Bollette, Secondo Trimestre Netto Calo del Costo di Energia Elettrica e Gas

enelLe famiglie possono tirare un sospiro di sollievo : grazie ad un inverno mite, con temperature sopra la media e ad un mercato delle materie prime a livello internazionale dove i prezzi si sono allineati al ribasso tra Asia ed Europa.   L’autorità garante per l’energia per i clienti sul mercato tutelato ha aggiornato le tariffe per il secondo trimestre dell’anno. Dopo i picchi raggiunti nel 2018,una diminuzione, che secondo l’Unione Nazionale Consumatori si tradurrà in un risparmio annuo per una famiglia tipo di 168 euro a partire dal 1° aprile.   La famiglia tipo ha consumi medi di energia elettrica di 2700 kWh all’anno e una potenza impiegata di 3 kW; per il gas i consumi sono di 1400 meri cubi annui. Nel 2019 si registrerà un significativo calo del costo per l’energia elettrica del -8,5% e del -9,9% per il gas naturale, rispetto al trimestre precedente (Dati Arera – Autorità per l’energia e l’ambiente).   L’energia elettrica è un prodotto complesso ed il suo prezzo finale varia in base a diversi parametri, se consideriamo la spesa per l’energia, ossia la quota che paghiamo per l’acquisto dell’elettricità, si può affermare che questa dipende dal prezzo del mercato all’ingrosso, cioè dal PUN, Prezzo Unico Nazionale. Il PUN è quindi, il prezzo di riferimento del mercato elettrico in valore.   I valori del PUN sono pubblicati regolarmente dal GME, Gestore dei Mercati Energetici. Questa è la società pubblica del mercato e garantisce che le operazioni avvengano secondo neutralità, trasparenza e concorrenza.   Analogamente all’energia anche il prezzo del gas metano nel mercato all’ingrosso è un indie del prezzo della materia prima gas che i fornitori possono proporre i clienti finali.   Il mercato del gas è articolato in diverse piattaforme, organizzate e gestite dal Gestore dei Mercati Energetici (GME). La maggior parte delle transazioni avvengono al Punto Virtuale di Scambio (PSV) grazie la quale gli operatori abilitati possono acquistare e vendere i quantitativi di gas naturale che poi vengono immessi nella rete nazionale.   Il calo delle tariffe di luce e gas è dovuto a diversi fattori legati alla contrazione dei prezzi delle materie prime nei mercati all’ingrosso dell’energia.  Nel dettaglio, la diminuzione del costo della spesa per la bolletta della luce è dovuto al fatto che il prezzo d’acquisto dell’elettricità è calato del 12,2% rispetto al precedente aggiornamento tariffario.   Questo è stato determinato dal ripiegamento delle quotazioni internazionali delle commodity1 energetiche, stimolate anche dall’allineamento al ribasso dei prezzi tra il mercato asiatico e quello europeo. Per quanto riguarda il gas invece, la riduzione è dovuta al calo del costo della spesa per la materia prima (-10,5% sulla famiglia tipo). La causa è spiegata dalla nota diffusa dall’Arera ed è legata alle quotazioni stagionali attese nei mercati all’ingrosso nel prossimo trimestre.    La differenza tra la riduzione del costo dell’energia elettrica (12,2%) e del gas naturale (10,5%) e la riduzione percepita in bolletta dalle famiglie (8,5% per l’energia elettrica e 9,9% per il gas) è dovuto all’aumento dei cosiddetti oneri di sistema (ora al 3,72%): si tratta di costi che non hanno nulla a che fare con i consumi dei singoli, ma solo con il finanziamento di spese generali, come incentivi al fotovoltaico, gli sconti per le aziende ‘energivore’ o la riconversione delle centrali nucleari.   Secondo l’Associazione de consumatori, una vera e propria tassa occulta che rappresenta una quota tutt’altro che marginale della bolletta elettrica. Il Codacons parla di una riduzione non sufficiente rispetto agli enormi incrementi avuti nell’ultimo anno e sottolinea come solo nel corso del 2018 le tariffe della luce hanno registrato un incremento del 11,12% mentre il gas è aumentato del 16%. Un massacro per le tasche delle famiglie.   Il presidente dell’Autorità per l’Energia Stefano Besseghini, avverte:”Una riduzione nella bolletta è sempre un dato accolto con favore, ma occorre monitorare le cause e le dinamiche con la stessa attenzione che sarebbe stata riservata in caso contrario”. Il primo trimestre, continua “ci ha regalato un inverno non troppo rigido e condizione di acquisto del gas allineate tra Europa e Paesi asiatici che hanno contribuito ad un contenimento delle quotazioni all’ingrosso. L’ azione dell’Autorità in questo contesto si concentra sul monitoraggio del sistema per consentire il massimo trasferimento di beneficio possibile al cliente finale”.   Secondo le dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio: “E’ un provvedimento che avrà effetti positivi sui cittadini, in particolare quelli più deboli, che potranno beneficiare nei prossimi mesi in un netto calo dell’importo delle bollette da pagare. Il Governo è impegnato, insieme alle autorità di settore, a mettere in campo tutte le misure e i controlli necessari a tutelare i consumatori, favorendo nel contempo una politica di riduzione dei costi di energia elettrica e del gas.”

1Prodotto primario o materia prima che costituisce un fondamentale oggetto di scambio internazionale (per es. il petrolio, il carbone, il caffè).

 

CONSIGLI FORMICHE

A tutti voi sarà capitato almeno una volta di vedere delle formiche, soprattutto piccole, girare su balconi e terrazzi e sul pavimento di casa; sono insetti estremamente intelligenti e organizzati e di sicuro troveranno la strada per arrivare alle nostre dispense.
In genere si ricorre a prodotti chimici, spray, in polvere o le famose casettine/esca.
Oggi vogliamo darvi una ricetta semplice e naturale per eliminarle, nel rispetto dell’ambiente e per salvaguardare la salute dei bambini e dei nostri amici pelosi.
Posizionate delle fettine di limone, cosparse di pepe nero, o in alternativa del succo fresco di limone, nelle zone di passaggio delle formiche.
Con questa soluzione le formiche spariranno dal vostro pavimento. Inoltre vi consigliamo di igienizzare anche con uno spray a base di acqua, bicarbonato e aceto.
Una volta sparite le formiche potete spruzzare negli angoli delle gocce di olio essenziale di limone ed eucalipto, utile anche contro gli insetti.
Speriamo che questo piccolo consiglio possa tornarvi utile, fateci sapere se l’avete provato e come ha funzionato.

Prelazione agraria: nuovo affitto

La legge n. 203/82 prevede il diritto di prelazione in caso di nuovo affitto del fondo.
Il locatore che, alla scadenza del contratto di affitto in essere, intende concedere in affitto il fondo a terzi e non più al vecchio affittuario, deve comunicare con lettera raccomandata con avviso di ricevimento al conduttore le offerte ricevute, ciò almeno novanta giorni prima della scadenza del contratto.
Tale obbligo non ricorre quando il precedente conduttore ha comunicato che non intende rinnovare l’affitto ovvero nei casi di cessazione del rapporto di affitto per grave inadempienza o recesso del conduttore.
Il conduttore ha diritto di prelazione quando, entro quarantacinque giorni dal ricevimento della comunicazione, offre condizioni contrattuali uguali a quelle comunicategli dal locatore.
Per effetto dell’esercizio del diritto di prelazione, tra le parti originarie del rapporto, si instaura un nuovo rapporto di affitto alle medesime condizioni del contratto in precedenza concluso dal locatore con i terzi.

MILANO DESIGN WEEK

Milano è sempre aperta e accogliente, ma per la Design Week, dall’ 8 al 14 aprile supera se stessa.

In questi giorni il Salone Internazionale del Mobile ed il Fuorisalone sono gli eventi che caratterizzano la città. La primavera è complice per la riuscita dei numerosi eventi.
In questi giorni camminare per la città significa imbattersi in installazioni originali, presentazioni, eventi, party, tour organizzati dalle aziende utilizzando il mezzo più caratteristico di Milano: il tram.
La città in questi giorni sarà particolarmente affollata per tutti gli eventi organizzati nelle vie, consigliamo di muoversi utilizzando i mezzi pubblici.


Di seguito i distretti da scoprire:
Tortona Design District
Brera Design District
5 Vie Art + Design
Porta Venezia in Design
Ventura Project
Zona Sant’Ambrogio
Lambrate Design District
Milano Durini Design
Isola Design District
Porta Romana
Area Bovisa


Arrivano visitatori da ogni parte del mondo per questi eventi, noi li abbiamo in casa!

Prelazione agraria: come funziona

Con la prelazione si attribuisce, a determinati soggetti, una “preferenza” rispetto ad altri in particolari situazioni relativamente a determinati atti giuridicamente rilevanti.

La prelazione agraria si caratterizza nel diritto assegnato all’affittuario coltivatore diretto del fondo rustico ovvero al proprietario coltivatore diretto o Iap confinante, ad essere “preferito” al soggetto terzi acquirente nel caso di trasferimento a titolo oneroso del terreno medesimo.

Il venditore è tenuto a comunicare la proposta di vendita intercorsa con il terzo al coltivatore tramite lettera raccomandata, con allegato il contratto preliminare di compravendita che riporti il nome dell’acquirente, il prezzo e le altre condizioni pattuite.
Il coltivatore diretto ha quindi la facoltà di esercitare il suo diritto di prelazione entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione. In questo caso dovrà versare il prezzo indicato nel preliminare di vendita entro tre mesi, decorrenti dal trentesimo giorno dal ricevimento della comunicazione di vendita (salvo diverso accordo fra le parti).

Ci sono però alcuni limiti: il coltivatore diretto insediato sul fondo può esercitare la prelazione solo se coltiva il fondo stesso almeno da un biennio (il periodo biennale va calcolato prendendo come riferimento la data di stipula del contratto preliminare di vendita del fondo dal proprietario al terzo).
Per esercitare la prelazione l’affittuario non deve aver venduto, nel biennio precedente, altri fondi rustici di imponibile fondiario superiore a lire mille, salvo il caso di cessione a scopo di ricomposizione fondiaria

La prelazione agraria è stata estesa al coltivatore diretto proprietario di terreni confinanti con i fondi offerti in vendita, purché sugli stessi non siano insediati mezzadri, coloni, affittuari, compartecipanti ad enfiteuti coltivatori diretti”. La legge prevede il diritto di prelazione in favore del confinante a condizione che questi sia contemporaneamente proprietario e coltivatore diretto o IAP del fondo confinante. E’ essenziale è che la conduzione diretta si riferisca allo stesso terreno contiguo a quello venduto.

 

LA CASA IDEALE PER OGNI SEGNO ZODIACALE

Articolo tra il serio ed il faceto.

Ogni segno dello zodiaco ha le sue caratteristiche e si distingue dagli altri per le sue preferenze; il rapporto con l’abitazione non fa eccezione.
Ariete
L’Ariete è un segno piuttosto spartano: non bada molto ai dettagli in generale, né nell’abbigliamento né, nella casa.
La sua abitazione è aperta e accogliente: questo segno è socievole ed espansivo, ama molto ospitare presso la sua casa amici e parenti. La parte per lui più importante è la sala che preferisce spaziosa e accogliente, deve avere un bel tavolo da pranzo e, meglio ancora, un caminetto che riscaldi l’ambiente. Non rinuncia facilmente al giardino: l’Ariete ama festeggiare in spazi aperti soprattutto d’estate, abbrustolendo carne al sangue su un bel barbecue.
La casa per il segno dell’ariete dev’essere accogliente, festosa, aperta!
Voi dell’ariete vi ritrovate in questa descrizione?

Nuovo sistema delle autorizzazioni per gli impianti viticoli

La richiesta di autorizzazioni di nuovi impianti viticoli deve essere presentata entro il 31 marzo 2019 in via telematica.
La normativa sull’autorizzazione all’impianto di nuovi impianti viticoli consente il reimpianto nella stessa azienda. Il viticoltore che estirpa un vigneto, chiede e riceve automaticamente l’autorizzazione ad effettuare il reimpianto.
Per quanto concerne i nuovi impianti di vigneto, senza una precedente estirpazione, è necessaria un’autorizzazione all’impianto, che sarà concessa gratuitamente dall’autorità pubblica competente (Ministero delle Politiche Agricole), su richiesta dei produttori, con durata triennale.
È prevista una sanzione per il viticoltore che chiede un’autorizzazione e poi non procede all’impianto del vigneto.
Per l’annualità 2019, le nuove autorizzazioni sono limitate alla superficie nazionale autorizzabile pari a 6.602 ettari.
Il decreto ministeriale n. 935 del 13 febbraio 2018 sancisce la non trasferibilità per l’impianto dei vigneti fuori regione o meglio pone forti limiti alla trasferibilità.
Il Ministero delle politiche agricole e le Regioni hanno adottato alcuni criteri alla normativa sulle autorizzazioni:
– l’applicazione di una soglia sulla superficie assegnabile;
– l’introduzione di prescrizioni al criterio di ammissibilità;
– l’inserimento di criteri di priorità.
Dal 2018 è applicato un limite massimo per domanda di 50 ettari. Le Regioni possono applicare un limite massimo per domanda inferiore.
Dal 2018, nel caso in cui le richieste ammissibili superino la superficie disponibile, ciascuna Regione può garantire il rilascio di autorizzazioni sino ad una superficie compresa tra 0,1 e 0,5 ha a tutti i richiedenti.
Le autorizzazioni sono rilasciate sulla base di una graduatoria per ogni Regione fino all’esaurimento del numero di ettari da assegnare, sulla base di criteri di priorità.
I criteri di priorità sono i seguenti:
1) organizzazioni senza scopo di lucro con fini sociali che hanno ricevuto terreni confiscati per reati di terrorismo e criminalità di altro tipo;
2) superfici con particolari criticità (Ad es. superfici con problemi di tessitura e pietrosità del suolo; superfici in forte pendenza superiore almeno al 15%; superfici ubicate in zone di montagna, …);
3) superfici in cui l’impianto di vigneti contribuisce alla conservazione dell’ambiente. Tale criterio è valido se i richiedenti sono già viticoltori al momento di presentare la richiesta e hanno effettivamente applicato le norme relative alla produzione biologica.
Le Regioni possono scegliere anche uno solo dei criteri di priorità proposti o nessuno di essi.

CARNEVALE AMBROSIANO

Milano città dedita solo al lavoro? Assolutamente no!
Ai milanesi piace molto distrarsi, solo dopo aver prodotto ovviamente.
Ed ecco che qui il carnevale dura più a lungo che in tutta l’Italia.
Perché?
Le ragioni si perdono tra storia e leggenda, ma tutte sono legate alla figura di Ambrogio quando era ancora solo Vescovo di Milano.
Una leggenda vuole che, a quei tempi, a Milano si festeggiasse il carnevale in maniera fastosa, sullo stile dell’attuale Venezia, e che i milanesi abbiano approfittato dell’assenza del loro Vescovo, lontano in pellegrinaggio, per prolungare i festeggiamenti in attesa del suo ritorno prima di iniziare il periodo di quaresima.
Alcuni sostengono che sia stato proprio lui a chiederlo.
Altra leggenda narra che Ambrogio fosse assente per impegni presso la corte imperiale e che nessun milanese osò festeggiare senza di lui e che, in segno di riconoscenza, concesse una dispensa per prolungarne i festeggiamenti.
Ancora: che la causa sia stata la peste che impose la quarantena a Milano (nessuno poteva entrare e uscire dalla città) con la conseguenza di dover razionare i viveri. Poiché la situazione si normalizzò alle soglie della quaresima, periodo di altri digiuni, Ambrogio intercesse presso Roma affinchè fosse concesso qualche giorno di festeggiamento prima della quaresima.
Più aderente con la storia la spiegazione sembra essere un diverso calcolo dei giorni di quaresima. Roma non calcolava le domeniche, mentre a Milano Ambrogio decise di contarle allungando così il periodo precedente la quaresima per arrivare insieme alla Pasqua.
Ci fu un lungo periodo in cui si tentò di ridimensionare i festeggiamenti meneghini; Carlo Borromeo, nel 1576, tentò di proibirli, ma non ci riuscì. Ci riprovò Federigo Borromeo, nel 1630, ma la popolazione si ribellò e anche lui dovette rinunciare.

Così giungiamo ai giorni nostri e continuiamo ad avere 4 giorni in più di festeggiamenti.

BOTTEGHE STORICHE

Milano non ostenta i suoi tesori storici, ma se ne prende cura.

In via Petrella angolo Benedetto Marcello, a poca distanza dalla Stazione Centrale, vive una bottega che ci fa fare un viaggio nel passato.
Già lo stabile, edificato nei primi del Novecento, fu la prima casa per accogliere gli sfollati che, per diverse motivazioni, erano rimasti senza casa; fu chiamato Casa del Popolo.
All’interno di un grande cortile c’erano stalle e attività ad esse collegate e lavanderie dove si andavano a lavare i panni, mentre sulla strada aprirono negozi di vario genere, tra questi la Cesteria, aperta nel 1904.
Il cestaio andava a vendere in centro i suoi manufatti caricandoli su un carretto mentre la moglie rimaneva in negozio.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale la Casa subì numerosi cambiamenti, come pure le attività commerciali. Solo la Cesteria rimase come era.

Se vi capita, o di proposito, andate a darle un’occhiata, il gentile proprietario vi accoglierà e vi guiderà alla scoperta di articoli che pensavate ormai persi nel tempo.