Le famose piscine dei Milanesi

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Chi l’ha detto che per godersi l’estate bisogna per forza recarsi al mare?
L’unica certezza che abbiamo è che per molti di noi le agognate vacanze al mare, in montagna o in qualsiasi altra parte del globo sembrano sempre troppo lontane. Così, per cercare un minimo refrigerio, Vi suggeriamo piscine (alcune storiche) aperte a tutti a Milano e dintorni dove poter trovare pace e ristoro.
Forse non si potrà parlare proprio di pace durante il week end ma, con i piedi a mollo anche la più grande confusione può passare, per qualche ora, in secondo piano.
Noi, qui di seguito, Vi elenchiamo alcune delle più rinomate piscine presenti nella nostra metropoli:

“I Bagni misteriosi”: (l’ex centro balneare Caimi, chiuso nel 2007 per mancanza di risorse e riaperto nel 2016).
Qui troviamo due vasche ampie, una per i più piccoli con acqua bassa e una dedicata anche al nuoto libero, molto più grande. Il tutto circondato da un prato sintetico, fiori colorati e docce;

“Piscina Argelati”: progettata tra il 1956 e il 1962 rappresenta assieme al lido, una delle mete più gettonate dei milanesi.

“Il Lido”: costruita nel 1920, rappresenta uno degli impianti sportivi più importanti della città. Qui, troviamo non la classica vasca quadrata piò o meno olimpionica, ma una vasca di 8 mila metri quadri di forma circolare irregolare.

“Piscina Cardellino”: considerata il “mare di Lorenteggio” con vasca all’aperto di 50 metri, palestra, solarium.

“Centro Balneare Romano” a pochi passi da Piola, ampia vasca di 4.000 mq.

Infine, per la gioia dei più piccoli, ma non solo, vi ricordiamo l’Acquatica Park.
Quest’ultimo è considerato lo storico parco acquatico di Milano che da sempre consente a grandi e piccini di trascorrere intere giornate all’insegna del divertimento, dello sport e del relax attorniati da spiagge bianche, acque cristalline e palme dall’ombra rinfrescante pur essendo a due passi dalla città.

E voi….nelle calde giornate estive di Milano, quando non vi è la possibilità di recarvi al mare, in quale tra quelle elencate preferite trascorrere le giornate più calde dell’anno? Frequentate posti diversi da questi? Quali?

LA CHIESA DI SANTA MARIA PRESSO SAN SATIRO E L’ILLUSIONE OTTICA DI BRAMANTE

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Nel centro storico di Milano, precisamente in via Torino, si trova una delle Chiese più belle e caratteristiche della nostra città: la chiesa di Santa Maria presso San Satiro.
Essa fu edificata dal Bramante alla fine del Quattrocento ed è definita un vero e proprio gioiello di architettura bramantesca.
Al suo interno infatti, dietro l’altare, sembra ci sia un grande spazio, un’abside regolare, ben completata da colonne e decorazioni.
La realtà invece non è questa, si tratta infatti di un’illusione ottica.
Per renderci conto che si tratta appunto di un’illusione ottica bisogna arrivare proprio vicino all’altare, quasi toccare con mano poiché dietro l’altare non si passa, c’è poco meno di un metro di spazio. Insomma non esiste nella realtà l’abside così come appare.
Questo “inganno prospettico” venne realizzato perché la diocesi, al momento di costruire la Chiesa, non ebbe i necessari permessi e uno spazio ridotto avrebbe richiesto un altro progetto, oppure reso impossibile la creazione dell’opera.
Bramante accettò la sfida e riportò in scala le stesse misure presenti nel progetto d’origine.
La finta abside infatti, anziché misurare 9 metri e 70 cm, misura appena 97 cm e rappresenta una delle molteplici meraviglie presenti nella nostra città che richiama circa 200 mila visitatori l’anno.
Da non perdere anche la vista del retro della chiesa in via Falcone, dove constatare che le misure dell’abside sono ridottissime e dimostrano la genialità nella realizzazione di uno spazio illusorio che applica dal vivo le regole della prospettiva.

Milano e le sue vie

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Vi siete ma chiesti quali siano le vie più belle della nostra città?

A questa domanda, non è possibile dare una risposta obbiettiva.
Noi qui di seguito, Vi segnaliamo le vie a nostro avviso più interessati:

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Via Manzoni: parte dal Teatro alla Scala con accanto Palazzo Marino ed arriva fino ai giardini di Porta Venezia. Essa veniva considerata nell’800 come la strada più lussuosa d’Europa;

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Corso Garibaldi: da Corso Como a Via Pontaccio, è considerata la strada più amata dai milanesi. Prima dell’unità d’Italia, veniva chiamata “Corso di Porta Comasina” perché puntava verso Como.

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Via Brera: qui, il simbolo principale è rappresentato dalla Pinacoteca. Essa ospita una delle più celebri collezioni di pitture italiane, tra le quali ricordiamo la Cena in Emmaus del Caravaggio e Il bacio di Hayez. All’inizio del 900’ Brera era la via dell’amore, in quanto vi erano presenti i più frequentati bordelli della città. A partire dagli anni 50’ invece, divenne la via degli artisti.

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C.so Buenos Aires: considerata la strada del commercio, qui sono presenti circa 300 punti vendita. Secondo alcune statistiche, circa 100.000 persone percorrono ogni giorno i suoi 1600 mt di lunghezza, rendendola una delle più lunghe passeggiate commerciali d’Europa;

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Via Montenapoleone: è la regina del quadrilatero della moda. Essa è famosa in tutto il mondo per i numerosi negozi di alta moda qui presenti.

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C.so Venezia: considerata la strada dei nobili, come già detto nel nostro precedente articolo, qui sorsero i primi giardini pubblici della città.

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Corso di Porta Ticinese: strada molto amata dai giovani e dagli appassionati di moda da strada.

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C.so Di Porta Romana: collega Piazza Missori con Piazzale Medaglie d’Oro. Secondo una vecchia leggenda in passato vi abitava il diavolo.

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C.so Vittorio Emanuele: collega il Duomo con San Babila, ed è una delle strade più antiche della nostra città.

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Via Torino: è la via della street fashion. Da visitare, oltre che per lo shopping, anche per le tre belle chiese qui presenti: quella di San Giorgio, quella di San Sebastiano, e quella di San Satiro, con il famoso abside dalla prospettiva “magica” del Bramante.

E voi….dove sognate di abitare?
Avete adocchiato una casa nella Vostra via preferita , ma non c’è il cartello di vendesi?
Fateci sapere con un commento la Vostra preferenza.

I GIARDINI DI PORTA VENEZIA

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Nella zona dei Bastioni si trova uno dei più grossi ”polmoni verdi” della nostra città: i giardini pubblici di Porta Venezia.
Essi furono progettati nel 1780 dal noto architetto milanese Giuseppe Piermarini (lo stesso che ha progettato l’arco della Pace) su commissione dell’Arciduca Ferdinando d’Asburgo Este.
L’area su cui sorgono comprendeva, tra l’altro, anche i monasteri di San Dionigi e delle Carcanine ed i loro giardini.
Il parco venne aperto il 26 settembre 1786 dando vita ai primi giardini pubblici della città.

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Tra gli anni 1888 e 1893 venne realizzato il Museo di Storia Naturale e nel 1930 il Planetario; entrambi ancora presenti e funzionanti.
I giardini hanno anche ospitato lo zoo di Milano fino al 1992; in questo anno vene finalmente chiuso in seguito alle pressioni degli animalisti. Nell’area sono ancora presenti alcune strutture che vengono utilizzate a scopo didattico.
Nel 2002 i giardini vennero intitolati al giornalista e saggista Idro Montanelli, il quale tutte le mattine prima di raggiungere la sede del Giornale, ubicata in Piazza Cavour, sostava sulle panchine per qualche attimo.
Proprio all’interno del parco, il 2 giugno del 1977 il giornalista fu oggetto di un attentato ad opera delle Brigate Rosse, gli spararono alle gambe, e la statua in sua memoria sorge proprio vicino al luogo dell’attentato.
All’interno di questa meravigliosa riserva, troviamo oltre ad un ampio spazio verde, tre aree giochi per bambini, un’area divertimento con trenino e giostre.
Vi ricordiamo che a partire da questo mese e per tutto il periodo estivo, il parco rimarrà aperto fino alle ore 23.30.
E’ facilmente raggiungibile con la linea M1 scendendo alla fermata di Porta Venezia o Palestro e rappresenta per la nostra città un luogo di incanto per lo svago collettivo di ogni età.

L’ULTIMA CENA DI LEONARDO

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A pochi passi dal centro storico, precisamente nella cattedrale di P.zza di Santa Maria delle Grazie, si trova una delle opere più famose e affascinanti del grande Leonardo Da Vinci: “L’ultima Cena” il cosiddetto Cenacolo.
Questa incantevole opera, realizzata tra 1494 e il 1498, richiama numerosi turisti da tutto il mondo e rappresenta il sedicesimo sito museale più visitato del nostro Paese.
Come ben saprete, il capolavoro raffigura l’ultima cena di Gesù con gli apostoli durante la Pasqua ebraica, evento precedente la sua morte raccontata anche dall’apostolo Giovanni nel suo Vangelo.
L’affresco, di dimensioni imponenti, si trova all’interno dell’ex refettorio del convento ed è stato volutamente riposto in questa stanza perché spoglia e semplice, in moda da poter attirare l’attenzione dei turisti solo sul capolavoro del famoso pittore.
Esso, a causa di una tecnica sperimentale usata da Leonardo Da Vinci, ha subito deterioramenti nel corso degli anni e il restauro dell’Ultima Cena viene spesso ricordato come una delle opere più complesse nel campo della conservazione del patrimonio artistico italiano, non solo per la lunghezza della sua durata ovvero di circa 20 anni, ma anche per il numero di persone coinvolte.
Se siete interessati ad ammirare l’opera, Vi informiamo che l’ingresso è a numero chiuso previa prenotazione.

Chiesa di San Maurizio

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Che Milano nasconda i suoi tesori più belli è cosa nota e forse doverli scoprire fa parte di un gioco per farli apprezzare ancora di più.
Al 13 di corso Magenta, nel cuore di Milano, si trova uno dei suoi capolavori più preziosi la cui costruzione risale al 1503 come indicato sulla pietra dell’abside.
Dall’esterno non si immaginerebbe mai il tripudio di affreschi e dipinti che si trovano all’interno; quasi non si è preparati.
La chiesa fa parte di un antico e vasto monastero femminile destinato alle monache di clausura che, non potendo entrare in contatto con nessuno, potevano seguire le funzioni rimanendo al di là di un tramezzo detto “del coro delle monache”.
La struttura si articola in due parti: l’aula pubblica destinata ai fedeli e l’aula privata, più grande, destinata alle monache; entrambe rapiscono per la loro bellezza.

Tutte le pareti ed i soffitti sono interamente decorati con dipinti, affreschi, stucchi e ben rappresentano l’espressione rinascimentale del periodo.
Bernardino Luini vi operò con la sua scuola dal 1522 al 1529.
In una delle due aule si potrà ammirare anche un organo risalente al 1554.
Al pubblico è conosciuta come la “Cappella Sistina di Milano”.
E’ possibile visitare la chiesa liberamente o accompagnati da una guida che sarà in grado di svelare aneddoti e misteri legati alla sua lunga storia.

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA

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Tra pochi giorni torna un appuntamento molto amato dagli italiani: “Le Giornate FAI di Primavera”

Grazie a questa splendida iniziativa, che rappresenta un traguardo prestigioso per una delle iniziative più importanti a livello artistico-culturale del nostro Paese, nelle giornate del 24/25 Marzo sarà possibile visitare luoghi di cultura normalmente inaccessibili: ville, palazzi, chiese, giardini e castelli, i quali saranno visitabili con offerta libera.
Come dicevamo poco prima, gli appuntamenti sono moltissimi, ed ogni regione ha il suo calendario con le meraviglie da poter visitare.
Per la nostra città, sarà possibile entrare allo stadio Giuseppe Meazza, dove si potrà accedere in esclusiva anche negli spogliatoi di Milan e Inter, e percorrere il tunnel che li collega in campo.
Rimanendo in zona, molto interessante anche la visita al vicino Ippodromo, dove verranno aperti i cancelli della “Palazzina del Peso” con l’accesso alla “sala Bilancia” in cui vengono pesati i fantini e la loro sella.
Infine, sarà possibile visitare il cantiere della nuova M4, la Sala Reale e la Sala della Armi in stazione centrale e il Palazzo dell’Arcivescovado in Piazza Fontana.
Per chi desidera, visionare l’elenco completo e conoscere i luoghi scelti dal Fondo Ambiente Italiano per quest’anno, è possibile collegarsi direttamente al portale dell’associazione.
Per quanto riguarda l’offerta libera, sarà possibile lasciare la somma che si desidera all’accesso di ogni luogo aperto, oppure inviando un sms solidale al numero 45592, attivo dal 13 marzo al 1 aprile.

RIFUGI ANTIAEREI

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Milano, come tutte le città coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale, disponeva di rifugi antiaerei.

Sarebbe lecito pensare che questi fossero pubblici, ma tranne alcuni, non è stato così.
In mancanza di rifugi pubblici la popolazione si è attrezzata sfruttando le proprie cantine e i sotterranei privati; questi venivano puntellati al loro interno perché potessero sostenere il peso del crollo dell’edificio.
Questi luoghi venivano resi confortevoli nel miglior modo possibile con sedie, panche, acqua, i pochi viveri che si riusciva ad avere, coperte, etc; molte erano, a volte, le ore da trascorrere lì sotto.
Una delle situazioni più temute era quella di fare la “fine del ratto”, cioè di restare intrappolati nei sotterranei avendo l’ingresso ostruito dalle macerie in seguito al crollo dell’edificio.
La soluzione fu trovata e consisteva nel collegare tra di loro le varie cantine e sotterranei di edifici adiacenti.
La via Dante era completamente percorribile tramite i suoi sotterranei, lo stesso in via Candiani e via Baldinucci; addirittura si poteva sbucare in piazza Bausan.
Se andate a cercare queste vie sulla mappa di Milano vi renderete conto della lunghezza di questi tunnel cittadini. Ancora oggi si possono trovare le indicazioni sui muri degli ingressi delle cantine per segnalare il rifugio e, molto in vista, troviamo la scritta U.S. accanto alle finestre affacciate su strada di molte cantine.
“U.S.” significa uscita di sicurezza, venivano utilizzate proprio nei casi di ostruzione degli ingressi.

Per parlare, invece, delle strutture pubbliche grande importanza hanno il rifugio antiaereo costruito sotto la stazione centrale, conservato nelle stesse condizioni di allora e che poteva accogliere alcune migliaia di persone, quello in piazza Grandi sotto la fontana monumentale, quello sotto corso Monforte dove sorge anche la Torre delle Sirene.

Ad oggi, l’unico rifugio antiaereo che è possibile visitare, è il n.87 che si trova nei sotterranei della scuola primaria Giacomo Leopardi in V.le Bodio al n. 22.

UN EVENTO MAGICO da non perdere!

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Fantastiche notizie per tutti i fan di HARRY POTTER.
A breve Milano ospiterà un grande evento che farà felice i fan italiani del più famoso alunno di Hogwarts creato dalla penna della famosa scrittirce J.K.Rowling.
Infatti, presso la Fabbrica del vapore in via Procaccini n.4, dal 12 maggio e fino al 9 settembre, i visitatori potranno ammirare da vicino gli originali oggetti di scena, costumi e riproduzioni delle creature magiche viste nella saga cinematografica.

Nei 1.600 metri quadri dell’allestimento ci saranno anche le ricostruzioni di alcune delle location più celebri fra quelle viste su grande schermo: per esempio la sala comune e il dormitorio dei Grifondoro, l’aula dove si tengono le lezioni di Pozioni, quella dedicata a Erbologia, la capanna di Hagrid e una parte della Foresta Proibita.
La Harry Potter Exhibition ha esordito a Chicago e poi ha fatto tappa in città come Parigi, New York, Sydney, Madrid, Bruxelles, Tokyo, Boston e molte altre, accogliendo nel frattempo più di quattro milioni di visitatori.
Ancora una volta la nostra città è stata scelta per ospitare un evento unico nel suo genere che sarà occasione di fermento anche economico.
Vi ricordiamo che la mostra sarà visibile tutti i giorni, ma solo su prenotazione e le prevendite per i biglietti partiranno il 10 di febbraio sui circuiti ufficiali.

PALAZZO SERBELLONI

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A Milano, al n°16 di C.so Venezia, si trova uno dei palazzi più importanti del neoclassicismo milanese: Palazzo Serbelloni.
Esso fu uno dei primi palazzi patrizi costruiti sul corso a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
Superato il portone di ingresso ci si trova in un grande atrio ricco di stucchi e affreschi.
Proseguendo nel porticato, verso il giardino, ci si imbatte in una collezione di frammenti, lapidi e cocci di epoca romana e medievale, oltre ad alcuni busti e imponenti camini in pietra provenienti dalle proprietà della famiglia Serbelloni.
Salendo al piano nobile, che affaccia sul corso, troviamo una meravigliosa sala da ballo ricca di stucchi dorati, colonne, bronzi e specchiere. A questa sala è stato dato il nome di “Napoleonica”, in onore di uno dei suoi ospiti più illustri.
Le sale qui presenti conservano l’antica maestosità e si susseguono in uno spazio che sembra non finire mai.
In epoca illuminista il palazzo, con i suoi 4000 mq, divenne meta di incontri degli esponenti della cultura milanese dell’epoca.
Ancora oggi, Palazzo Serbelloni rappresenta il luogo ideale per ospitare gli eventi più raffinati.
Per chi lo desidera, previo appuntamento, è possibile organizzare delle visite per ammirare da vicino una delle location più prestigiose della nostra città.