A cosa serve la planimetria catastale

Se vuoi, VENDERE il tuo immobile o COMPRARE casa,  oppure se vuoi sottoscrivere un contratto di LOCAZIONE , una PERMUTA o accettare una DONAZIONE,  per te sarà fondamentale fare degli accertamenti,  e  indispensabile, procurarti alcuni documenti,  tra questi la planimetria catastale.

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Che cos’è e a cosa serve una planimetria catastale

La planimetria catastale è una ‘piantina’, di norma in scala 1:200, che descrive la geometria degli spazi interni ed esterni dell’immobile, su cui è indicata la destinazione d’uso di tutti i locali e delle superfici coperte o scoperte: come terrazzi, balconi, cortili,  etc.

Nel caso delle abitazioni, in genere, si indicano solo la cucina (lettera k o ak se si tratta di angolo cottura), i servizi igienici ( b)  e i ripostigli (lettera r) mentre, non è obbligatorio indicare gli altri locali.

Il documento riporta tutte le principali informazioni sull’edificio, come altezza, lunghezza e larghezza, il piano, i confinanti e l’orientamento dell’unità abitativa rispetto al Nord.

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La planimetria catastale va predisposta da un tecnico abilitato e depositata al Catasto a cura e spese del proprietario, difatti su questo documento troviamo indicati i dati del tecnico che si e’ occupato della registrazione e i dati catastali identificativi dell’immobile.

 

E’ un documento rilasciato dalla Agenzia delle Entrate

Il fatto che la planimetria sia conservata presso un Ufficio Tributario ci ricorda che questo documento viene eseguito conservato ed aggiornato essenzialmente per ragioni fiscali , ovvero per determinare la rendita dell’immobile, base di calcolo delle tasse di proprietà e delle altre imposte sulla proprietà

E’ pertanto, importante ricordare che NON HA ALCUN VALORE PROBATORIO CIRCA LA PROPRIETA’ DEL BENE.

 

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La legge a partire dal 1 Luglio 2010 impone, a PENA DI NULLITA’ dell’atto di  compravendita, la corrispondenza piena tra planimetria catastale e stato dei luoghi al momento della trattativa.

 

Il proprietario di un immobile in caso di alienazione della sua proprietà ha l’obbligo di produrre in atto la planimetria aggiornata e dichiarandone davanti al notaio in proprio o attraverso la relazione di un tecnico abilitato, la conformità all’attuale stato dei luoghi.

 

Pertanto, se sono stati eseguiti dei lavori nell’unità immobiliare, e questi interventi non sono stati regolarmente autorizzati , la planimetria dovrà essere aggiornata alle modifiche effettuate con una procedura chiamata DOCFA.

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La variazione può essere depositata anche in un momento successivo all’esecuzione dei lavori, pagando una sanzione di importo variabile.

Va tuttavia chiarito, che nonostante la planimetria sia rilevante per l’identificazione dell’immobile, la verifica della effettiva regolarità dello stesso  non può prescindere dalla sua conformità edilizia ed urbanistica.

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In altri termini la sola corrispondenza tra planimetria e stato dei luoghi non significa affatto che l’immobile e’ in regola,  dovranno, comunque, essere eseguiti ulteriori controlli.

CHI può richiedere la planimetria catastale?

Gli unici soggetti abilitati a richiedere la Planimetria Catastale di un immobile sono :

  • l’intestatario, come indicato in ditta della visura catastale;
  • un tecnico abilitato o un operatore qualificato, munito di delega dell’intestatario e di copia del suo documento di identità in corso di validità.

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IMPORTANTE dunque sottolineare che NESSUN SOGGETTO DIVERSO DAL PROPRIETARIO PUO’ RICHIEDERE UNA PLANIMETRIA CATASTALE presso i competenti uffici SENZA ESSERE IN POSSESSO DI UNA SUA ESPLICITA AUTORIZZAZIONE TRAMITE DELEGA SCRITTA

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Perchè per ottenere una planimetria catastale è necessario compilare una delega?

La planimetria catastale è tutelata dalla legge sulla privacy.

 

Le informazioni che contiene, sono infatti di natura sensibile, dato che per ogni unita’ immobiliare vengono indicati dei riferimenti che potrebbero essere utilizzati da terzi per fini criminosi .

Da qui che la delega diventa un importante strumento di tutela sia per l’intestatario dell’immobile che per il fornitore del servizio incaricato di richiederla.

Formula per un annuncio immobiliare Effective – PRO

Sfatiamo un mito:  l’annuncio immobiliare perfetto NON esiste!

come scrivere un annuncio immobiliare perfetto e’ solo un’esca utilizzata da operatori di marketing per la vendita di corsi online sull’argomento.

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Diciamo solo che un annuncio immobiliare efficace  deve essere composto da testo  e grafica.

IL TESTO

  • titolo
  • corpo dell’annuncio

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il titolo deve contenere l’ubicazione , le peculiarità dell’immobile e la tipologia  (ad esempio bilocale luminosissimo in centro o villa ristrutturata vicino al mare)

 

– il corpo dell’annuncio deve invece contenere oltre alle informazioni obbligatorie, come la classe energetica, quanti più dettagli aggiuntivi possibili riguardanti il tuo immobile ad esempio prezzo, metratura, vani, piano, eventuale ascensore, tipologia di impianti di riscaldamento e climatizzazione, o presenza di  spazi esterni ( balconi terrazze o giardini), presenza di garage o box ,  spese condominiali oppure regole più stringenti che il condomino si è dato rispetto a ordinarie vigenti in tutti i condomini o  eventuali pertinenze, spazi condominiali coperti scoperti  di uso comune, e tutte le altre caratteristiche che possano dare un valore aggiuntivo al tuo immobile.

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Il corpo dell’annuncio deve essere sicuramente corretto a livello logico e grammaticale  ma leggero semplice e coinvolgente, capace di toccare le leve emotive  del lettore.

 

Va scritto pensando al target di riferimento  e deve richiamare i sogni  che realizza ed i bisogni che soddisfa quella particolare casa  ad esempio un monolocale in centro si rivolgerà a single ( studenti o lavoratori) per cui bisognerà porre l’accento sulla vicinanza alla metropolitana o alla presenza di negozi aperti h 24,  mentre  se dobbiamo proporre un immobile di pregio andremo ad esaltare le bellezze naturalistiche su cui si affaccia oppure la raffinatezza delle rifiniture etc.

LA GRAFICA

La grafica ha la stessa funzione del testo : descrive graficamente  l’unità immobiliare.

La progettazione grafica deve essere caratterizzata dai seguenti materiali:

  • PLANIMETRIE  2D e 3D
  • FOTO AD ALTA DEFINIZIONE
  • VIDEO PROFESSIONALI
  • VIRTUAL TOUR

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La grafica con l’avvento del web ha assunto una importanza esponenziale perché l’80% degli immobili viene visualizzato prima on line e poi fisicamente,  pertanto l’annuncio immobiliare è diventato  un lavoro di fondamentale importanza,  che richiede tempo, attenzione e competenze specifiche.

Grazie a questa dettagliata preparazione, viene tra gli altri raggiunto, un importante  obiettivo: portare al minimo  le visite inutili.

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Un annuncio esaustivo e completo consente di profilare al meglio i visitatori e riduce i tempi di ricerca dell’acquirente perfetto. Va infine sottolineato che un annuncio corretto e corredato dalla componente grafica consente una maggiore visibilità sui portali immobiliari e sui social media  perché gli algoritmi sottostanti premiano la completezza e la qualità grafica degli annunci.

Infine, ma non per ordine di importanza,  una veste grafica ad alta definizione con una buona risoluzione, valorizza e differenzia l’immobile,  rendendolo più appetibile sul mercato, tutto ciò, che  in termini di risultati,  vuol dire una vendita più veloce e a condizioni migliori.

Bonus affitti, ecco come funziona

Bonus affitti finalmente operativo. Ecco come funziona il credito d’imposta pensato per le imprese che hanno visto dimezzare il proprio fatturato durante il lockdown.

 

Bonus affitti, ecco come funziona

 

Bonus affitti, ecco come funziona il contributo

Bonus affitti, una della misure più attese del DL Rilancio (Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34), un contributo importante per sostenere tutte quelle imprese che hanno avuto grandi perdite economiche durante il lockdown, e cioè una diminuzione del fatturato di almeno il cinquanta per cento, in ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio 2020.

 

Bonus affitti, ecco come funziona il contributo

 

Diventato operativo con la circolare n. 14/e del 6 giugno 2020 dell’Agenzia delle Entrate, il bonus affitti consente alle aziende e ai professionisti il recupero dei costi sostenuti per il canone di locazione pagato nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 attraverso la conversione di parte del canone in credito d’imposta.

 

Bonus affitti, per chi è stato pensato

 

Per rendere totalmente operativo il bonus affitti, l’Agenzia delle Entrate, attraverso la risoluzione n. 32/E del 6 giugno 2020 (avente ad oggetto: Istituzione del codice tributo per l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del credito d’imposta di cui all’articolo 28 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34), ha istituito il codice tributo “6920” (denominato “Credito d’imposta canoni di locazione, leasing, concessione o affitto d’azienda – articolo 28 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34”), che devi utilizzare in sede di compilazione del modello F24, da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici.

 

Tutti chiarimenti importanti quelli forniti, sull’agevolazione, dall’Agenzia delle Entrate, per consentire a tutte le attività commerciali e produttive in grande difficoltà, di compensare, almeno in parte, le perdite subite a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.

 

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Cos’è e come funziona il Bonus affitti

Che cos’è il Bonus affitti

 

Il bonus affitti è un’agevolazione fiscale che viene riconosciuta, sotto forma di credito d’imposta, a coloro che svolgono attività d’impresa, arte o professione, e i cui ricavi o compensi, registrati nel 2019, non siano stati superiori  ai 5 milioni di euro. Fanno eccezione le attività alberghiere e agrituristiche, che possono richiedere il bonus indipendentemente dai guadagni dichiarati l’anno precedente.

 

L’agevolazione, introdotta dall’art. 28 (Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda) del DL Rilancio, consiste in un credito d’imposta pari al:

 

  • 60% del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo;
  • 30% del canone nei casi di contratti di affitto d’azienda.

 

Vediamo, con precisione, quali sono tutte le categorie che possono beneficiare di questa agevolazione.

 

Bonus affitti, chi sono i beneficiari

Bonus affitti, ecco chi sono i beneficiari

 

I beneficiari del bonus affitti sono:

 

  • i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019;
  • le strutture alberghiere e agrituristiche, a prescindere dal volume di ricavi e compensi registrato nel 2019;
  • gli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che svolgono attività istituzionale di interesse generale. Per questi ultimi l’eventuale svolgimento di attività commerciale, in maniera non prevalente rispetto a quella istituzionale, non pregiudica la fruizione del credito d’imposta;
  • i forfetari;
  • gli imprenditori e le imprese agricole, sia che determinino, per regime naturale, il reddito su base catastale, sia quelle che producono reddito d’impresa;
  • coloro che svolgono un’attività alberghiera o agrituristica stagionale. In questo caso, i mesi da prendere a riferimento, ai fini del credito d’imposta, sono quelli relativi al pagamento dei canoni di aprile, maggio e giugno 2020.

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Bonus affitti, requisiti per fare domanda

Bonus affitti, requisiti per fare domanda

 

Quali sono tutti i requisiti di accesso affinché tu possa beneficiare di questa agevolazione? Puoi fare richiesta del bonus affitti se:

 

  • hai subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi in ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio, di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente (2019). Il calo del fatturato, relativo a questo periodo, deve essere dimostrato mese per mese. Questo significa che la verifica del calo dei ricavi viene fatta mese per mese e non sulla somma dei ricavi delle tre mensilità. L’agevolazione, perciò, potrebbe essere riconosciuta anche solo per uno dei tre mesi. Nel caso in cui il canone sia stato versato anticipatamente, sarà fondamentale, per te, individuare, all’interno della durata complessiva del contratto, le rate che ti permettono di fruire del bonus affitti. Anche le spese condominiali, così come si precisa nella circolare dell’Agenzia dell’Entrate, possono concorrere alla determinazione dell’importo sul quale calcolare il credito d’imposta, se sono pattuite come voce unitaria all’interno del canone di locazione;
  • hai corrisposto il canone di locazione nel periodo d’imposta 2020 per ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio. In caso di mancato pagamento, non potrai utilizzare il credito d’imposta, che resterà sospeso fino a quando non effettuerai il versamento del canone non pagato e quindi non avrai saldato il debito nei confronti del proprietario dell’immobile o del titolare dell’attività.

 

Come utilizzare il credito d’imposta

Come puoi utilizzare il credito d’imposta

 

Come puoi utilizzare il tuo credito d’imposta? Sono tre le possibilità:

 

  • a compensazione: ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. L’utilizzo in compensazione del credito d’imposta è possibile tramite modello F24 da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, indicando il codice tributo “6920”, denominato «Credito d’imposta canoni di locazione, leasing, concessione o affitto d’azienda – articolo 28 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34»;
  • nella dichiarazione dei redditi: relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa;
  • con la cessione: fino al 31 dicembre 2021, puoi cederlo al locatore o al concedente oppure ad altri soggetti, compresi istituti di credito o altri intermediari finanziari, che, a loro volta, hanno la possibilità di fare un’ulteriore cessione del credito.

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Il Caso Studio: immobile acquisito in comproprietà per successione

Vuoi sapere cosa è successo? Leggi l’articolo oppure clicca qui sotto e…

TASTO

Ti racconto la storia di Carlo, Fabrizio e Lucia, e di come hanno venduto il loro immobile al più alto prezzo di mercato in sole due settimane grazie al nostro sistema AgentiPro

 

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Ecco, cosa è successo:

Carlo, Fabrizio e Lucia sono tre fratelli che hanno ereditato un immobile dopo la morte della madre.

Inizialmente non erano d’accordo sul da farsi, l’idea di vendere, non piaceva, in particolare a Lucia, a cui sarebbe piaciuto poter acquistare la piena proprietà dell’immobile rilevando le quote dei fratelli, ma non ne aveva, purtroppo, la possibilità.

Tenere un immobile inutilizzato significava far fronte a  spese condominiali e fiscali, che sapevano di non riuscire a sostenere a lungo.

 

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Il primo passo è stato quindi, quello di decidere di rivolgersi ad un’agenzia per quantificare il valore economico del loro bene.

 

Fabrizio ha preso l’iniziativa, ha deciso di rivolgersi a noi.

 

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Aveva sentito già parlare della nostra Società e sentiva di poter contare sulla nostra assistenza:

ci ha contattato per ricevere una consulenza.

 

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Il  14 giugno 2019 abbiamo effettuato il sopralluogo, rilevato la quadratura, preso nota delle caratteristiche principali quali: esposizione, piano, stato di manutenzione, spazi esterni.

 

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A seguire, abbiamo effettuato un’analisi di mercato e relazionando gli elementi presi in considerazione abbiamo redatto una valutazione che dava all’immobile un valore economico che oscillava tra un minimo di euro 340.000,00 e un massimo di euro 360.000,00.

 

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Nonostante la nostra analisi fosse stata soddisfacente, i tre fratelli proseguivano nel non riuscire a trovare un accordo.

La loro indecisione, li ha portati a tentare il ‘fai da te’  con il passaparola e annunci scarni  su qualche portale: questo ha avvicinato  oltre che curiosi, solo un condomino che prometteva di voler comprare l’immobile ad un prezzo più basso della nostra valutazione ma che comunque ha  fatto si che il tempo trascorresse senza che alla fine ci fosse un concreto impegno del potenziale acquirente.

Passano alcuni mesi dopo il nostro primo incontro, a questo punto Fabrizio proprio non ce la fa più, parla con Carlo e Lucia convincendoli che la decisione giusta fosse quella di affidarsi a noi.

 

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E’ il 10 gennaio 2020, i tre fratelli entrano in agenzia e a seguito di un colloquio con il dott. Sergio Martino, titolare e amministratore della Società conferiscono un incarico di intermediazione per la vendita.

Il prezzo pattuito è di euro 370.000,00 con un compenso provvisionale del 2% che si sarebbe ridotto all’1,5% nel caso di vendita al di sotto dei 350.000,00 euro, subendo una ulteriore riduzione all’1% nel caso in cui il prezzo di vendita fosse stato al di sotto dei 340.000,00 euro.

 

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Da quel momento inizia la preparazione: foto professionali, riprese video, grafica per creazione di planimetrie 2 e 3D e l’elaborazione di un gemello digitale 3/D della casa: FormulaImmobili.live

 

 

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Contestuale raccolta di tutta la documentazione necessaria: provenienza nel ventennio, visura e planimetria catastale, APE, licenza edilizia, conformità urbanistica, regolamento di condominio e relazione amministratore su eventuali liti e/o  pendenze in corso.

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E’ il  27 gennaio 2020  diamo inizio alle attività necessarie per l’individuazione dell’acquirente ideale:

  • proposte clienti della nostra banca dati, che cercano un immobile con  caratteristiche simili;
  • annunci sulle vetrine dei portali immobiliari più importanti;
  • campagne Facebook e Google ADS
  • cartello nella nostra vetrina luminosa completo di QR CODE, che permette a chi interessato di fare una pre-visita dell’immobile dove e quando vuole.

 

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Cominciano gli appuntamenti, tra i visitatori c’è la sig.ra Maria: è stato amore a prima vista, quell’appartamento aveva tutto ciò che stava cercando.

Dopo una seconda visita fatta qualche giorno dopo, chiama in agenzia e fissa un appuntamento con il dott. Martino.

 

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Durante il loro colloquio, il titolare mostra tutta la documentazione in suo possesso e risponde a tutte le domande di Maria, che è insicura, l’appartamento le piace, già si vede al suo interno seduta sul divano, o in cucina a preparare la cena per i suoi figli, ma è piena di dubbi, ha paura di sbagliare.

 

Torna a casa, ma la mattina seguente torna in agenzia, è più tranquilla, sa di avere avuto tutti i chiarimenti di cui aveva bisogno e ha  apprezzato l’assoluta mancanza di insistenza nel cercare di forzare una scelta da parte di chi aveva di fronte.

Finalmente si sente di fare questo passo.

 

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Il  10 febbraio compiliamo la proposta corredata di assegno di caparra in deposito all’agenzia, il prezzo offerto è di euro 355.000,00, meno del 5% al di sotto del prezzo di incarico.

 

 

Il 22 febbraio Fabrizio, Carlo e Lucia dopo qualche giorno di riflessione, firmano l’accettazione della proposta, certe che fosse il più alto valore di mercato realizzabile, rientrando perfettamente nella valutazione da noi fornita.

 

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Prima il preliminare, poi il rogito, tutto è finito come fin dall’inizio avevamo pronosticato, attraverso il nostro collaudato sistema AgentiPro siamo riusciti a valorizzare l’immobile, il suo valore e a trovare in breve tempo il cliente giusto.

 

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Guida alle Compravendite Immobiliari per Acquirenti e Venditori

In questo Blog ci proponiamo di fornire un supporto reale e concreto  per la compravendita immobiliare soffermandoci, di volta in volta, su casi pratici e/o aspetti peculiari . Prima di procedere alla disamina della casistica, tuttavia, ci sembra doveroso e necessario  fornire un vero e proprio vademecum  di carattere generale per venditori e compratori.

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VENDITORE

– Primo passo da fare per chiunque abbia deciso di vendere il proprio immobile è quello della  valutazione

  • Un metodo  meno empirico è invece quello di moltiplicare i mq  commerciali dell’immobile per il valore a mq della zona presa in considerazione. A tal proposito il sito dell’Agenzia delle Entrate (http://wwwt.agenziaentrate.gov.it/geopoi_omi/) mette a disposizione un valido  strumento per calcolare il valore del nostro immobile.

Non bisogna tuttavia dimenticare che esistono al di la’ delle mere formule matematiche  numerosi  elementi in grado di influire sul valore di un appartamento ( esposizione, presenza dell’ascensore, posto auto, vicinanza a scuole e/o pubblici servizi etc..).

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  •  Un metodo diffuso per calcolare il valore del proprio immobile è quello di fare delle ricerche e confrontare i prezzi di immobili con caratteristiche simili al nostro e nella stessa zona, collegandosi ai portali immobiliari o a quelli delle agenzie. Attenzione i prezzi PUBBLICIZZATI rappresentano il prezzo di richiesta  e non il prezzo effettivo di vendita.

Ultima soluzione ma non per ordine di importanza e’ quella di rivolgersi ad un professionista del settore immobiliare, infatti, la determinazione del valore di un bene immobiliare, sia ai fini della vendita che della locazione, necessita dell’apporto di specifiche conoscenze ed esperienze professionali da parte di qualificati operatori.

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– Una volta determinato il prezzo diventa fondamentale per la nostra operazione,  predisporre l’intera documentazione necessaria, per non trovarsi impreparati nel momento in cui abbiamo individuato il nostro aspirante acquirente:

  • certificato di prestazione energetica ( APE);
  • atto di provenienza dell’immobile;
  • la visura e planimetria catastale;
  • L’attestazione dell’amministratore circa il corretto pagamento degli oneri condominiali, eventuali delibere approvate dal condominio per lavori di straordinaria manutenzione, eventuali controversie etc.

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– Il passo successivo consiste nella  pianificazione di  una corretta strategia di web marketing  immobiliare che non si limiti allo scatto di quattro foto dal telefonino e all’inserimento di un annuncio il cui testo risulti imperfetto  ed approssimativo.

  • Una corretta strategia di marketing immobiliare deve prevedere le seguenti attività preliminari per una comunicazione efficace:
  • Book fotografico professionale 2/3d;
  • Due video;
  • Planimetrie 2/3d correlate da misure generali e specifiche per tutti gli ambienti che compongono l’immobile;
  • Virtual tour;
  • Annuncio completo di tutte le informazioni relative all’immobile, al condominio e alla zona in cui lo stesso è ubicato.

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– Una  volta  pubblicato l’annuncio e scremate le telefonate di potenziali acquirenti  Come ci prepariamo alle visite?

  •  Nel caso in cui l’immobile da proporre in vendita fosse da ristrutturare, cerchiamo di rendere al meglio la nostra abitazione magari procedendo ad una piccola ristrutturazione (HOME STAGING)  che senza gravare eccessivamente sulle nostre finanze migliori sensibilmente  la percezione della nostra casa.
  • Le suindicate attività sono indispensabili per pianificare una efficace strategia di comunicazione che abbia l’obiettivo di valorizzare e differenziare il nostro immobile da altri immobili con caratteristiche similari presenti sul mercato., sui social ( FACEBOOK, INSTAGRAM, YOIUTUBE), sui motori di ricerca  (GOOGLE).
  • E ancora, altro aspetto da non sottovalutare, è quello di avere a propria disposizione un portafoglio di possibili acquirenti, che per tipologia e prezzo potrebbero essere interessati al nostro immobile, questo per arginare il fastidioso fenomeno del ‘turismo immobiliare’ che spinge soggetti non realmente intenzionati all’acquisto, a visitare gli immobili per pura curiosità.

– Ecco dopo numerose visite, appuntamenti e incontri finalmente………..Abbiamo  trovato l’acquirente giusto ed ora…………………..  che facciamo ???

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  •  Dobbiamo  stipulare un compromesso ossia un contratto SCRITTO  con cui noi ed il  nostro acquirente ci  impegniamo reciprocamente a perfezionare la compravendita vera e propria di fronte al notaio fissando tutti gli elementi della vendita quali il prezzo, i tempi di consegna dell’immobile eventuali penali di ritardo etc.
  • E’ arrivato finalmente il giorno del rogito  ossia della stipula dell’atto che  determina  il passaggio di proprietà dell’immobile dal venditore all’acquirente dietro pagamento del prezzo pattuito.

Il ruolo del notaio in questa fase è fondamentale: egli agisce come un pubblico ufficiale che sancisce la regolarità della compravendita stessa e registra l’avvenuta operazione nei registri immobiliari a fini di pubblicità.

  • E dopo?

– Dopo la stipula del rogito e quindi, dopo che l’acquirente è diventato il nuovo proprietario dell’immobile, ci sono alcuni adempimenti che dobbiamo ancora  espletare. Ecco di che cosa si tratta:

  • adempimenti fiscali. Il venditore deve pagare le tasse che riguardano i mesi in cui ha posseduto l’immobile e deve comunicare anche al Comune l’avvenuta vendita;
  • comunicazione all’amministratore di condominio delle generalità del nuovo proprietario;
  • disdetta delle utenze.

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COMPRATORE

Hai deciso di acquistare casa?  Cosa  bisogna sapere quali cautele adottare per non incorrere in problemi o difficoltà?

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  • Innanzitutto bisogna stabilire un budget di spesa ovvero un tetto massimo oltre il quale non è possibile spingersi e, a meno che non si abbiano a disposizione ingenti risorse monetarie, è  inevitabile accendere un mutuo che durerà molti anni e che pertanto dovrà essere sostenibile.
  • Le Banche di regola non finanziano oltre l’80% del minore tra il valore di acquisto e quello di perizia del bene pertanto il resto della somma dovremmo già averlo disponibile unitamente alle risorse per sostenere i costi accessori della compravendita quali notaio, imposte eventuale agenzia immobiliare etc.

Ci sono Banche che erogano mutui anche pari al 100% del valore dell’immobile ma in questo caso aumenterà il tasso di interesse applicato all’intero importo del mutuo e pertanto la rata del finanziamento risulterà in proporzione più alta rispetto ad un mutuo dello stesso importo e della stessa durata erogato per l’80% del valore dell’immobile.

Da considerare inoltre che la rata del mutuo sopportabile viene calcolata dalle banche intorno al 33% del reddito  e che la sua durata  non può superare il limite del compimento dei 75 anni di eta’ del richiedente.

Pertanto prima di impegnarsi per l’acquisto di un immobile se bisogna contrarre un  mutuo conviene rivolgersi in banca e chiedere quale è  la rata di mutuo sostenibile sulla base dei nostri redditi e della nostra età o addirittura farsi concedere una delibera reddituale o una preventiva valutazione di fattibilità da parte dell’istituto di credito erogante.

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  • Stabilito quale è  il nostro budget dobbiamo procedere alla scelta dell’immobile.

Nel mare magnum degli annunci immobiliari come si fa a trovare la casa ideale?

Per evitare di andare in confusione può essere molto utile stabilire quali sono le caratteristiche essenziali per la nostra abitazione e confrontarle  con quanto offre il mercato nella fascia di prezzo prescelta.

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Per affinare la nostra ricerca possiamo fare riferimento a dei parametri oggettivi quali la tipologia di immobile preferito, la zona di riferimento le condizioni dello stabile e dell’appartamento  la presenza o meno di caratteristiche accessorie tali da rendere migliore la vita degli abitanti quali ascensore, posto auto o box pertinenziale, parco, servizio di portineria, etc.

Trovato l’immobile perfetto dobbiamo procedere al controllo sotto il profilo tecnico legale della sua regolarità. Pertanto dovremmo chiedere al potenziale venditore tutta la documentazione necessaria in particolare:

  • la dichiarazione dell’amministratore dello stabile dell’assenza di debiti che gravino sull’immobile oggetto della compravendita.
  • APE ossia il certificato di prestazione energetica;
  • planimetria e visura catastale dell’appartamento per verificare eventuale difformità dell’abitazione rispetto allo stato dei luoghi cosi come conservato al catasto;
  • l’atto di provenienza dell’immobile;
  • verificare che non vi siano ipoteche sull’abitazione attraverso una visura ipotecaria alla conservatoria dei registri immobiliari;
  • concessione edilizia e certificato di abitabilità  o se l’abitazione e’ stata costruita abusivamente la concessione in sanatoria dell’immobile rilasciata dal Comune;
  • La compravendita può avvenire  in proprio o attraverso agenzie immobiliari in quest’ultimo caso l’agenzia percepisce una provvigione che oscilla tra il due ed il 5 per cento del prezzo stabilito ma fornisce al potenziale acquirente l’intera documentazione relativa all’immobile ed effettua per conto di quest’ultimo tutte le necessarie verifiche circa l’inesistenza di vizi o pregiudizievoli sull’appartamento.

L’agenzia inoltre risulta essere determinante per la corretta determinazione del prezzo di acquisto e vendita del bene.

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  • Abbiamo finalmente trovato la casa dei nostri sogni , siamo addivenuti con il potenziale venditore ad   un accordo sul prezzo ma per essere certi che l’affare non ci sfugga dobbiamo stipulare un preliminare.

Il contratto preliminare (anche detto compromesso) è un vero e proprio contratto che obbliga entrambe le parti alla stipula del contratto definitivo. Il preliminare deve indicare gli elementi principali della vendita quali il prezzo e la casa da acquistare, l’indirizzo e una precisa descrizione (piani, stanze etc.) con i dati del Catasto e la data del contratto definitivo. E’ opportuno, inoltre, definire tutti gli obblighi reciproci da adempiere prima della consegna dell’immobile.

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  • In considerazione dell’importanza della compravendita immobiliare e per la necessità  di tutelare al meglio e le parti del contratto ed i terzi in buona fede , lo Stato stabilisce che il contratto di compravendita con cui si trasferisce la proprietà del bene immobile dietro pagamento del corrispettivo pattuito sia stipulato da un pubblico ufficiale imparziale e specializzato : il notaio.

Quest’ultimo garantisce infatti, che l’acquisto dell’immobile avvenga nel rispetto delle norme di legge.

La scelta del notaio è assolutamente libera e spetta all’acquirente, che deve, inoltre, pagare il compenso al pubblico ufficiale e le imposte legate all’operazione.

Imposte che variano a seconda della categoria catastale dell’immobile oggetto della compravendita ed in funzione del fatto che si tratti di acquisto della prima e/o seconda casa  nonché’ a seconda che l’operazione sia o meno soggetta ad Iva.

Ecobonus sisma bonus e fotovoltaico : le detrazioni del 110% previste dal DECRETO RILANCIO 2020

I superbonus edilizi per le spese sostenute dal 01 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 previsti dal decreto rilancio spettano solo per interventi a carattere strutturale di riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico e installazione di impianti fotovoltaici.
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Va subito chiarito che l’orizzonte temporale di questo provvedimento appare quanto mai esiguo ove si consideri che subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Rilancio bisognerà attendere la legge di conversione ed i provvedimenti attuativi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Decreto Rilancio, ecco le misure più importanti per ripartire
Cerchiamo di capire nel dettaglio quali interventi potranno accedere alla detrazione fiscale del 110%:
ECOBONUS:
1. Interventi che interessano la facciata dell’edificio con una incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dello stesso: il cd. cappotto termico.
Si tratta in sostanza di una serie di elementi edili che vengono applicati sulla facciata allo scopo di creare un guscio protettivo isolante in grado di ridurre
drasticamente la dispersione termica e quindi il consumo di combustibili per riscaldamento.
L’importo di questa agevolazione non può superare i 60 mila euro moltiplicato per il numero di unita’ abitative che compongono l’edificio.
2. Interventi sulle parti comuni degli edifici o sugli edifici unifamiliari per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale di riscaldamento esistenti con impianti centralizzati di riscaldamento raffreddamento e la fornitura di acqua calda a condensazione a pompa di calore o a microgenerazione.
L’importo di questa agevolazione non può superare i 30 mila euro moltiplicato per il numero di unità abitative ed è riconosciuta anche per le spese di smaltimento e bonifica dell’impianto sostituito.
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Aspetto importante è che il superbonus spetta anche a tutti gli altri interventi di efficientamento energetico previsti dall’art. 14 del dl 62/2013 nei limiti di spesa previsti per ciascun intervento dalla legislazione vigente a condizione che siano eseguiti agli interventi di efficientamento energetico previsti dal decreto.
In altre parole il signor Rossi potrà usufruire del superbonus per cambiare gli infissi di casa sua se nel suo condominio verranno effettuati i lavori di efficientamento energetico previsti dal decreto rilancio 2020.
Decreto Rilancio, ecco le nuove misure per far ripartire l’Italia
PER POTER ACCEDERE AL’ECOBONUS gli interventi devono assicurare il miglioramento della classe energetica di due livelli o comunque, il conseguimento, attraverso questo intervento la classe energetica più alta.
L’efficientamento energetico va dimostrato mediante l’attestato di prestazione energetica rilasciato da un tecnico abilitato ante e post intervento.
I soggetti che rilasceranno attestazioni infedeli per ecobonus e sismabonus rischieranno una sanzione pecuniaria da 2 a 15 mila euro oltre alla responsabilità penale.
Inoltre i suddetti professionisti dovranno stipulare una polizza di almeno 500mila euro ed in ogni caso proporzionale al numero ed agli importi delle asseverazioni rilasciate per garantire l’erario da eventuali danni.
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SISMABONUS il decreto rilancio prevede il superbonus del 110% anche per gli interventi di miglioramento sismico per gli edifici ubicati in zona sismica 1, 2 e 3.
Si può usufruire sia nel caso di lavori in edifici singoli che in condominio e per l’acquisto di case antisismiche.
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La norma prevede la possibilità di stipulare una polizza assicurativa contro il rischio di eventi calamitosi con una detrazione del 90% ( oggi 19%) del costo dell’assicurazione sottoscritta con la possibilità di cedere il sismabonus al 110% ad una società assicuratrice con cui si stipula la polizza.
In altre parole al consumatore finale la polizza costerebbe solo il 10%.
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IMPIANTI FOTOVOLTAICI
La realizzazione di interventi che danno diritto al superecobonus e sismabonus permettono di aumentare al 110% anche la detrazione per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica per un ammontare complessivo non superiore a 48 mila euro.
Sconto del 110% anche per l’installazione di colonnine elettriche negli edifici per la ricarica delle auto.
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AI SUPERBONUS SONO AMMESSE LE PRIME CASE E LE SECONDE PURCHE’ SIANO IN CONDOMINIO.
La principale novità del decreto riguarda le modalità di fruizione delle agevolazioni, infatti queste agevolazioni, possono essere fruite direttamente attraverso una detrazione del 110% della spesa sostenuta ripartita tra gli aventi diritto e recuperata in cinque anni, oppure, può essere ceduto alle imprese esecutrici dei lavori o a banche ed altri intermediari, in questo caso l’utente finale non paga nulla, ottiene uno sconto in fattura del 100% da parte dell’impresa che ha effettuato i lavori, la quale, acquisisce un credito del 110% che può utilizzare in proprio o cedere a terzi.
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Per poter optare per la cessione o lo sconto il contribuente deve chiedere il visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi.
L’opzione andrà comunicata in via Telematica alla Agenzia delle Entrate.

Decreto Rilancio, ecco le misure più importanti per ripartire

Numerosi i provvedimenti del nuovo decreto del Governo, pensati per sostenere e favorire la ripresa del Paese, in seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19.

Decreto Rilancio, ecco le misure più importanti per ripartire

Decreto Rilancio, ecco le nuove misure per far ripartire l’Italia

Siamo usciti dall’emergenza sanitaria legata al coronavirus, responsabile della malattia Covid-19, anche se non ancora dall’epidemia e quindi dal rischio di contagio, ma l’Italia deve andare avanti.

Per avviare la Fase 2 dell’economia italiana, il Governo ha stanziato 155 miliardi con il Decreto Rilancio, un’ulteriore boccata d’aria dopo il primo pacchetto di misure da 25 miliardi di euro del Decreto Cura Italia (Dl 17 marzo 2020, n. 18).

Decreto Rilancio, ecco le nuove misure per far ripartire l’Italia

L’Italia può ripartire, ma servono misure efficaci per avere una vera ripresa. Ecco perché il DL Rilancio (Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34) prevede una serie di provvedimenti non solo per sostenere le imprese, i redditi da lavoro, la cultura, il turismo, ma anche per rinforzare settori come salute e sicurezza. Ecco quali sono le principali misure varate dal Governo.

Reddito di emergenza erogato in due tranche

Reddito di emergenza erogato in due tranche

Il Reddito di emergenza, il cosiddetto Rem (art. 82 del DL Rilancio), è una forma di sostegno straordinaria che è stata pensata per tutelare le famiglie in difficoltà, in seguito all’emergenza Covid-19, che erano state fino ad adesso escluse da quelli che sono gli attuali sussidi.

Il Rem viene erogato in due quote, il cui valore oscilla, per ognuna, tra 400 e 800 euro, e raggiunge gli 840 euro per le famiglie con componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza. Le condizioni per accedere al Rem sono:

  • essere residente in Italia;
  • avere un reddito, nel mese di aprile, inferiore all’ammontare del beneficio che si riceve;
  • avere, nel 2019, un patrimonio mobiliare familiare inferiore a 10.000 euro. Il tetto è elevabile a un massimo di 25.000 euro, a seconda del nucleo familiare. Nel dettaglio, la soglia di 10 mila euro è accresciuta di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di 20.000 euro. Questo massimale è incrementato di 5.000 euro nel caso in cui sia presente, nel nucleo familiare, un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, così come è definito nell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente;
  • avere un valore ISEE inferiore a 15.000 euro.

La domanda deve essere presentata all’Inps entro il mese di giugno 2020. Il Rem non è compatibile con altre forme di sostegno previste dal Governo per l’emergenza coronavirus e non può essere erogato a:

  • chi è titolare di una pensione diretta o indiretta (ad esclusione dell’invalidità);
  • chi si trova in stato detentivo, per tutta la durata della pena;
  • chi è ricoverato in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica;
  • chi riceve il reddito di cittadinanza;
  • chi ha percepito una delle altre indennità previste per l’emergenza Covid-19;
  • chi ha un rapporto di lavoro dipendente con una retribuzione lorda superiore al reddito stesso.

Congedi straordinari, permessi retribuiti e bonus baby sitter

Congedi straordinari, permessi retribuiti e bonus baby sitter

Fino al 31 luglio 2020 è possibile ancora usufruire dei congedi parentali, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 30 giorni. Hai diritto al congedo parentale, pagato al 50% della retribuzione, se:

  • sei un lavoratore dipendente e genitore;
  • hai figli la cui età non è superiore a 12 anni.

Hai diritto anche, in alternativa al congedo parentale, al bonus baby sitter che era già stato previsto dal Dl Cura Italia, che sale da 600 a 1.200 euro, ed è usufruibile su 2 mesi.

Il voucher babysitter puoi utilizzarlo per i servizi integrativi all’infanzia e per i centri estivi. Per il personale sanitario e le forze di polizia il bonus aumenta da 1.000 a 2.000 euro ed è usufruibile su 2 mesi.

È stato previsto anche un incremento di ulteriori dodici giornate per quanto riguarda il permesso retribuito riconosciuto dalla normativa vigente per l’assistenza di familiari disabili e coperto da contribuzione figurativa (i cosiddetti “permessi ex legge 104/92”). Puoi usufruire dei dodici giorni aggiuntivi nei mesi di maggio e giugno 2020. Questi permessi retribuiti si aggiungono ai tre giorni di permesso mensile già previsti dalla legge.

Mobilità incentivata con bonus e rimborso abbonamenti

Mobilità incentivata da Decreto Rilancio con bonus e rimborso abbonamenti

Previsti dal Decreto Rilancio anche incentivi green, al fine di favorire, così come dichiarato dal Consiglio dei ministri, forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico locale. L’obiettivo è quello di garantire il diritto alla mobilità delle persone nelle aree urbane, viste le attuali limitazioni al trasporto pubblico locale, messe in atto dagli enti locali per far fronte all’emergenza epidemiologica.

Per la fase 2 dell’emergenza da Covid-19, il Governo ha introdotto un bonus mobilità per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita e monopattini. Il bonus può essere utilizzato anche per l’acquisto di e-bike, monopattini elettrici, segway, hoverboard e monowheel.  Il buono mobilità, ribattezzato «bonus bici», copre il 60% della spesa che ha un valore massimo di 500 euro.

L’obiettivo è sempre quello di ridurre al minimo i pericoli di contagio che possono derivare dalla congestione del traffico di mezzi persone durante la Fase 2, in particolare nelle ore di punta.

Sempre per incentivare la mobilità, sono stati previsti anche rimborsi degli abbonamenti annuali, ordinari e integrati ai mezzi pubblici, oltre che fondi per le aziende del trasporto locale.

Bonus vacanze fino a 500 euro a famiglia da spendere in Italia

Bonus vacanze fino a 500 euro a famiglia

Per le vacanze 2020 alle famiglie è riconosciuto, per il pagamento dei servizi offerti dalle imprese turistico ricettive, un credito di:

  • 500 euro per ogni nucleo familiare;
  • 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone;
  • 150 euro per i nuclei familiari composti da una sola persona.

Per poter ottenere il bonus vacanze devi avere un reddito ISEE non superiore a 40.000 euro. Il credito è utilizzabile da un solo componente per ciascun nucleo familiare.

Per colf e badanti prevista un’indennità mensile di 500 euro

Per colf e badanti è prevista un’indennità mensile di 500 euro

Ai lavatori domestici, come colf e badanti, con uno o più contratti di lavoro per oltre 10 ore alla settimana, attivi al 23 febbraio 2020, il Decreto Rilancio riconosce, per i mesi di aprile e maggio 2020, un’indennità mensile di 500 euro.

Non hai diritto a questa indennità se:

  • convivi con il datore di lavoro;
  • benefici di altre indennità come il reddito di emergenza o il reddito di cittadinanza.

Ecobonus al 110%

Ecobonus e sismabonus al 110%

Un altro incentivo green del Decreto Rilancio approvato dal Governo è l’Ecobonus al 110%, di cui possono beneficiarne:

  • i condomini;
  • le persone fisiche delle singole unità immobiliari
  • gli edifici unifamiliari (indipendenti), ma solo se adibiti a prima casa;
  • gli Istituti autonomi case popolari (IACP) e da tutte le altre realtà aventi le stesse finalità sociali di questi Istituti, per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica;
  • le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.

Con l’Ecobonus al 110%, il cosiddetto Superbonus, hai diritto a una detrazione fiscale al 110% per quelle che sono le spese riguardanti:

  • interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo (il cosiddetto “cappotto termico”). La detrazione può essere applicata su una spesa complessiva che non superi i 60 mila euro, moltiplicata per le unità immobiliari che compongono l’edificio;
  • interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, a pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici, e quindi con impianti di microcogenerazione. Per questi interventi riguardanti l’installazione di caldaie a pompe di calore o a condensazione (basso consumo), la detrazione può essere applicata su una spesa complessiva che non superi i 30 mila euro, moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. La detrazione è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;
  • interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici, ovvero con impianti di microcogenerazione. La detrazione può essere applicata su una spesa complessiva che non superi i 30 mila euro, ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;
  • la realizzazione di lavori di adeguamento e miglioramento antisismico.

Per far partire il Superbonus, e quindi la detrazione al 110%, basta effettuare uno di questi interventi. Inoltre, partendo con uno solo di questi lavori, puoi applicare l’aliquota al 110%, e ottenere perciò lo sgravio fiscale, anche sugli altri interventi di efficientamento energetico (art. 19, comma 2 del Dl Rilancio):

  • l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici, il cui ammontare complessivo delle stesse spese non deve essere superiore a 48 mila euro e, comunque, rientrare nel limite di spesa di euro 2.400 per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico;
  • l’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici, agevolati con la stessa detrazione e stessi limiti di importo applicati agli impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici, e comunque nel limite di spesa di euro 1.000 per ogni kWh di capacità di accumulo del sistema di accumulo.
  • l’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.

Questi interventi green, per poter essere finanziati con Ecobonus al 110%, devono anche:

  • garantire il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, oppure, se non fosse possibile il doppio salto nella certificazione energetica, nel caso in cui un edificio fosse già in classe B, e quindi soltanto uno scalino sotto la classe massima, garantire la classe più alta di quella attuale. il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (A.P.E), rilasciato da tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.
  • riferirsi a un periodo che va dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

Per quanto riguarda la detrazione, puoi decidere se:

  • avere uno sconto in fattura da parte del fornitore, che potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari;
  • trasformarla in un credito di imposta (da ripartire in cinque quote annuali di pari importo);
  • cedere il relativo credito fiscale maturato con i lavori (quella cifra che ti verrebbe restituita nell’arco di cinque anni) a banche, assicurazioni o ad un altro intermediario finanziario, oppure alla stessa impresa che ha realizzato i lavori, che, a sua volta, sarà libera di cederlo a una banca o ad altri intermediari finanziari. Per chi decide di fare degli interventi antisismici c’è la possibilità di acquistare una polizza anticalamità con detrazione al 90%.

Prosegue il blocco licenziamenti e CIG in deroga più veloce

Prosegue il blocco licenziamenti e CIG in deroga più veloce

Estensione di altri 3 mesi per il termine della sospensione dei licenziamenti (che da 60 giorni passa, così, a un totale di 5 mesi) prevista già dal Dl Cura Italia. In questo periodo di sospensione, (che proseguirà non appena il decreto andrà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) sono:

  • vietati i licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo;
  • vietati i licenziamenti collettivi;
  • sospese le procedure in corso.

Per quanto riguarda la Cassa integrazione Guadagni (CIG) in deroga, per l’emergenza COVID-19, sono state apportate delle modifiche ai pagamenti. Per evitare i ritardi nel pagamento anche le imprese sotto i 5 dipendenti possono fare domanda direttamente all’INPS, superando il doppio canale-INPS-Regioni. L’Inps, entro 15 giorni dal ricevimento dell’istanza, erogherà un anticipo dell’assegno del 40%.

Bonus di 600 euro per le partite Iva anche per aprile

Bonus di 600 euro per le partite Iva anche per aprile con Decreto Rilancio

È confermato anche per aprile 2020, il bonus di 600 euro erogato già a marzo, ai professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo e operai agricoli.

maggio 2020 l’indennità sale a 1.000 euro, e potranno fare domanda solo:

  • i liberi professionisti titolari di partita Iva, ancora attiva al 19 maggio, non in pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che nel secondo bimestre 2020 abbiano perso almeno il 33% del reddito rispetto allo stesso periodo del 2019, e i Co.Co.Co che abbiano cessato il rapporto di lavoro (art. 84 DL Rilancio);
  • i collaboratori che hanno concluso il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del Dl rilancio (19 maggio).

Le tasse di marzo, aprile e maggio rinviate al 16 settembre 2020

Le tasse di marzo, aprile e maggio rinviate al 16 settembre 2020

 

Il termine dei versamenti delle tasse, e quindi delle ritenute, dell’Iva e dei contributi, già sospesi per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020, e previsto per le imprese più colpite dall’effetto coronavirus e che comunque hanno subito cali di fatturato in questi mesi, è stato prorogato dal 30 giugno 2020 al 16 settembre 2020.

Sono stati anche sospesi fino al 31 agosto 2020 i pignoramenti su stipendi, salari e pensioni, che siano effettuati dall’agente della riscossione.

Rinvio pagamento degli avvisi bonari e notifica di atti e cartelle

Rinvio pagamento degli avvisi bonari e notifica di atti e cartelle con Decreto Rilancio

Sospensione dei pagamenti anche per avvisi bonari e di accertamento. Per i pagamenti in scadenza tra l’8 marzo e il giorno antecedente all’entrata in vigore del decreto, i versamenti potranno essere effettuati entro il 16 settembre 2020, in unica soluzione o in quattro rate mensili a partire dal mese di settembre.

Il Fisco concede una tregua a imprese e cittadini anche per le cartelle esattoriali, le cui notifiche sono rinviate al 1° settembre, e gli atti di accertamento, la cui consegna è rinviata al prossimo anno.

Misure per imprese e turismo

Misure per le imprese

Ecco le misure di sostegno economico studiate dal Governo e previste dal Decreto Rilancio, per fare ripartire le imprese italiane in questa delicata Fase 2:

  • cancellazione saldo e acconto Irap per tutti fino a 250 milioni di fatturato: tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi, che hanno subito un danno economico evidente dall’emergenza Covid-19, non sono tenute né al pagamento del saldo dell’Irap per il 2019 né della prima rata dell’acconto dovuta per il 2020;
  • il sostegno pubblico alle imprese prevede un doppio livello di intervento: per le aziende sopra i 50 milioni di euro, si interviene attraverso l’operazione «Patrimonio destinato» di Cassa depositi e prestiti, mentre per le aziende da 10 a 50 milioni di euro si applica il cosiddetto «pari passu», in cui lo Stato “accompagna” le ricapitalizzazioni private con somme corrispondenti a quelle messe dai soci;
  • bollette più leggere per le PMI: per maggio, giugno e luglio 2020 si riduce il peso degli oneri fissi sulle bollette elettriche, in particolare su quelle delle piccole attività produttive e commerciali. Una rimodulazione delle componenti fisse della bolletta, come i costi di trasporto e gestione del contatore e gli oneri generali, per tutti i clienti non domestici che sono alimentati in bassa tensione;
  • esenzione Imu per gli alberghi ed esonero Tosap:  sono esentati dalla prima rata (acconto) relativa al 2020 dell’IMU gli immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacustri e fluviali, gli alberghi e le pensioni, a condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività. Altro provvedimento importante per favorire la ripresa delle attività danneggiate dall’emergenza, riguarda ristoranti, bar, pasticcerie e imprese simili, titolari di concessioni o di autorizzazioni per l’utilizzazione del suolo pubblico, che sono esonerati, fino al 31 ottobre 2020, dal pagamento della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche. La norma prevede altre semplificazioni e facilitazioni. Inoltre, fino a quella data, le domande di nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico o di ampliamento delle superfici deve essere presentate attraverso un’istanza all’ufficio competente dell’Ente locale, con allegata la sola planimetria, per via telematica.

Leggi qui il PDF, in forma testuale, del DL Rilancio (DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34).

Decreto Cura Italia: ecco come sospendere la rata del mutuo sulla prima casa

Decreto Cura Italia, ecco come si fa per sospendere la rata del mutuo sulla prima casa

In questo momento di forte incertezza e paura, sono tante le azioni che si stanno mettendo in atto per aiutare il popolo italiano. Il governo, con il Decreto Cura Italia (Dl 17 marzo 2020, n. 18), ha stabilito le misure di sostegno per il paese, supportando, in particolar modo, tutte le categorie che rischiano di subire le maggiori conseguenze in seguito a questa pandemia.
La sospensione della rata del mutuo per la prima casa è tra le misure più importanti previste da questo decreto.
Un provvedimento pensato per chi, come te, sta vivendo un momento di grande difficoltà dal punto di vista economico. Ecco quali sono i requisiti per accedere e qual è la modalità per fare domanda.

Sospensione rate mutuo prima casa, ecco a chi è destinato
Sospensione rate mutuo prima casa, ecco a chi è destinato
Secondo le misure straordinarie previste da questa manovra, puoi usufruire di questa agevolazione se hai contratto un mutuo prima casa e, in questo momento, non sei in grado di sostenere l’impegno economico delle rate, soprattutto se, a causa dei provvedimenti intrapresi dal Governo per fronteggiare l’emergenza Covid-19, hai dovuto sospendere la tua attività lavorativa per almeno 30 giorni consecutivi o ridurre l’orario di lavoro per lo stesso periodo di tempo, nella misura pari ad almeno il 20% di quello complessivo.
In realtà, la possibilità di posticipare il pagamento delle rate di mutuo esisteva già in precedenza, ma con un’importante differenza. Introdotta dall’art. 2 comma 476 della Legge 28.12.2007 n. 244 (legge finanziaria del 2008), questa misura si rivolgeva a coloro che si trovavano in situazioni di temporanea difficoltà economica, ovvero:

  • cessazione del rapporto di lavoro o sospensione;
  • riduzione dell’orario di lavoro;
  • decesso o grave infortunio.

Tale decreto 244/2007, allo stesso modo del Decreto Cura Italia, prevedeva la facoltà di sospendere il pagamento delle rate di mutuo per massimo due volte, e per un periodo totale di 18 mesi. Inoltre, la sospensione autorizzata si riferiva solo alla quota capitale della rata, mentre la quota interessi andava comunque corrisposta.
Con il decreto Cura Italia, invece, alla quota interessi provvederà il Fondo, nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.
Il Decreto Cura Italia prevede inoltre, all’articolo 54, che tale facoltà sia estesa anche ai lavoratori autonomi e ai professionisti e alle PMI in generale (le PMI sono le imprese con meno di 250 dipendenti e con un fatturato inferiore a 50 milioni di euro, oppure il cui totale di bilancio annuo non superi i € 43 milioni), che autodichiarino di avere registrato, nel primo trimestre 2020, ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data, un calo di fatturato pari ad almeno il 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre 2019, in conseguenza alla chiusura o della restrizione della propria attività, dovuta all’attuazione delle disposizioni adottate dall’autorità competente per l’emergenza coronavirus.
La facoltà di sospensione delle rate di mutui e la sospensione dei prestiti sono state estese per 9 mesi a questa categoria, con il potenziamento del Fondo di garanzia e il meccanismo del Fondo solidarietà mutui prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini.
Nel caso in cui il tuo mutuo sia cointestato, è sufficiente che le condizioni richieste per ottenere la sospensione sussistano in capo a uno dei mutuatari. Qualora, ad esempio, l’altra persona che è cointestataria del vostro mutuo (o viceversa), sia impossibilitata a sottoscrivere la domanda a causa dell’emergenza Covid-19, tu puoi dichiarare, sotto la tua responsabilità, di agire anche in suo nome e per suo conto.
Quando sarà finita la sospensione del mutuo, dovrai riprendere a pagare la rate, con i tassi che saranno vigenti allora, partendo dalla quota capitale residua, quella cioè lasciata al momento della domanda. Il piano di ammortamento verrà quindi allungato di un periodo pari alla durata della sospensione.

Ecco quali sono i casi in cui non puoi fare la domanda

 

Ecco quali sono i casi in cui non puoi fare la domanda

Ci sono però alcuni casi in cui non puoi fare richiesta della sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa. Resti fuori dalla moratoria in caso di:

  • mutuo stipulato con garanzia Consap
  • mutuo stipulato per importi superiori ai € 250.000
  • immobile rientrante nelle categorie catastali: A/1, A/8, A/9;
  • ritardo con il pagamento delle rate da oltre 90 gg;
  • titolarità di un’impresa che ha una posizione debitoria deteriorata, ossia catalogata nelle categorie sofferenze.

Sospensione rate mutui anche a liberi professionisti e PMI
La modalità per richiedere la sospensione delle rate del mutuo
Per fare domanda e accedere al fondo non ti viene più richiesta la presentazione del modello Isee, che è l’indicatore della situazione economica equivalente. Una vera novità rispetto al passato, visto che la presentazione di questo modello era prevista dal decreto 244/2007.
Quello che invece devi fare è collegarti al sito della tua banca, compilare il modulo ufficiale, allegando tutta la documentazione che attesti lo stato di esigenza, ed inviarlo telematicamente alla tua banca.
Oppure, laddove sia possibile, per fare domanda, puoi recarti direttamente presso la tua filiale.

La modalità per richiedere la sospensione delle rate del mutuo
La procedura in breve
La tua banca, nel momento in cui avrà acquisito tutta la documentazione necessaria alla richiesta di sospensione delle rate del tuo mutuo, provvederà alla registrazione della domanda e all’acquisizione dell’identificativo della pratica. Entro 10 giorni invierà tutta la documentazione obbligatoria a Consap, che, a sua volta, entro 15 giorni comunicherà la sua decisione, motivando l’eventuale rigetto alla banca, che poi si metterà in contatto con te per metterti a conoscenza dell’esito della tua richiesta.

I nuovi servizi Monety e pensati per te
I nuovi servizi offerti da Monety e pensati per te Monety, per superare questo periodo di momentanea difficoltà, ha deciso, con grande senso di responsabilità, di assistere tutti i clienti anche per dare suggerimenti relativi alle eventuali richieste di sospensione delle rate del mutuo, potendo contare sulla propria rete di professionisti, diffusa su tutto il territorio nazionale.
«I nostri consulenti, nel rispetto delle normative vigenti, – afferma Marianna Valenzano, Direttore Commerciale di Monety – continuano a prestare consulenza ai propri clienti, anche nel caso i cui intendano rottamare il loro vecchio mutuo, per i quali è prevista la possibilità di accedere al prodotto di surroga, con tassi che non sono mai stati così convenienti. Nel contempo, abbiamo attivato servizi di consulenza a distanza attraverso il sistema delle videoconferenze, a cui abbiamo aggiunto le virtual rooms, ambienti che consentono ai nostri clienti di raggiungerci, in modo semplice, senza dover scaricare app o altri supporti informatici, e ottenere qualsiasi tipo di consulenza creditizia. Siamo certi che questa modalità tornerà utile anche quando sarà terminata questa fase di emergenza, perché riteniamo che il COVID-19 cambierà molte nostre abitudini, ma noi saremo pronti

Solidarietà digitale ai tempi del coronavirus, tanti i servizi gratuiti per te

Sono tante le iniziative di solidarietà digitale nate per rendere più piacevoli queste giornate di quarantena. Abbiamo scelto solo alcuni dei bellissimi contenuti e servizi gratuiti.

Solidarietà digitale ai tempi del coronavirus, tanti i servizi gratuiti per te

Solidarietà digitale ai tempi del coronavirus, tanti i servizi gratuiti per stare bene a casa

Restare a casa è fondamentale per contenere la diffusione dell’epidemia. Con le misure prese con il Dpcm dell’11 marzo 2020, poi prorogate fino al 13 aprile, con il successivo Dpcm dell’1 aprile, bisognerà aspettare, per uscire come prima, ancora un per un po’. Al momento si parla di dopo Pasqua, ma è probabile che ci saranno nuove proroghe. Tutto dipenderà dall’andamento dei contagi.

Solidarietà digitale ai tempi del coronavirus, tanti i servizi gratuiti per stare bene nella tua casa

Non è mai facile gestire bene una permanenza forzata a casa, soprattutto adesso che è arrivata la bella stagione. È pur vero che in ogni situazione ci sono sempre degli aspetti positivi.

Stare a casa, innanzitutto, ti permette di trascorrere più tempo insieme alla tua famiglia, al tuo partner, quindi insieme alle persone con cui convivi.

Solidarietà digitale ai tempi del coronavirus

E poi, per svagarti un po’ ed evadere dalla routine quotidiana, potresti anche approfittare di questo tempo di quarantena per utilizzare finalmente il tuo studio o la tua stanza degli hobby per portare avanti i tuoi progetti, a lungo rimandati, o per dedicarti alle tue passioni, per cui, hai sempre detto, di non avere mai avuto tempo.

Agid e il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione hanno lanciato Solidarietà digitale

C’è un’altra cosa di cui sicuramente devi approfittare. Agid e il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione hanno lanciato Solidarietà digitale, una bellissima iniziativa che vede la collaborazione tra pubblico e privato, per sostenere, attraverso servizi e soluzioni, sia le aziende e sia i cittadini, per migliorare la vita di tutti coloro che, in questo momento di emergenza coronavirus, sono stati costretti a cambiare le loro abitudini.

Sono tante le soluzioni utili offerte alle comunità e alle imprese attraverso questi servizi digitali, come:

  • iniziative per lo smart working;
  • connettività, telefonia e giga gratis;
  • E-learning;
  • informazione e intrattenimento.

Questo ha dato il via, in realtà, a tantissime altre iniziative di solidarietà digitale, che puoi trovare in rete. Noi ne abbiamo raccolte alcune, per noi davvero valide. Siamo partiti da quelli che possono essere i tuoi interessi per quanto riguarda:

  • la fotografia;
  • l’arte;
  • il cinema;
  • il teatro;
  • la lettura.

Solidarietà digitale per te che ami la fotografia

Solidarietà digitale per te che ami la fotografia

Oltre ai tantissimi webinar gratuiti che in questo periodo trovi in rete, una bellissima iniziativa che merita di essere segnalata è quella del MoMA, Museum of Modern Art di New York, che ha messo a disposizione di tutti “Seeing Through Photographs”, un corso online di fotografia gratuito e ben strutturato, che è dedicato a chi desidera avvicinarsi o conoscere meglio il mondo della fotografia.

Solidarietà digitale, tanti corsi per te che ami la fotografia

Il corso ti permette non solo di migliorare le tue conoscenze sulle tecniche di esposizione e di utilizzo di luce e colore, ma anche di comprendere meglio il ruolo della fotografia nell’odierna cultura visiva, oltre che avere una visione più ampia di questo meraviglioso universo, grazie anche all’analisi di quelle che attualmente sono, nel campo della fotografia, le diverse modalità di sperimentazione e innovazione artistica e tecnica.

Solidarietà digitale, un corso bellissimo per te che ami la fotografia

Il corso, suddiviso in 6 sessioni, è in lingua inglese, ma c’è la possibilità di inserire sottotitoli in italiano, francese, serbo, cinese, russo, inglese e spagnolo. Inoltre, alla fine di ogni sessione è previsto un quiz.

Le lezioni sono tenute da Sarah Hermanson Meister, curatrice del dipartimento di fotografia del MoMa. Per partecipare, devi registrarti al corso di fotografia del MoMa sulla piattaforma COURSERA.

Solidarietà digitale per te che ami l’arte

Solidarietà digitale per te che ami l’arte

Musei in versione digitale da ogni angolo del pianeta, una bellissima idea per accogliere l’arte nella tua casa, che tu sia un artista no, e condividerla con i membri della tua famiglia.

Sono tantissime le iniziative in streaming o social dei vari spazi espositivi che, giorno dopo giorno, attraverso la rete, portano arte, bellezza, curiosità, aneddoti e vere e proprie mostre nella tua casa.

In piena emergenza Coronavirus #IoRestoACasa, l’arte circola libera in rete, in tutto il mondo, per diffondere cultura e, soprattutto, nutrire lo spirito. Ecco come puoi intraprendere, in qualunque momento tu lo desideri, questo meraviglioso viaggio, senza lasciare le mura domestiche.

L’arte circola libera in rete con la solidarietà digitale

Dal Louvre di Parigi al Museo Archeologico di Atene, dal British Museum di Londra al Prado di Madrid, dall’Hermitage di San Pietroburgo al Metropolitan Museum di New York o al National Gallery of art di Washington, sono tantissime le tappe di questo fantastico viaggio nell’arte.

In Italia hanno aperto le porte alla rete anche i Musei Vaticani di Roma e la Galleria degli Uffizi di Firenze.

Musei vaticani Roma e solidarietà digitale

Numerose le iniziative di solidarietà digitale dei musei di Milano:

  • Pinacoteca Ambrosiana: ogni giorno, attraverso i suoi canali social, regala video in pillole, in cui sono descritte e raccontate le meravigliose immagini della sua collezione;
  • Pinacoteca di Brera: una guida esperta del museo ti conduce in un bellissimo tour virtuale, dove sono illustrati e commentati i capolavori e tutta la sua collezione di grande valore;
  • Museo del Novecento: ogni giorno, racconta i capolavori della sua collezione attraverso il suo profilo Instagram;
  • Palazzo Reale: ogni giorno, attraverso il suo profilo Instagram, sono tanti gli appuntamenti e le lezioni di storia. Viaggi incredibili, come quello che porta alla scoperta di Tutankhamon, il più famoso dei faraoni egizi;

Musei vaticani Roma e solidarietà digitale vs Coronavirus

  • Museo della Scienza e della Tecnologia: un appuntamento quotidiano sui canali social, per tutti gli appassionati di laboratori interattivi e approfondimenti scientifici. “Le Storie a porte chiuse” è un viaggio virtuale per scoprire le collezioni, i laboratori interattivi, i temi di attualità e i dietro le quinte con pillole video, immagini e documenti inediti;
  • Mudec: ogni giorno, il Museo delle Culture regala pillole anche per i più piccoli. Inoltre offre tante curiosità, approfondimenti, biografie, mostre e personaggi passati dallo spazio espositivo di Zona Tortona, e non solo;

Pirelli HangarBicocca: lo spazio amplia e mette a disposizione del pubblico la sua proposta digitale. Tanti gli approfondimenti e numerosi i contributi degli artisti;

  • Triennale: prendendo spunto dal Decamerone di Boccaccio (ai tempi della peste nera, che colpì Firenze nel 1348), la cui storia è molto attuale, l’idea è stata quella di coinvolgere artisti, designer, architetti, intellettuali, musicisti, cantanti, scrittori, registi e giornalisti, per “abitare” gli spazi vuoti di Triennale, e per sviluppare una personale narrazione. Ogni giorno, alle 17.00, una nuova novella viene trasmessa in diretta sul canale Instagram di Triennale;
  • Fondazione Prada: ampia la sua proposta digitale. Il sito web del museo e i tutti i canali social sono diventati ormai un appuntamento quotidiano e una piattaforma per approfondire la proposta culturale e sperimentare nuovi format.

 

Solidarietà digitale e Frida Kahlo

Un’altra iniziativa davvero incredibile, per chi ama l’artista messicana Frida Kahlo, è la retrospettiva “Faces of Frida”, il più grande museo virtuale al mondo a lei dedicato, messo a disposizione da Google Arts & Culture.

“Faces of Frida” è una grandissima mostra virtuale in cui sono raccolte 800 opere appartenenti a 33 musei internazionali. Una vera immersione nel mondo di questa grandissima artista, dalle opere alle lettere, dalle fotografie personali ai gioielli, dalle pagine di diario alla visita virtuale della Casa di Azul.

Solidarietà digitale per te che ami il cinema e la cultura

Solidarietà digitale per te che ami il cinema e la cultura

Se il cinema è una tua grande passione, ecco alcuni suggerimenti per passare qualche ora di totale evasione:

  • Istituto Luce: un archivio cinematografico immenso che conserva quasi un secolo di memoria storica collettiva;
  • Sky Arte: ingresso libero alle più belle produzioni di Sky Arte. Una selezione del meglio dei programmi dedicati al patrimonio culturale e artistico d’Italia in streaming. Le meraviglie dell’Italia, i film d’arte e i musei più importanti, visitati al mondo, per riempirsi gli occhi di bellezza;
  • Mymovies: 50 film gratis disponibili per questo periodo di quarantena;
  • Rai Play: tantissimi i film messi a disposizione dalla Rai,  da “La città delle donne” di Federico Fellini a “Cosmopolis” di David Cronenberg.

Solidarietà digitale per gli amanti del cinema

  • Arte.tv: il canale tv mette a disposizione, gratuitamente, un film al mese;
  • Museo Nazione del Cinema di Torino: anche il Museo, ospitato presso la Mole Antonelliana, mette a disposizione il proprio catalogo;
  • Cineteca di Milano: ha aperto i suoi archivi, mettendo a disposizione gratuitamente numerose pellicole. Per accedere basta registrarsi;
  • Museo del Cinema e Biblioteca di Morando: un’intera collezione di film, tra cui grandissimi capolavori, in streaming e gratuitamente;
  • Cinema Beltrade: organizza “Beltrade sul sofà”, una sala virtuale per la visione on demand di alcuni film, con l’acquisto di un biglietto a vari prezzi, a seconda delle possibilità.

Solidarietà digitale per te che ami il teatro

Solidarietà digitale per te che ami il teatro

Per te che ami il teatro, sicuramente ti mancheranno: il suo odore, il silenzio della sala, le luci spente, i respiri in sala del pubblico, degli attori sul palco, e tante altre cose.

Ecco alcune bellissime iniziative da segnalare, per non perdere il contatto con questo magico mondo:

  • teatro Franco Parenti di Milano: un ricchissimo archivio a tua completa disposizione, oltre che frammenti di teatro, spettacoli integrali, interviste, documentari storici, riprese di backstage, incontri e lezioni magistrali, pubblicati sul canale #CasaParenti. Inoltre, a tua completa disposizione anche le video-pillole (presenti sulla pagina Facebook della regista e sul canale YouTube del Teatro Parenti) della serie “Difficoltà in Opportunità” di Andrée Ruth Shammah, anima del Parenti, che alterna riflessioni, racconti, aneddoti e flashback della sua vita artistica e personale.

Solidarietà digitale per gli amanti del teatro

  • teatro No’hma di Milano: puoi collegarti sul sito del teatro per vedere gli spettacoli trasmessi in diretta streaming sul loro canale YouTube. Nell’ottica di una Cultura Libera e Gratuita, è possibile seguire da casa, in ogni luogo del mondo, gli spettacoli del Premio Internazionale alcuni spettacoli scelti, e diventare spettatore presente “virtualmente” nella platea del Teatro No’hma a Milano.

Solidarietà digitale per il teatro

  • Balletto di Milano: la compagnia italiana di fama internazionale, ambasciatore della danza italiana nel mondo, sostenuta dal MIBACT e dalla Regione Lombardia, non potendo mettere in scena i proprio spettacoli dal vivo, ha deciso di mettere online gratuitamente, ogni sabato sera, sulla loro pagina Facebook e sul loro canale YouTube, uno dei loro spettacoli in formato integrale. Si è partiti, sabato 21 marzo, con “Lo Schiaccianoci”, per proseguire sabato 28 marzo con “Cenerentola”. L’iniziativa si chiama #BDMvsQuarantena.
  • Teatro dei Filodrammatici di Milano: ha pensato di consegnare a domicilio, ma solo per chi è iscritto alla newsletter del teatro, le quattro puntate del radiodramma di N.E.R.D.s – sintomi. Un episodio previsto ogni lunedì e venerdì, per stare in compagnia dei protagonisti dello spettacolo, scritto e diretto da Bruno FornasariLe puntate puoi riascoltarle qui.

Solidarietà digitale per te che ami leggere

Solidarietà digitale per te che ami leggere

Per te che ami leggere hai davvero l’imbarazzo della scelta, poiché sono tanti i gruppi editoriali e le case editrici che hanno aderito a questo progetto di solidarietà digitale. Ecco alcuni suggerimenti di lettura:

  • Mondadori: oltre ad abbonamenti gratuiti per tre mesi ai magazine, il Gruppo editoriale offre ulteriori 5.000 e-book gratuiti, che si aggiungono ai 10.000 già messi a disposizione. Puoi accedere alla lettura di un e-book a scelta, tra saggistica, narrativa varia e libri per ragazzi del catalogo Mondadori. Il libro potrà essere letto con l’app Kobo Books, disponibile gratuitamente per smartphone, tablet e pc;
  • Feltrinelli: ha ideato “Feltrinelli News”, una raccolta di tutte le rubriche lanciate proprio in questi giorni. Video e interviste pubblicati sui loro canali social, novità e consigli per il prossimo libro, percorsi tematici, giochi da fare con i bambini e tante idee per leggere e viaggiare con la mente;

Solidarietà digitale per te che ami i libri

  • Fazi Editore: il lunedì è il giorno in cui la casa editrice distribuisce un e-book gratis. Inoltre sono tante le loro promozioni su alcuni dei libri più belli del loro catalogo;
  • Adelphi Editore: ha reso disponibili, gratuitamente, alcuni dei suoi romanzi, in tutti i formati e-book. Dal suo catalogo Adelphi, è possibile scegliere e scaricare gratis, in tutti i formati, un e-book tra Moby Dick, il grande classico di Herman Melville, e Suite francese di Irène Némirovsky, un altro dei titoli più longevi del catalogo. Per farlo, bisogna iscriversi alla newsletter dell’editore;
  • Il Saggiatore: ha deciso di mettere a disposizione, dal proprio catalogo, un nuovo e-book gratis ogni due giorni. I libri in questo caso sono liberamente scaricabili in formato Epub e Mobi, senza bisogno di autenticazione sul sito della casa editrice.
  • Gallucci Editore: editore di riferimento per la narrativa per l’infanzia, regala sul suo sito nove titoli tra quelli del suo catalogo. Basta accedere al sito, scegliere l’e-book e scaricarlo gratis.

Si potrebbe andare avanti all’infinito, ma la quarantena, per fortuna, avrà una fine, e, sicuramente, andrà tutto bene.

Nel frattempo tu avrai fatto qualcosa di costruttivo e avrai riempito i tuoi occhi di bellezza, grazie alla cultura. Avrai imparato, senza dubbio, tante cose nuove, cose che sicuramente ti avranno aiutato a diventare una persona migliore.

 

“La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande.” Hans-Georg Gadamer

Coronavirus, si abbassano i tassi dei mutui sulla casa

L’epidemia da coronavirus sta mandando in tilt l’economia globale, stravolgendo ogni equilibrio. Maggiore la richiesta dei beni rifugio. Si abbassano anche i tassi del mutuo.

Coronavirus: si abbassano i tassi dei mutui sulla casa

Effetto coronavirus: si abbassano i tassi dei mutui sulla casa

Coronavirus, una pandemia globale che conta, ogni giorno, tantissime vittime, soprattutto in Italia. Una vera emergenza che ha causato, in un mese, gravi danni all’economia, mettendola in ginocchio. Un grande scossone che ha portato anche a un rapido crollo dei mercati finanziari.

Piazza Affari, in poche settimane, ha perso fino al 30-40% della sua capitalizzazione, recuperando qualcosa solo in questi ultimi giorni. Non solo mercati in picchiata, ma montagne russe anche per il petrolio, le cui quotazioni continuano a scendere, perdendo, dal 1 gennaio 2020, oltre l’80% del proprio valore.

Effetto coronavirus: si abbassano i tassi dei mutui sulla casa

In questo momento di generale incertezza, gli immobili possono rappresentare una valida alternativa d’investimento poiché meno soggetti alla volatilità tipica dei mercati finanziari.

Un’importante spinta verso la crescita delle transazioni immobiliari, in questi ultimi anni, è stata data dai mutui ipotecari, che non sono stati mai così convenienti. L’EURIRS, l’indice di riferimento per calcolare il tasso fisso, è difatti quasi costantemente sotto il punto percentuale. Nel mese di marzo è diventato addirittura negativo, arrivando a toccare il suo minimo storico.

Coronavirus e mutui casa

“Siamo in un momento di generale difficoltà, – afferma Antonio FerraraAmministratore Delegato di Monety – ma le banche continuano a investire sul mercato immobiliare, presentando prodotti sempre più accattivanti e proponendo mutui a tasso fisso con durata trentennale anche sotto l’1%. Alle giovani coppie dedicano, inoltre, offerte che finanziano, attraverso la garanzia CONSAP, il 100% del costo d’acquisto dell’immobile. Per chi non può accedere a questa opportunità si può arrivare ad una copertura pari al 95% del prezzo d’acquisto. Nonostante le limitazioni dettate dall’emergenza COVID 19, i nostri consulenti restano al fianco delle nostre agenzie immobiliari e dei loro clienti attraverso l’operatività in remoto, alla quale si sono già allineati diversi istituti di credito, e tra questi c’è chi propone stipule con scrittura privata autenticata con i clienti che possono intervenire all’atto in videoconferenza. MONETY è quindi in grado di gestire operazioni di finanziamento nella cosiddetta “modalità a distanza” in tutte le fasi del processo dalla prima consulenza alla stipula dell’atto definitivo. Siamo pronti e attivi come mai.”

Tassi dei muti bassi ai tempi del coronavirus

Questo cosa vuol dire per te? Vuol dire che oggi, se accendi un nuovo mutuo o se fai la surroga del tuo mutuo (trasferendo cioè il tuo debito residuo a un’altra banca), che già normalmente ti permetterebbe di ottenere delle condizioni più favorevoli, hai la possibilità di risparmiare notevolmente, fino a diverse centinaia di euro all’anno, visto il ribasso ulteriore dei tassi.

Stiamo vivendo un periodo davvero difficile. Una crisi che, per alcuni aspetti, si può tradurre anche in opportunità.

Sono state prese già diverse misure per tutti coloro che sono in difficoltà. Il decreto Cura Italia è solo uno dei primi passi del Governo per aiutare le famiglie e le imprese. Per avere una vera svolta servirà una maxi spinta sul fronte fiscale.

Nel frattempo, tu, se ne hai quindi la possibilità, non perderti questa occasione. Quale migliore momento se non questo, per acquistare casa o cambiare le condizioni del tuo mutuo?

La casa, il bene rifugio per eccellenza per noi italiani

La casa, il bene rifugio per eccellenza per noi italiani

Sono tante le restrizioni sugli spostamenti introdotte dal Dpcm dell’11 marzo 2020, per contenere la diffusione del coronavirus.

Limitazioni alla tua libertà individuale necessarie per salvaguardare non solo te, ma ognuno di noi. Questo però non ti impedisce di fare, nel frattempo, dei progetti.

Il mondo non ha fermato il suo futuro e neppure il tuo. Le agenzie immobiliari sono sempre operative, in modalità smart working, e sono pronte ad aiutarti per la scelta dell’immobile che stai cercando, qualunque siano le sue caratteristiche.

Se accedi all’acquisto della tua casa attraverso un mutuo, i nostri consulenti del credito (Monety) sono pronti a farti scoprire le migliori condizioni di mercato attraverso una consulenza personalizzata e indipendente. Fare un mutuo non è mai stato così conveniente!

Il “bene rifugio per eccellenza” per noi italiani è, da sempre, la casa. La casa è la tua protezione, è ciò che ti dà più sicurezza. È quello che oggi ti permette di dire, senza alcun dubbio: #IoRestoACasa.

Ed è proprio qui che, insieme alla tua famiglia, passi ogni tua giornata, nutrendo fortemente la speranza che tutto questo finirà presto, pensando in fondo che, alla fine, nonostante le gravi perdite di oggi, andrà tutto bene.

Oggi il tasso fisso è meglio del variabile?

Oggi il tasso fisso è meglio del variabile?

Per la prima volta, se fino a qualche settimana fa non c’erano grandi differenze di costo tra un mutuo a tasso fisso e uno a tasso variabile (e questa era già una grande novità), oggi si può dire che il tasso fisso, in alcuni casi, è paradossalmente più basso.

Quindi i mutui fissi sono meno costosi dei variabili. È questo quello che emerge anche da un’analisi condotta sull’Economia del Corriere della Sera, secondo cui oggi ci sono banche che offrono mutui a tasso fisso minore del variabile.

tassi dei prestiti fissi per la casa scendono sotto lo 0,5%. L’Eurirs a 20 anni, il parametro dei mutui fissi, è sceso sotto zero, nell’arco di due anni: da 1,48 di gennaio 2018, a 0,22 di settembre 2019, è arrivato a -0,08% a marzo 2020.

Tieni però conto che il tempo è fondamentale in questo tipo di operazioni. Non sottovalutare i tempi necessari per stipulare il mutuo.

Vista la veloce discesa dell’Eurirs, nel frattempo le banche potrebbero reagire alzando il loro spread , che, insieme all’indice interbancario (Eurirs per i mutui a tasso fisso ed Euribor per i mutui a tasso variabile),  determina il tasso finale della tua rata di muto.

Questo non è per forza detto. Negli ultimi due anni alcune banche hanno deciso anche di azzerare gli spread sui mutui a tasso fisso, rinunciando così a portare a casa utili dal mutuo. Questo perché gli istituti di credito hanno iniziato a considerare il mutuo come un prodotto attraverso il quale poter acquisire nuovi clienti, ai quali proporre, nel tempo, prodotti finanziari più remunerativi per esse.

La cosa migliore che puoi fare è definire bene ogni cosa, nei minimi dettagli, con la banca con cui intendi accendere il mutuo o procedere alla surroga di esso.

Con i mutui ai minimi, torna la surroga

Con i mutui ai minimi, molte più surroghe

Non solo nuovi mutui quindi. Se hai già acceso un mutuo puoi pensare anche a una surroga, sostituendo così il vecchio mutuo con uno nuovo.

Persino se hai surrogato l’anno scorso, potresti trovare una grande convenienza nel surrogare ancora il tuo mutuo. I tassi di oggi sono molto diversi anche rispetto a quelli dell’anno scorso.

Devi fare attenzione solo a una cosa: il tasso finito è quello che viene definito nel contratto e non quello di quando si avvia l’istruttoria. Dalla domanda della stipula passa sempre del tempo, durante il quale il valore dell’Eurirs può variare, anche non a tuo vantaggio, rispetto a quello che avevi previsto con l’accordo iniziale.

Prova a chiedere alla tua banca se può tenere in considerazione e confermarti il valore dell’Eurirs del giorno in cui hai presentato la domanda, piuttosto che considerare quello che ci sarà quando avverrà l’effettiva stipula del tuo mutuo.