Chiesa di San Maurizio

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Che Milano nasconda i suoi tesori più belli è cosa nota e forse doverli scoprire fa parte di un gioco per farli apprezzare ancora di più.
Al 13 di corso Magenta, nel cuore di Milano, si trova uno dei suoi capolavori più preziosi la cui costruzione risale al 1503 come indicato sulla pietra dell’abside.
Dall’esterno non si immaginerebbe mai il tripudio di affreschi e dipinti che si trovano all’interno; quasi non si è preparati.
La chiesa fa parte di un antico e vasto monastero femminile destinato alle monache di clausura che, non potendo entrare in contatto con nessuno, potevano seguire le funzioni rimanendo al di là di un tramezzo detto “del coro delle monache”.
La struttura si articola in due parti: l’aula pubblica destinata ai fedeli e l’aula privata, più grande, destinata alle monache; entrambe rapiscono per la loro bellezza.

Tutte le pareti ed i soffitti sono interamente decorati con dipinti, affreschi, stucchi e ben rappresentano l’espressione rinascimentale del periodo.
Bernardino Luini vi operò con la sua scuola dal 1522 al 1529.
In una delle due aule si potrà ammirare anche un organo risalente al 1554.
Al pubblico è conosciuta come la “Cappella Sistina di Milano”.
E’ possibile visitare la chiesa liberamente o accompagnati da una guida che sarà in grado di svelare aneddoti e misteri legati alla sua lunga storia.

Storia e curiosità…

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Girando per Milano, e prestando particolare attenzione alle facciate dei palazzi, può capitare di imbattersi in quadrelle marmoree che indicano l’antica numerazione civica di quell’edificio.

Nel 1786, il ministro austriaco Wilczeck, per volontà dell’imperatore d’Austria Giuseppe II, incarica il marchese Ferdinando Cusani, giudice delle strade, di far appendere ad ogni cantonata della città il nome della rispettiva via, secondo un sistema progressivo unico, partendo dal Palazzo Reale (che risultò così essere il n.1), per poi proseguire in senso circolare a spirale, dal centro alla periferia (mura spagnole) con l’ultimo numero 5314.

Nel 1830 viene fatto il nuovo piano municipale che riordina i numeri civici progressivi arrivati a 5628 case e si decide di contrassegnare i nuovi numeri affiancando ai precedenti lettere alfabetiche.

Solo ottant’anni più tardi, nel 1866, di fronte alle difficoltà di una tale numerazione, il sistema venne concepito secondo la numerazione via per via, coi pari sulla destra venendo dal centro.

Attualmente, il vecchio sistema austriaco è utilizzato solo a Venezia, dove al contrario della vecchia Milano della dominazione asburgica, qui viene ripetuta per i sei Sestrieri (San Marco, Cannaregio, Castello, Dorsoduro, Santa Croce, San Polo) più la Giudecca.

Visita al Belvedere di Palazzo Lombardia

Belvedere

Ogni domenica, fino al 13 agosto 2017, è aperto al pubblico il belvedere al trentanovesimo piano di Palazzo Lombardia.
Si potrà ammirare Milano da una prospettiva insolita e senza dubbio affascinante: dall’alto, con persone e automobili che appaiono minuscole.

Il panorama è ampio ed esteso: dal vicino quartiere di Porta Nuova, con una vista privilegiata sul Bosco Verticale e l’Unicredit Tower, fino alla Stazione Centrale e il grattacielo Pirelli.
Da qui si potrà ammirare praticamente tutta la città.
Quando il cielo è terso è impagabile lo scorcio sulle Alpi. Dal lato opposto, invece, si può facilmente distinguere la sagoma dello stadio di San Siro.

Prima di raggiungere il trentanovesimo piano fermatevi all’ingresso di Palazzo Lombardia e ammirate le Colonne dell’arte, opere di artisti italiani e stranieri allestite per la valorizzazione degli spazi istituzionali, e la copia della statua della Madonnina del Duomo che per sei mesi è stata ospitata all’interno di Expo 2015.
L’accesso al Belvedere è gratuito e non è necessaria la prenotazione. Il complesso di piazza Città di Lombardia è raggiungibile da viale Francesco Restelli, via Luigi Galvani, via Melchiorre Gioia (MM Linea 2 fermata Gioia). Entrata ingresso n°1.