo della Scienza e della Tecnica: collocato in Via San Vittore, questo museo ha la caratteristica unica di riuscire ad appassionare nel medesimo modo sia i grandi che i piccini. In questo museo potrete ammirare aerei e treni a grandezza naturale, oltre che una inattesa varietà di laboratori didattici.
Pirelli Hangar Bicocca: con i suoi 15.000 metri quadrati permette a chiunque vi acceda, di esplorare nuovi mondi ed entrare in contatto con nuove emozioni.
E voi……li avete già visti tutti questi magici posti assieme alla vostra famiglia?
Commentate con le Vostre esperienze!!!!

La notte dei fantasmi al Castello

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A Milano, come in molti altri posti, si festeggerà “La festa dei Morti”. A leggere tra le righe delle vecchie leggende popolari è evidente, che ancora oggi, i defunti incutono paura.
A Milano, infatti, quando ci si scaldava a fatica nelle case, le anziane donne della famiglia erano solite raccomandare ai proprio cari che se per qualche ragione si fossero trovati per strada intorno alla mezzanotte era necessario avere con sé delle candele benedette, la cui fiammella li avrebbe protetti dagli occhi dei defunti erranti per le strade.
Il Castello Sforzesco nel giugno del 1521 fu teatro di una delle più sanguinose vicende della città e ne rappresenta il luogo più infestato.
Era la vigilia dei santi Pietro e Paolo e un fulmine si scagliò contro la santabarbara del castello posta nella torre del Filarete. Ci fu una potente esplosione e morirono più di trecento soldati.
Si narra, che questi soldati fanno parte della folla di morti che alla mezzanotte dell’uno di novembre confluiscono intorno al castello, alla ricerca di qualche anima ancora in vita che preghi per loro.
Ma non solo. La leggenda narra che, intorno alle mura esterne del castello, durante la notte dei morti è possibile vedere ed in alcuni casi udire, i così detti “fantasmi celebri”, fantasmi che hanno scalcato le scene della città, come ad esempio Ludovico il Moro e le sue numerose donne (sia compagne che nemiche) e molti altri.
Non ci resta che recarci al castello per quella data. Ah….mi raccomando, ricordatevi di portare con voi un lumino!

Starbucks a Milano

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Un tributo alla cultura italiana del caffè: così la definiscono in casa Starbucks la new entry di piazza Cordusio che, con i suoi 2.400 mq, rappresenta la più grande roastery d’Europa e la quinta a livello mondiale.

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E’ stata costruita una vera fabbrica del caffè e un centro di panificazione con l’alleato italiano “Princi”, storica panetteria milanese che venderà all’interno i suoi famosissimi prodotti come il pane artigianale, dolci e menù colazione.
Giovedì 6 settembre c’è stata l’inaugurazione ed è stato è stato un vero e proprio successo. Tanti turisti, molti giovani lavoratori (anche in giacca e cravatta) e tanti studenti non hanno voluto mancare questo appuntamento atteso da mesi. A tutt’oggi in centinaia continuano a mettersi in coda per entrare.
Lo spazio occupato è uno splendido palazzo d’epoca la cui costruzione risale al 1901 ad opera dell’architetto Luigi Broggi, esso è stato sede centrale dello storico ufficio postale e prima ancora sede della Borsa.
Al suo interno, nella grande sala, “campeggia” un impianto a vista. Dai sacchi di iuta i chicchi di caffè viaggiano attraverso dei tubi di rame, che troverete anche sospesi sopra la testa, per poi finire nei silos pronti per essere utilizzati dal bar.

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Oltre alle varie degustazioni di caffè, ci sarà anche la possibilità di degustare anche degli ottimi aperitivi, alcuni dei quali ovviamente a base di caffè.

Unica nota dolente, ovviamente, è il prezzo: per sorseggiare un caffè espresso bisognerà spendere circa € 1,80, per quello americano € 3,50 fino ad arrivare a € 4,50 per un cappuccio.
Se ci siete già stati fateci sapere la Vostra impressione!

Milano ed il “toro portaforuna”

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Soprannominata “il salotto dei milanesi” per l’ambiente sfarzoso, elegante e ricco di prestigiosi negozi, ristoranti, bar alla moda e librerie, la Galleria Vittorio Emanuele II rappresenta il passaggio pedonale d’eccellenza che collega Piazza del Duomo a Piazza della Scala.
Quando venne progettata si decise di decorare il suo pavimento con il simbolo della città di Milano attorniato da quello di altre importanti città italiane come la lupa di Roma o il giglio di Firenze; per rappresentare la città di Torino si scelse di realizzare un toro.
Non si conosce l’origine di questa credenza, ma poco tempo dopo l’apertura della Galleria si diffuse la diceria che quel toro, e in particolare i suoi grossi attributi, portasse fortuna. Di certo non l’ha portata all’architetto che ha progettato la Galleria, Giuseppe Mengoni, che morì il 30 dicembre 1877, pochi giorno prima dell’inaugurazione, precipitando dalla cupola centrale nel corso di un’ispezione.
Nell’Ottocento i milanesi cominciarono a compiere il rito scaramantico, tre giri sui testicoli del toro col tallone del piede destro, il 31 dicembre per propiziarsi la sorte per il nuovo anno. Il rituale stride con l’aria aristocratica del luogo, ma nessuno resiste al richiamo della superstizione e, poiché le dicerie nel corso degli anni sono state diverse in merito a questo rito, dalla fertilità per le donne, al garantirsi una seconda visita a Milano (come buttare una monetina nella Fontana di Trevi a Roma) ogni giorno centinaia di turisti aspettano con pazienza il proprio turno. Il comune di Milano si trova sistematicamente a dover provvedere al restauro delle parti intime del toro.

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Scegliete la vostra motivazione, fatevi i vostri “giri” e Buona Fortuna!