Qualche giorno fa l’Agenzia delle Entrate – Osservatorio del mercato immobiliare ha condiviso i suoi ultimi dati sull’andamento del mercato immobiliare, evidenziando una tendenza al ribasso nelle transazioni residenziali di abitazioni. Nei primi tre mesi del 2023, le compravendite sono infatti scese dell’8,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, amplificando così la flessione che era già stata osservata durante il quarto trimestre dell’anno precedente.
Certificato energetico: cos’è e quali informazioni possiamo ottenere
Un certificato energetico è un documento che mostra i dati sull’efficienza energetica di un immobile, includendo – tra gli altri – informazioni dettagliate sui consumi energetici e suggerimenti per migliorare l’efficienza energetica.
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Vendere casa in fretta: difficile fare meglio di un’agenzia immobiliare
Le agenzie immobiliari italiane dimostrano di essere la scelta migliore per vendere una casa velocemente. Uno studio recente condotto da Reopla, società specializzata nell’analisi dei Big Data e nello sviluppo di soluzioni per il settore immobiliare, ha infatti confermato come gli operatori immobiliari siano in grado di ottenere risultati positivi in metà del tempo rispetto ai privati.
Stando alla statistica ora condivisa, una compravendita in Italia richiede circa 6,4 mesi di tempo, ma quando ad essere coinvolta è un’agenzia immobiliare, la durata si riduce a soli 5,8 mesi. Al contrario, se la transazione è gestita solo dai privati, può richiedere fino a 12,2 mesi.
Tuttavia, non si tratta solamente di velocità. Lo studio ha infatti evidenziato come il margine di trattativa medio in Italia (ovvero, la differenza percentuale tra il prezzo richiesto e quello effettivo della vendita) sia dell’8,6%. Quando però a occuparsi della compravendita immobiliare è un’agenzia immobiliare, allora il margine si riduce all’8,4%, mentre sale al 10,2% quando la compravendita è gestita solo dai privati.
Insomma, dati puntuali che dimostrano in modo chiaro e netto che le agenzie immobiliari sono più efficienti nel portare a termine l’operazione, permettendo al venditore di ottenere un prezzo più vicino a quello richiesto e riducendo i tempi e i margini di vendita.
Come cambiano i dati in base al territorio
Passando poi a dare uno sguardo alle principali città italiane, l’analisi rivela altresì come l’85,9% delle vendite immobiliari sia gestito dalle agenzie, e che solamente il 14,1% vede invece il coinvolgimento esclusivo e diretto dei privati.
In ambito territoriale, è Bologna la città in cui la percentuale di vendite affidate alle agenzie è più alta del resto d’Italia (si tocca infatti un picco dell’89,4% degli immobili sul mercato), mentre è Messina la città che detiene il record opposto, con una maggiore percentuale di vendite dirette tra privati (ben il 25,2%) rispetto a quanto non avvenga altrove.
Esaminando poi i prezzi delle case nelle 15 principali città italiane, si nota come quando la compravendita è gestita solo dai privati, il prezzo medio sia sovrastimato in media del 13% rispetto al valore di mercato effettivo. Il dato cela però enormi divergenze, considerato che alle differenze più significative di Venezia (+24,6%), Verona (+19,7%) e Roma (+19,2%) fanno opposizione le differenze minori di Milano (+5,2%), Trieste (+6,5%) e Padova (+7,7%).
Infine, si noti altresì come le agenzie immobiliari tendano a intermediare un numero maggiore di operazioni per le proprietà più grandi: gli appartamenti con una superficie superiore a 145 metri quadrati sono quelli affidati principalmente alle mani degli operatori di mercato, mentre gli immobili con una superficie inferiore a 50 metri quadrati sono quelli gestiti direttamente dai privati, sebbene rappresentino il gruppo meno numeroso di unità immobiliari.
I tassi in rialzo spingono le surroghe al 24% delle richieste di mutui
I tassi di interesse di mercato continuano a crescere e, con essi, anche le richieste di surroghe da parte di privati e famiglie italiane: stando agli ultimi dati comunicati dalla Bussola Mutui CRIF, le domande di mutui per surroga sono ora salite al 24% del totale delle richieste, contro l’11% del trimestre precedente e contro il minimo dell’8% dell’estate 2022.
A fare da traino a questa evoluzione non certo inattesa sono dunque stati i mutuatari che intendono bloccare il forte aumento della rata del proprio mutuo a tasso variabile, passando a una forma di tasso certa e definita.
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Compravendite di abitazioni, cosa è accaduto alla fine del 2022
L’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha appena pubblicato le sue ultime Statistiche trimestrali aggiornate al quarto trimestre 2022, certificando un’evoluzione che era attesa da qualche tempo: nel periodo in esame, infatti, le compravendite del settore residenziale hanno invertito il segno e hanno fatto registrare una diminuzione del 2,1% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Su un totale di oltre 208 mila transazioni, sono state oggetto di compravendita circa 4 mila abitazioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Come anticipato, l’inversione di tendenza era attesa da qualche tempo. La serie destagionalizzata e storica delle variazioni tendenziali, dopo i rimbalzi del 2021 e il picco toccato nel secondo trimestre dello stesso anno, aveva lasciato spazio a una costante attenuazione della crescita fino al momento in cui, nel quarto trimestre 2022, la dinamica espansiva ha trovato una battuta d’arresto.
Naturalmente, trattandosi di un dato medio, permangono all’interno del Paese delle differenze significative. Sia sufficiente evidenziare la peggiore prestazione dei comuni minori (- 2,6%) rispetto ai capoluoghi o, per tipologia abitativa, il maggiore freno del nuovo (- 11,6%) rispetto all’esistente (- 1,0%). Per quanto riguarda le sole grandi città, chiudono il trimestre con il segno meno tendenziale Bologna (- 12,6%), Roma (- 6,1%), Milano (- 4,6%) e Genova (- 0,1%). Hanno invece portato a termine l’ultimo quarto dell’anno con il segno più Napoli (0,6%), Torino (1,3%), Firenze (1,9%) e, soprattutto, Palermo (9,2%).
Le opinioni degli agenti immobiliari
Passando poi ai rilievi effettuati dagli agenti immobiliari, emerge come il 65% di questi abbia segnalato che i prezzi di vendita non sono mutati in modo rilevante nell’ultimo trimestre, mentre è dell’88% la quota di coloro che hanno venduto almeno un’abitazione nello stesso periodo. Qualche cambiamento statistico sembra inoltre esserci stato sia sullo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore (aumentato per il secondo trimestre consecutivo dall’8,4% all’8,8%), così come sul fronte dei tempi medi di vendita, ora risaliti da 5,9 a 6,1 mesi, pur in prossimità dei minimi dall’inizio della rilevazione, nel 2009.
Infine, per quanto riguarda i rapporti tra l’immobiliare e il credito, segnaliamo come la quota di compravendite finanziata con un mutuo ipotecario sia calata al 65,3%, contro il 68,0% della precedente rilevazione. Il rapporto fra l’ammontare del finanziamento e il valore dell’immobile (loan-to-value) è rimasto su livelli elevati (77%), pur in calo di quasi 2 punti percentuali rispetto all’ultima rilevazione.
Ad ogni modo, si noti come nello stesso periodo sia aumentata di 3,3 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione (28,2%) la quota di agenti immobiliari che segnalano la difficoltà nel reperimento di un mutuo da parte degli acquirenti quale causa di cessazione dell’incarico a vendere. Si tratta del dato più alto dalla fine del 2015.
Tassi mutui casa, nel 2023 meglio il fisso o il variabile?
I tassi sui mutui casa sono fortemente cresciuti negli ultimi mesi, trascinati dal rialzo del costo del denaro indotto dalle banche centrali per cercare di arginare il rischio di una super inflazione sul modello di quella sperimentata negli anni ’70.
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Torna a crescere il numero di immobili ipotecati
Come confermano gli ultimi dati inclusi nel report dell’Agenzia delle Entrate–Osservatorio del Mercato Immobiliare, nel corso del 2021 sono tornate a crescere le unità immobiliari ipotecate a garanzia dei mutui,che nell’esercizio sono ammontate a 1.017.087, in aumento del 25,8% rispetto a un 2020 in cui le attività avevano assistito a una battuta d’arresto. Continua a leggere Torna a crescere il numero di immobili ipotecati
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