[NOVITA’ ED AUGURI]

 

content_Bonus-affitto-2020-e-detrazione-IRPEF

 

Nuova newsletter dai connotati un po’ particolari.

Siamo alla vigilia di Pasqua e con l’arrivo di questi giorni di vacanza si tira un primo bilancio trimestrale.

Nel titolo ho scritto novità. Le novità sono quelle immobiliari, chiaramente. Mi riferisco a tutti gli immobili nuovi che abbiamo immesso sul mercato e che, per dirla tutta, in gran parte sono già stati venduti.

Pasqua significa rinascita, e il mercato immobiliare sembra seguire questo filone.

Chi credeva che la pandemia potesse rallentare il nostro settore, fortunatamente, si sbagliava. Certo, la maggior attenzione e richiesta sono per immobili con delle caratteristiche ben definite, ma la voglia di migliorare la propria qualità abitativa è più forte che mai.

I dati che ci provengono dall’America (che è sempre in anticipo rispetto a noi), ci dicono che è si presente una certa euforia, ma che immobili sul mercato ce ne sono sempre meno.

Ecco perchè questo potrebbe essere proprio il momento più adatto per vendere casa.

Poca concorrenza.

Che abbinata ad una strategia di marketing che solo noi possiamo offrire, ed un corretto collocamento sul mercato ti garantiscono il risultato – cioè la vendita – in 67 giorni (la nostra media di vendita di quest’anno).

Cosa vuol dire questo?

Che i tuoi sogni di cambiare casa e di migliorare la qualità della tua vita si possono avverare in 67 giorni!

Vuoi saperne di piu?

Chiama lo 0457610051 e fissa una consulenza con un agente immobiliare AverCasa.

Ah, non mi sono dimenticato della seconda parte del titolo.

AverCasa ti augura una serena e felice Pasqua, speriamo che questi giorni servano ancora di più per capire l’importanza dell’affetto dei propri cari, degli amici veri e delle persone che, come noi, ambiscono alla felicità di chi abbiamo davanti.

Buona vendita! Buona Pasqua!

AverCasa

CONDIVIDI

RESIDENTIAL OVERVIEW H2 2020

Mutui casa

 

Nel 2020, il mercato residenziale ha mostrato di essere il settore più resiliente all’impatto dell’emergenza sanitaria, chiudendo con una variazione delle compravendite del -7,7%, rispetto al 2019, per un totale di 557.926 transazioni (Dati Agenzia delle Entrate). Un calo inevitabile, a seguito del lockdown di marzo-aprile 2020, con una netta ripresa nella seconda parte dell’anno.

 

 

SCARICA REPORT

 

 

CONDIVIDI

Acquistare casa, come riuscirci passo dopo passo

Comprare casa - MilanoAcquistare casa è un’impresa molto importante e, per la maggior parte degli italiani, anche l’operazione più rilevante sotto il profilo economico. Ma come riuscirci passo dopo passo, senza commettere degli errori?

Abbiamo cercato di riepilogare gli step più essenziali nelle prossime righe, nella speranza che possano esserti utili per agire disponendo di un quadro di insieme più coerente: scopriamo insieme come fare! Continua a leggere Acquistare casa, come riuscirci passo dopo passo

CONDIVIDI

Il contratto di locazione commerciale

La locazione commerciale è un tipo di locazione che ha ad oggetto immobili utilizzati per avviare o continuare un’attività (industriale, commerciale, ecc.)

locazione commerciale

  • Locazione commerciale: la legge
  •  Locazione commerciale: durata
  • Il recesso dal contratto
  • Locazione commerciale: canone
  • Sublocazione e cessione del contratto
  • Successione nel contratto di locazione commerciale
  • Prelazione e riscatto

 

Locazione commerciale: la legge

Oltre che essere regolamentata dalle norme generali sulla locazione previste nel codice civile, la locazione di immobili ad uso diverso da quello abitativo (c.d. uso commerciale) è disciplinata dalla legge 27 Luglio 1978 n. 392, che se ne occupa dall’articolo 27 all’articolo 42.

Business people standing at document. Magnifying glass, analysis, contract. Search concept. Vector illustration can be used for topics like business, internet, partnership

 

Le regole ivi esposte non sono state abrogate dalla legge 431/98, relativa alla locazione di immobili a uso abitativo.

 

 

Locazione commerciale: durata

La legge pone limiti ben precisi in merito alla durata minima del contratto di locazione commerciale: esso deve essere di almeno sei anni nel caso in cui l’attività che il locatario andrà a svolgere abbia carattere commerciale in senso stretto o quando egli vi si eserciti lavoro autonomo; di almeno nove anni nei casi specifici in cui l’immobile sia adibito ad albergo o simili (ex art. 1786 cod. civ.) oppure sia utilizzato per l’esercizio di attività teatrale.

E’ nullo ogni patto contrario e la durata inferiore si intende automaticamente estesa ai minimi di legge.

images (2)

House document with keys and pen

 

Locazione commerciale transitoria

Ai sensi dell’articolo 27 della legge del 1978, tuttavia, il contratto di locazione può essere stipulato per una durata più breve di quella appena vista, ma solo in una specifica ipotesi: se l’attività esercitata o da esercitare nell’immobile locato abbia, per sua natura, carattere transitorio.

Si tratta dell’unica possibilità di deroga alla durata minima della locazione commerciale.

images (4)

 

Proroga contratto locazione commerciale scaduto

Il contratto di locazione ad uso commerciale prevede il rinnovo tacito e automatico del contratto alla scadenza per un ulteriore periodo di sei o nove anni, a seconda del tipo di attività esercitata. E’ fatta tuttavia salva la facoltà delle parti di pattuire un periodo di locazione più lungo a seguito di primo rinnovo.

Per interrompere il tacito rinnovo la parte interessata deve darne espressa comunicazione.

download (3)

Il recesso dal contratto

Il recesso anticipato dal contratto è possibile, per legge, solo per il conduttore e solo al ricorrere di determinati presupposti.

 

Locazione commerciale: recesso conduttore

Nel dettaglio, la legge prevede che le parti possono stabilire contrattualmente la facoltà per il solo conduttore di recedere in qualsiasi momento dal contratto, dandone avviso al locatore almeno sei mesi prima con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.

A prescindere da tale clausola, il conduttore può poi recedere sempre in presenza di gravi motivi, anche in questo caso con un preavviso di almeno sei mesi.

L’individuazione dei “gravi motivi” ha richiesto diversi interventi giurisprudenziali. Qualche anno fa, ad esempio, la Suprema Corte (sent. 10624 del 26 Giugno 2012) ha ribadito che tali motivi consistono in “avvenimenti estranei alla volontà del locatario, imprevedibili e sopravvenuti alla costituzione del rapporto, tali da rendere oltremodo gravosa per il conduttore la sua prosecuzione; inoltre, con riferimento all’andamento dell’attività aziendale, può integrare grave motivo, legittimante il recesso del conduttore, non solo un andamento della congiuntura economica sfavorevole all’attività di impresa, ma anche uno favorevole, purchè sopravvenuto e oggettivamente imprevedibile (quando fu stipulato il contratto) che lo obblighi ad ampliare la struttura aziendale in misura tale da rendergli particolarmente gravosa la persistenza del rapporto locativo”.

images (3)

Locazione commerciale: recesso locatore

Il locatore, invece, non può mai recedere anticipatamente dal contratto, né in presenza di una giusta causa, né se si è accordato contrattualmente in tal senso con il conduttore (la relativa clausola deve infatti considerarsi nulla).

Resta ferma per il locatore la possibilità di negare il rinnovarsi del vincolo alla scadenza naturale del contratto, ovverosia decorsi i primi sei o nove anni di locazione.

Le motivazioni per negare il rinnovo alla prima scadenza sono tuttavia tassativamente elencate dalla legge all’art. 29 e consistono essenzialmente nell’esigenza di concedere in uso l’edificio alla famiglia o nella volontà di avviare un’attività propria. La decisione va comunicata al locatario a mezzo lettera raccomandata almeno 12 mesi prima, 18 mesi nel caso in cui l’immobile sia adibito ad attività alberghiera e, a pena di nullità, deve indicare espressamente uno dei motivi citati dall’ordinamento in base al quale è stata presa la decisione di non rinnovare. Altresì espressamente il locatore deve indicare “la propria volontà di conseguire, alla scadenza del contratto, la disponibilità dell’immobile locato”.

Nel caso in cui, nei sei mesi successivi al rilascio dell’immobile da parte del locatario, questi verifichi che il locatore non ha in effetti posto in essere alcuna delle attività previste dalla legge all’art. 29, può richiedere il ripristino del contratto e il rimborso delle spese sostenute per lo sgombero nonché accollare al locatore le spese di ripristino (art. 31).

download (4)

Indennità per la perdita dell’avviamento

Il legislatore ha previsto tutele particolari per il conduttore. Essendo la locazione commerciale una precisa tipologia di contratto dotata di caratteristiche peculiari proprie, la legge ha inteso proteggere la parte debole da possibili azioni speculative che il locatore potrebbe mettere in atto.

Ci si riferisce in particolare all’eventualità che il locatore decida di non rinnovare il contratto al fine di subentrare indebitamente nell’attività posta in essere dal locatario, riprendendo a tutti gli effetti una gestione commerciale già avviata e consolidata.

Proprio per evitare il verificarsi di simili situazioni, l’ordinamento ha previsto un meccanismo di indennizzo a favore del locatario denominato indennità di avviamento: l’obbligo in capo al locatore che intenda interrompere o non rinnovare il contratto di versare una somma di denaro al locatario pari a 18 mensilità, elevate a 21 nel caso in cui l’attività esercitata abbia carattere turistico – alberghiero. Tale importo si raddoppia nel caso in cui il locatore, entro un anno dalla disdetta, inizi un’attività simile o identica a quella prima esercitata dal locatario.

La legge prevede anche determinati limiti di operatività a tale obbligo di indennizzo in particolare escludendo gli immobili adibiti ad “attività che non comportano il contatto con il pubblico, immobili destinati all’esercizio di attività professionali, attività a carattere transitorio, edifici interni e complementari alle stazioni ferroviarie, porti, aeroporti, aree di servizio stradali e autostradali, alberghi e villaggi turistici”.

E’ nullo qualsiasi patto stipulato tra le parti idoneo ad aggirare questo divieto (cfr. Cass. n. 2659/2013).

download (5)

Locazione commerciale: canone

Il canone della locazione commerciale può essere determinato liberamente, così come liberamente possono essere stabilite le modalità di aggiornamento, che però non possono prevedere variazioni in aumento, a meno che non si tratti di aggiornamento Istat.

A tale ultimo proposito, la legge prevede la facoltà per le parti di pattuire un adeguamento periodico del canone di locazione, il quale tuttavia non deve superare il 75% della variazione Istat registrata per l’anno di riferimento.

tasto newsletter

CONDIVIDI

Milano: Vendere casa in un giorno! Fra mito e realtà

Avete presente i post che sempre più spesso vedete pubblicati sulle pagine social delle agenzie immobiliari “Venduto in 7 giorni!”?

Milano VENDUTO in 7 Giorni - fenomeno immobiliare

A volte le comunicazioni sono ad alto contenuto di testosterone che fanno trapelare un messaggio che sa di promessa al mercato. Come se quel post sia una sorta di garanzia per qualunque proprietario di un immobile.

Operiamo a Milano dal 1994, nella vita professionale di un agente immobiliare o di un’agenzia immobiliare capita sicuramente di gestire transazioni molto veloci.

Se prendiamo i dati dei nostri ultimi 5 anni ecco alcuni post interessanti che avremmo potuto pubblicare sulle nostre pagine social:

  • “Venduta casa alla prima visita”: potevamo fare almeno 5 post
  • “Venduta casa in un solo giorno”: potevamo fare un bel post nel 2018
  • “Venduta casa in meno di 30 giorni”: qui potevamo pubblicare almeno 15 post

Per ogni comunicazione del genere la domanda giusta da porre è

“in quanti giorni vendi gli altri immobili?”

Già, perché se è vero che nella carriera di un professionista immobiliare capitano le transazioni lampo, è anche vero che talvolta lo stesso professionista, per varie ragioni, gestisce immobili per i quali è più impegnativo trovare il giusto posizionamento sul mercato.

Le motivazioni possono essere diverse e non sono solo legate al prezzo di vendita, come comunemente ed erroneamente si pensa.

Oggi è di questo che vogliamo parlare: i tempi di vendita di un immobile e la corretta informazione per i potenziali venditori.

Partiamo da lontano e vi presentiamo i nostri dati dell’anno 2016:

  • La transazione più veloce si è conclusa in 23 giorni
  • Il numero minimo di visite per arrivare all’obiettivo è stato solo di uno! Uhaooo…
  • Mediamente per arrivare all’obiettivo sono servite 29 visite per immobile

Nel 52% dei casi sono state sufficienti fino ad un massimo di 16 visite.

Ma nel nostro portafoglio erano presenti anche alcuni immobili che hanno avuto bisogno di maggiori attenzioni per arrivare al risultato. Un’eredità degli anni passati, anche molto tristi per il mercato immobiliare, dove abbiamo impiegato rispettivamente 1168 giorni e 658 giorni.

Noi non ci arrendiamo mai! 😊

Se sommiamo questi dati, nel 2016 avremmo dovuto riferire ai nostri potenziali clienti venditori che i tempi medi di vendita erano 245 ma che nel 45% dei casi erano compresi entro 130 giorni. Per chi ha il ricordo di quegli anni, erano tempistiche di cui vantarsi.

Se si considerano solo gli incarichi acquisiti nell’anno, escludendo quindi gli immobili “problematici”, i tempi medi totali sarebbero stati di 159,4 giorni.

Statistiche vendite immobiliari Milano 2016

Analizziamo invece l’anno 2020 appena trascorso.

Il 2020, se per ovvie ragioni è un anno da dimenticare, ma è anche stato un anno che ha risvegliato la voglia di casa! Il lockdown, soprattutto in Lombardia, ha avuto effetti importanti su diversi aspetti delle persone. Tutti abbiamo rielaborato questo terribile anno ed abbiamo modificato tante concezioni radicate nei nostri schemi mentali, abitudini e convinzioni.

Avete presente la casa come punto di appoggio o come dormitorio “perché tanto la maggior parte delle ore le passo fuori casa?”

Tutto radicalmente cambiato.
La casa diventa un luogo da vivere e deve avere i giusti spazi, possibilmente luminosa con spazi esterni.

E, perché no, una stanza in più dove lavorare perché lo smart working da esigenza diventerà sempre più una modalità operativa consolidata.

Avete presente la “share economy”?
Non mi interessa avere la proprietà di una casa perché “io sono cittadino del mondo”.
I giovani non vogliono mettere radici, vogliono usare dove e quando hanno bisogno… ma con la pandemia sono tutti tornati nelle case comode. La casa torna il rifugio dell’anima, ma rimane uno dei più importanti investimenti economici.
Basta pensare che, in quei giorni, la borsa perdeva il 30% del suo valore, la casa no!
La casa, per la cultura italiana, è sempre stato un asset del risparmio. Stiamo tornando ad essere di nuovo grandi risparmiatori. Anche a causa del covid, è stato accumulato risparmio in banca di 126 miliardi di euro in più rispetto l’anno precedente. Quasi la metà del credito atteso dal Recovery Fund.

Ritorniamo ai dati di vendita 2020:

  • La transazione più veloce si è conclusa in 7 giorni
  • Il numero minimo di visite per arrivare all’obiettivo è stato solo di uno!
    Ari Uhaooo… 😊
  • Mediamente per arrivare all’obiettivo sono servite 28 visite per immobile
  • I giorni medi reali per arrivare all’obiettivo, considerando tutto il nostro portafogli immobili, è stato di 96 giorni.

Nel 53% dei casi l’esito positivo della transazione è avvenuto fra i 7 giorni e i 72 giorni!

Tutto ciò con uno sconto medio sul prezzo del 5%.

Stastiche vendite immobiliari Milano 2020

Questo è ciò che vogliamo comunicare ai nostri potenziali clienti venditori: la trasparenza come base dell’etica e della professionalità. Perché vendere casa o acquistare casa porta sempre con se un progetto di vita. E desideriamo essere i partner che vi aiutano nel raggiungerlo.

Se vuoi approfondire come possiamo esserti di aiuto, contattaci per un colloquio conoscitivo.

Sulla base dei nostri studi, analisi di mercato ed esperienza, crediamo che il 2021 potrà essere un anno importante per vendere la tua casa a Milano.

Cosa puoi fare ora?

CONDIVIDI

Legge di Bilancio 2021, una sintesi di tutte le novità sui lavori in casa e sugli affitti

Legge di Bilancio 2021 - Bonus Casa (3)

Come ampiamente atteso, la Legge di Bilancio ha provveduto a confermare la lunga serie di bonus destinati a supportare i lavori in casa e altri interventi edilizi. Non è questa, comunque, l’unica novità apportata dal provvedimento: nelle prossime righe abbiamo riepilogato i principali tratti della Legge di Bilancio 2021, in una panoramica che, per quanto sintetica, dovrebbe permettere a tutti i nostri lettori di avere un quadro più completo della situazione. Continua a leggere Legge di Bilancio 2021, una sintesi di tutte le novità sui lavori in casa e sugli affitti

CONDIVIDI

Proprietà e sue limitazioni: Usufrutto e Diritto di Abitazione

L’ipotesi più frequente che ci troviamo ad affrontare quando parliamo di vendita di immobili è la compravendita della piena proprietà o proprietà perfetta ossia il trasferimento della titolarità del bene e del possesso immediato dell’immobile.
A questo punto l’acquirente può utilizzare l’appartamento come meglio crede abitarci, locarlo venderlo per intero o trasferire ad altri solo diritti minori mantenendo la nuda proprietà.
images (2)
Ma perchè qualcuno dovrebbe decidere di limitare il suo diritto di proprietà? Ed ancora a chi conviene acquistare la nuda proprietà?
images (7)
Pensiamo all’ipotesi più frequente di un anziano proprietario di un immobile di prestigio che decide di vendere la propria casa mantenendo per sè il diritto di viverci per tutta la vita dietro pagamento di un congruo prezzo allo scopo di avere maggiore liquidità per trascorrere in agiatezza gli ultimi anni della sua
vita oppure per aiutare i figli a realizzare un progetto importante o avviare una attività.
download (2)
L’acquisto della nuda proprietà è vantaggioso perchè l’immobile si rivaluta doppiamente sia per l’avanzamento dell’età dell’usufruttuario sia per la normale rivalutazione del mercato immobiliare .
Ma come si calcola il valore della nuda proprietà?
Il valore della nuda proprietà non può prescindere dal valore della piena proprietà ma subisce dei correttivi in base all’età dell’usufruttuario dell’habitor maggiore è il valore della nuda proprietà con una percentuale che oscilla tra il 65 el’80% del valore di mercato.
Tabelle Coefficienti Usufrutto e Nuda Proprietà 2021 - Studio Legale Andreani_page-0001 (1)
Esistono a tal fine delle tabelle predisposte dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per fini meramente fiscali ma proprio per la delicatezza e la complessità  della materia ancora una volta un semplice calcolo matematico non sarà sufficiente a determinare il corretto valore dell’operazione ma sarà quanto mai opportuno e necessario rivolgersi ad un agente immobiliare qualificato che conosca bene il MERCATO DI RIFERIMENTO.
images (8)E’ QUASI IMPOSSIBILE OTTENERE UN MUTUO PER ACQUISTARE LA NUDA PROPRIETA’. In realtà non esiste alcun divieto di Legge ma gli istituti di credito generalmente non gradiscono intervenire in questo genere di operazioni a meno che non vi sia l’assenso dell’usufruttuario in qualità di garante.
QUANDO UN TERZO PUO’ UTILIZZARE O ABITARE UNA CASA di proprietà di un altro soggetto si parla di diritti reali di godimento su cosa altrui.
I più diffusi sono l’usufrutto ed il diritto di abitazione entrambi disciplinati dal codice civile che ne stabilisce limiti e modalità.
tasto blog 2
CONDIVIDI

Conviene comprare casa nel 2021?

Conviene comprare casa nel 2021? Quali sono gli elementi che potrebbero rendere questo anno il migliore per fare un passo così importante?

 

Conviene comprare casa nel 2021

 

Comprare casa: il 2021 potrebbe essere l’anno migliore?

Comprare casa è un sogno che da sempre non conosce pause e limitazioni. Neppure il Covid-19 è riuscito a spegnere o ad arrestare il desiderio più grande di noi italiani.

 

Comprare casa: il 2021 potrebbe essere l’anno migliore

 

Durante i vari lockdown è stato comunque possibile comprare e vendere casa poiché le nostre agenzie sono rimaste aperte, organizzandosi, nella massima sicurezza, per rispondere, al meglio, a ogni tua esigenza.

 

Ma cosa sta per succedere in questo 2021 e perché potrebbe essere l’anno migliore per comprare casa?

 

Il 2021 il migliore anno per comprare casa?

Anteprima dell’intervista pubblicata su Il Sole 24 Ore

 

Ecco quello che emerge dall’intervista fatta da Il Sole 24 Ore a Roberto BussoAD del nostro Gruppo, che ha analizzato tutti gli elementi a favore di un 2021 positivo per il mercato immobiliare:

 

 

Il residenziale è il settore più resiliente di tutti

Il residenziale è il settore più resiliente

 

A fronte di una pandemia in corso, che potrebbe destabilizzare gli equilibri economici mondiali, il 2021 potrebbe paradossalmente rivelarsi un buonissimo anno per comprare casa.  Questo grazie all’arrivo del vaccino Covid-19, ai tassi dei mutui che resteranno molto bassi e agli importanti incentivi fiscali offerti dal Governo con i bonus riqualificazione e il conseguente risparmio energetico.

 

Ma, soprattutto, grazie al prevedibile, forse addirittura bulimico, desiderio delle persone di comperare casa dopo un periodo di oggettivo impedimento. Sempre che – come ci auguriamo – non dovremo fronteggiare altre chiusure generalizzate.

 

L’ottimismo trae fondamento da ciò che è successo nel 2020: un anno a dir poco complesso e imprevedibile, anche per il mondo immobiliare. Dove però, fra tante incertezze, si è confermata un’evidenza: il residenziale è il settore più resiliente di tutti. Anche chi si era affrettato a pronosticare crolli drammatici del mercato, per fortuna, si è dovuto ricredere.

 

In altre parole, nonostante le criticità indotte dalla pandemia, l’acquisto della casa resta un’esigenza primaria. Come è emerso chiaramente dall’andamento delle compravendite nel 2020: il calo, che comunque c’è stato, è imputabile prevalentemente alle misure di lockdown. Non a caso, il terzo trimestre, con un +3,1%, ha segnato un’inversione di tendenza positiva rispetto al primo semestre particolarmente colpito dai provvedimenti sanitari (Fonte dati Agenzia delle Entrate).

 

Mentre le misure di light lockdown, che hanno caratterizzato il quarto trimestre, hanno determinato un lieve rallentamento, per cui il 2020 è stimabile si sia chiuso intorno alle 500 mila compravendite (fonte Nomisma).

 

Ad avvallare la resilienza del comparto, anche la sostanziale tenuta dei prezzi, che hanno avuto solo lievi flessioni sul territorio nazionale, con un lieve aumento a Milano.

 

Che il settore regga indipendentemente dagli effetti del Covid-19, lo dimostrano pure i dati del 13esimo Rapporto sulla Finanza immobiliare di Nomisma, pubblicato a novembre: quasi il 10% delle famiglie italiane, circa 2,5 milioni, ha espresso l’intenzione di acquistare casa, in linea con la quota del 2019 (di queste l’82% lo farà accendendo un mutuo). Visto che la tempistica per comperare un’abitazione può essere nell’ordine dei 5-6 mesi, gli effetti si vedranno nella primavera 2021. Non solo, sempre nella ricerca, ben il 42% delle famiglie dichiara che sarebbe disposto ad acquistare casa, ma che al momento non può farlo a vario titolo: per esempio non dispone delle risorse economiche necessarie, oppure non crede di poter ottenere un mutuo o, ancora, reputa la tassazione sugli immobili elevata. Si tratta di una domanda insoddisfatta, di un consistente potenziale inespresso che potrebbe però concretizzarsi qualora alcuni fattori cambiassero.

 

Nuove esigenze in casa emerse con la pandemia

Nuove esigenze in casa emerse con la pandemia da Covid-19

 

Sta di fatto che, al di là di tutti coloro che avevano già deciso di comprare casa e che hanno procrastinato a causa della pandemia, la quasi reclusione degli ultimi mesi, la convivenza forzata e l’obbligato utilizzo dello smart working hanno evidenziato gioie, ma soprattutto dolori delle abitazioni, mettendone in luce i tanti limiti: dalla mancanza di una stanza da dedicare al lavoro a quella di uno spazio esterno vivibile come un terrazzo o un giardino, fino alla necessità di ristrutturazione e di risparmio energetico.

 

Nuove esigenze che sono, e saranno, di indubbio incentivo per il mercato, anche sull’onda della prevista ripartenza del Pil italiano, con una crescita stimata per il 2021 del 4,3%, che compenserà però solo in parte la perdita del 2020 (fonte Ocse/Economic Outlook).

 

Un vero e proprio boom delle riqualificazioni nel 2021

Boom delle riqualificazioni nel 2021

 

Sempre quest’anno assisteremo a un vero e proprio boom delle riqualificazioni, per merito dei benefici introdotti dal Decreto Rilancio: non solo l’Ecobonus 110%, ma anche il bonus facciate al 90% e quello per le ristrutturazioni più ordinarie al 50% di cui, grazie all’opportunità della cessione del credito, si può godere immediatamente.

 

Se si considera che il patrimonio immobiliare italiano è prevalentemente obsoleto, con 9-11 milioni di edifici residenziali in classe energetica G (fonte Nomisma), sicuramente tali benefici saranno di allettamento anche per l’acquisto di immobili appunto da ristrutturare con le agevolazioni. Stiamo già osservando che almeno il 60-70% delle transazioni riguarda proprio abitazioni da rinnovare, anche in modo significativo (sentiment Gabetti).

 

Investire nel mattone grazie a mutui con tassi sempre più bassi

Investire nel mattone con i mutui con tassi sempre più bassi

 

Da non dimenticare, poi, i mutui a tassi incredibilmente bassil’Euribor 3 mesi è stimato in ulteriore calo anche nel 2021 e la BCE molto probabilmente interverrà ulteriormente sui tassi dei depositi riducendoli al -0,6% dall’attuale -0,5%: di conseguenza permarranno ancora straordinarie opportunità per chi deciderà di investire nel mattone. La partenza nel 2021 sarà presumibilmente più cauta nei primi mesi, ma già dalla primavera, con la maggiore diffusione del vaccino, dovrebbe concretizzarsi una ripresa anche significativa, fermo restando che non subentrino ulteriori complicazioni legate al Covid-19.

 

Nella migliore delle ipotesi, prevedo pertanto un’accelerata delle compravendite a livello territoriale, sia per le grandi città, sia per i piccoli centri. I nuovi trend legati allo smart working e al south working potrebbero contribuire a rivitalizzare il mercato dei centri più piccoli che, già alla fine del 2020, hanno mostrato un maggiore dinamismo rispetto alle grandi municipalità. E così il 2021 potrebbe rivelarsi un anno davvero incredibile, il migliore per comprare casa.

TASTO CONSULENZA

CONDIVIDI

Parliamo di Home Staging?

Home Staging - Immagine di anteprima

Dopo oltre 25 anni di esperienza in un mercato immobiliare molto competitivo come quello di Milano, possiamo garantirvi, numeri alla mano, che l’home staging è l’alchimia mancante su alcuni immobili che restano nei ciechi meandri delle proposte immobiliari sul mercato.

Prima di portarvi dei casi pratici e concreti, soffermiamoci sul comprendere cos’è l’home staging.
Letteralmente si traduce in “allestimento o messa in scena della casa”. È una strategia di marketing utile per presentare al meglio un immobile; permette di far innamorare a prima vista il visitatore che percepirà la nuova casa come intende viverla. Un esperto di interior designer e marketing immobiliare “vestirà” la casa gestendo spazi, luci, colori per mettere in evidenza e far aumentare la percezione delle qualità dell’appartamento.

Un marketing delle emozioni che coinvolgerà i 5 sensi del futuro proprietario aiutandolo a immaginarsi in quel contesto.

Numeri alla mano, vogliamo raccontarvi la nostra esperienza diretta di 4 appartamenti gestiti con questo particolare approccio.

tempi vendita home staging milano

Caso 1 – Via Carpaccio, 5 – Milano

Un immobile in vendita da diverso tempo.

Non facciamo fatica a dichiarare che i tempi necessari per la vendita dell’immobile sono stati 653. Il fatto che l’unità, nella prima fase della commercializzazione, fosse abitata da un inquilino ne ha certamente influenzato l’andamento.

In questo caso il problema non è stato solo la richiesta del prezzo non proprio congrua rispetto al mercato ma un vero e proprio problema di percezione delle qualità dell’immobile.

Dovevamo cambiare strategia! Dopo aver concordato con il proprietario un approccio più innovativo, sono trascorsi solo 59 giorni per la chiusura della transazione. In circa 600 giorni di immobile sul mercato, le visite all’immobile sono state 66 e nessuno dei potenziali acquirenti ha voluto avviare una trattativa.
Nelle successive 25 visite, in 59 giorni l’immobile ha trovato un nuovo proprietario 😊

animiertes-gif-von-online-umwandeln-de

Caso 2: via Venini – Milano

Questo immobile ha avuto tempi totali rapidi di vendita, parliamo di 42 giorni. In questo caso la proprietà ha intuito subito il vantaggio dell’home staging.
Infatti sono state sufficienti solo 6 visite e 9 giorni per avere un’offerta accettata dal proprietario e rendere felici tutte le parti.

via venini milano gif

Caso 3: Via Sebastiano del piombo – Milano

Un caso che ricalca l’esperienza precedente: 33 giorni in totale per la vendita ma 4 visite e 14 giorni per trovare il punto di incontro fra proprietario e acquirente.
via sebastiano del piombo - milano

Caso 4:  via Carpaccio, 5 sempre – Milano

Stesso indirizzo del primo caso ma, ovviamente, un diverso appartamento.

Dopo che erano trascorsi già 83 giorni per ricevere solo 13 visite all’appartamento e non ottenere alcun interesse concreto abbiamo optato, in accordo con il proprietario, di attivare una strategia di comunicazione diversa ricorrendo all’home staging.

È aumentato subito il numero di persone interessate a visionare l’appartamento. In 47 giorni abbiamo più che raddoppiato le visite e ottenuto la congrua offerta di un aspirante proprietario accettata dal venditore.

carpaccio 5 terzo piano- milano

Un dato importante da sottolineare è che lo sconto concesso fra il prezzo di richiesta e l’offerta reale è sempre stato compreso in una forbice fra il 3% e 9%.

Parliamo di uno sconto medio del 6% sul prezzo di richiesta. Noi lo consideriamo un grande successo.


Sei un proprietario che desidera valorizzare il proprio immobile e non rallentare il processo di vendita? Contattaci e studieremo un piano di marketing su misura per te.

Quanto vale la tua casa a Milano?
Scoprilo ora: https://kyos.serviziostime.it/

CONDIVIDI

PREZZO TROPPO ALTO…PREZZO TROPPO BASSO…

 

graph-163509_960_720

 

Stamattina, mentre aspettavo che il caffè fosse pronto, stavo scorrendo la home di Facebook, quando, ad un certo punto, mi sono imbattuto in un post di un mio caro amico che si “lamentava” del fatto che avesse dovuto comprare casa fuori dal suo comune di origine perchè, nonostante detto comune fosse periferico, i valori delle case in vendita erano troppo alti rispetto a quelli del comune con più servizi e più “benefit” come quello in cui ora abita.

 

Dopo aver letto il suo sfogo (molto pacato), ho deciso di scrivere questo articolo per dissipare un po’ di nebbia attorno ai prezzi del mercato immobiliare, partendo proprio dai concetti fondamentali.

 

Partiamo però da un aspetto simpatico.

 

Non ci sarà MAI e dico MAI un prezzo troppo alto per chi deve vendere e/o un prezzo troppo basso per chi deve acquistare.

 

Dopo aver detto questa ovvietà, passiamo a cose più serie.

 

Iniziamo dal distinguere, innanzitutto, la differenza tra “valore” e “prezzo”.

 

Cito testualmente la Treccani che dice che il valore è “l’Importanza che una cosa, materiale o astratta, ha, sia oggettivamente in sé stessa, sia soggettivamente nel giudizio dei singoli”. 

 

La parola su cui ci dobbiamo soffermare è importanza ASTRATTA. Ciò significa che noi possiamo attribuire un valore ad un oggetto, in questo caso ad una casa, il più vicino possibile alla sua posizione corretta di mercato (e per questo ti chiedo di affidarti sempre ad un agente immobiliare professionale, che ti sappia spiegare bene questi concetti, e non che si limiti ad accettare tout court il valore che gli viene detto dal venditore), ma potrebbe succedere che il prezzo finale si discosti – a volte anche di molto – da quello stimato.

 

Quindi cos’è il prezzo? Il prezzo è “l’equivalente in unità monetarie di un bene o di un oggetto, di un servizio o di una prestazione”. Qui non parliamo più di cose astratte ma di cose tremendamente reali, come i soldi. Il prezzo è qualcosa di stabilito, di tangibile, di definito. 

 

Spesso sento commenti come “eh ma siete voi agenti immobiliari che fate i prezzi”. 

 

Niente di più sbagliato.

 

Noi, come agenti immobiliari professionali, ci limitiamo (e non è un dettaglio di poco conto) a stimare il valore, appunto, di un immobile. Il prezzo che ne conseguirà sarà frutto di un sacco di altri fattori esterni. Come la situazione economica delle parti in causa, il contesto socio-economico in cui si sta vivendo, la capacità negoziale dei contraenti e non per ultimo, anzi, forse l’aspetto più importante, l’emozionalità che l’acquisto stesso comporta.

 

Non esisterà mai, quindi, un prezzo troppo alto o troppo basso. Esisterà sempre il prezzo che il mercato (cioè tutta la platea di potenziali acquirenti) sarà disposto a pagare per quel tipo di immobile.

 

L’agente immobiliare dovrà essere bravo ad analizzare tutti i dati che avrà in possesso per far si che il valore stimato si avvicini il più possibile a quello che sarà il prezzo di vendita, facendoti risparmiare molto tempo (e denaro).

 

Hai quindi un immobile da vendere e vuoi approfondire i concetti che ti ho appena espresso? Vuoi conoscere il reale valore del tuo immobile?

 

Chiama lo 0457610051 e fissa una consulenza con un agente immobiliare AverCasa.

 

Buona vendita!

 

AverCasa

CONDIVIDI